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    WELCOME TO ROM - C’E’ UNA BARA VUOTA NELLA STORIA DELLA BIMBA RAPITA (FORSE) DAI NOMADI IN GRECIA


     
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    Marta Ottaviani per "La Stampa"

    Si infittisce il mistero sulla vera famiglia di Maria, la bambina trovata cinque giorni fa in un campo rom in Grecia. L'uomo e la donna, che già dalle prime prove sul Dna erano risultati non essere i genitori biologici, dopo essere stati arrestati, da ieri sono anche incriminati per sottrazione di minore e in mattinata sono stati interrogati dal giudice.

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    Ma Kostas Katsavos, il loro avvocato, li difende. Secondo la sua versione la coppia avrebbe adottato illegalmente Maria, prendendola da una ragazza madre che non poteva tenerla, ma la bambina non è mai stata sottratta a forza. Lo stesso pensa la comunità rom di Farsala, la città nel cuore della Grecia dove si trova il campo dove viveva la piccola, che ha espresso solidarietà nei confronti dei genitori«adottivi», accusando la polizia ellenica di razzismo.

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    Sulla coppia, però, pesa il grave sospetto di aver preso la bambina per farla mendicare, forse anche per introdurla in giri di prostituzione, come succede a molti minori provenienti dai Balcani. La piccola, che avrebbe cinque-sei anni e non quattro come detto all'inizio, aveva attirato l'attenzione per i suoi capelli biondi e gli occhi azzurri, caratteri inusuali per quella zona e per nulla comuni all'uomo e alla donna che secondo l'anagrafe greca erano il padre e la madre.

    Le forze dell'ordine continuano a indagare per arrivare alla soluzione di quello che è diventato un caso internazionale e per farlo ha chiesto l'aiuto dell'Interpol. In questi giorni sono arrivate 10 mila telefonate da tutto il mondo di persone pronte a fornire informazioni, dieci delle quali definite «promettenti». Ma per il momento ci si limita a formulare ipotesi.

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    La bambina potrebbe essere stata lasciata in custodia alla coppia dai suoi veri genitori, con la promessa di recuperarla al più presto. Impegno disatteso, che avrebbe costretto i due incriminati a prendersi cura di Maria. Questa almeno è la testimonianza di alcuni rom che abitano nella stessa cittadina dov'è stata prelevata la piccola.

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    O potrebbe essere figlia di una donna bulgara, proveniente da un villaggio oltre il confine. Ma di lei non è stata trovata alcuna traccia. La terza ipotesi è che Maria sia in qualche modo legata alla Svezia. Proprio dal Paese scandinavo sarebbero arrivate informazioni definite «interessanti» da Pardalis Panagiotis, dirigente di «The Smile if the Child», la ong greca che si sta prendendo cura della piccola.

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    Ci sarebbe poi una coppia greca, che risiede a Salonicco, ma di origine ucraina da parte di madre, che si è recata dalla polizia per dire che la piccola con i capelli biondi e gli occhi azzurri potrebbe essere proprio figlia loro. I due hanno raccontato di aver avuto una bambina nel 2009, ma di aver sempre creduto che la loro creatura fosse morta alla nascita. Alla diffusione della notizia del ritrovamento di Maria hanno fatto riaprire la bara e si sono accorti che in realtà era vuota.

    Il compito della polizia si presenta più arduo del previsto. La piccola è ancora ospite dell'ong a cui è stata affidata. Le sue condizioni migliorano di giorno in giorno e adesso sta bene. Chi siano i suoi veri genitori e perché sia finita in un campo rom nel centro della Grecia, al momento, rimane ancora un mistero.

     

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