Davide Carlucci per repubblica.it- Estratti
carlo calenda foto di bacco (1)
Gli hanno telefonato per chiedergli di correre da presidente della Regione alle tre del pomeriggio, lui usciva dall’ospedale «dopo aver fatto otto interventi chirurgici». Reazione? «Ne ho parlato con mia moglie e i miei due figli, che mi hanno detto: “Vai!”». Così comincia l’avventura politica di Domenico Lacerenza, oculista di fama, 66 anni, direttore di dipartimento all’ospedale San Carlo di Potenza: è il candidato del campo largo per le elezioni in Basilicata del 21 e 22 aprile, ma Azione, il partito di Carlo Calenda, denuncia di essere stato tagliato fuori dall’intesa.
ELLY SCHLEIN E GIUSEPPE CONTE
Lo stallo si sblocca dopo mesi di trattative, veti, nomi saltati, il gran rifiuto dell’ex ministro Roberto Speranza. E un estenuante braccio di ferro.
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A sostenerlo ci sono anche l’Alleanza Verdi Sinistra e +Europa. Difficile un recupero di Azione e Italia Viva. Il partito di Matteo Renzi potrebbe sostenere Vito Bardi, presidente uscente, di Forza Italia. Anche Carlo Calenda, che sarà a Matera nel fine settimana, ha espresso apprezzamenti nei confronti di Bardi, era però in trattativa con il centrosinistra e nel pomeriggio di ieri ha sentito Elly Schlein.
DOMENICO LACERENZA
L’apporto elettorale dei calendiani non va sottovalutato: il loro candidato è Marcello Pittella, ex presidente della Regione e fratello di Gianni, vicepresidente del parlamento europeo dal 2009 al 2014. Ma la notizia dell’accordo su Lacerenza coglie Azione di sorpresa. «Dopo mesi di spettacolo indecoroso e di veti reciproci, hanno scelto - dichiara Pittella - il candidato della coalizione di sinistra, senza confronto. La sinistra ha ormai un leader che dà le carte e si chiama Giuseppe Conte». Il veto del leader M5S nei confronti di Azione, dicono fonti calendiane, «è stato recepito dal Pd». «Vada pure con Bardi, tanto per lui fa lo stesso», tagliano corto fonti pentastellate.
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giuseppe conte alessandra todde elly schlein
Lui si sente «catapultato» in una dimensione nuova. «Posso puntualizzare che io non ho fatto niente. Hanno ritenuto che la mia figura possa essere espressione di un’idea di buon governo e questo mi carica di responsabilità che spero di riempire di massimi contenuti». Giura di «non aver mai fatto politica prima» e di non avere nemmeno hobby, «tranne il mio lavoro, al quale mi dedico alzandomi alle cinque del mattino per andare a Potenza».
ELLY SCHLEIN E CARLO CALENDA - FIACCOLATA PER NAVALNY IN CAMPIDOGLIO