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    C'ERA UN ACCORDO CON L'UCRAINA PER LA FINE DELLA GUERRA MA BORIS JOHNSON DISSE DI CONTINUARE IL CONFLITTO LE BOMBE DI LAVROV: "L'ALTO RAPPRESENTANTE PER LA POLITICA ESTERA DELLA UE JOSEP BORRELL E IL SEGRETARIO DI STATO AMERICANO ANTONY BLINKEN SONO DEI CODARDI, SONO FUGGITI DA SKOPJE PER EVITARE DI INCONTRARMI. UNA SOLUZIONE PER L’UCRAINA? DEVONO PARTECIPARE ENTRAMBE LE PARTI, “COME NEL TANGO”, MA DALL'ALTRA PARTE SEMBRA CHE BALLINO LA "BREAKDANCE" – IL PIANO (FALLITO) DI PUTIN PER LASCIARE LA GERMANIA SENZA GAS


     
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    Da corriere.it - Estratti

     

     

    Lavrov: «C'era un accordo con l'Ucraina, ma Boris Johnson venne e disse di no»

    boris johnson lavrov boris johnson lavrov

    Per il ministro degli esteri russo Serghiei Lavrov, c'era un accordo con l'Ucraina per porre fine alla guerra, ma Boris Johnson non fu d'accordo e chiese la continuazione delle ostilità. «C'era un accordo e lui era lì, a Istanbul, alla fine di maggio (del 2022), dopo diversi turni di trattative. Tre sessioni in Bielorussia, e l'ultimo a Istanbul. E l'accordo era stato raggiunto, come ha confermato uno dei partecipanti al negoziato, del gruppo di Zelensky, David Rahamja, componente della delegazione a Istanbul. Ma Boris Johnson venne e disse: «no, dovreste continuare la guerra», ha detto Lavrov in conferenza stampa oggi a Skopje, come riferito dalla Tass.

     

     

    Lavrov sull'Ucraina: «Una soluzione solo in due, come nel tango»

    Per il ministro degli esteri russo Serghiei Lavrov, un processo politico per la soluzione della crisi ucraina potrà cominciare solo con la partecipazione di entrambe le parti, «come nel tango», ma dall'altra parte sembra che ballino la "breakdance". «Per consentire a un processo politico di prendere il via servono due parti, come nel tango, tuttavia i ragazzi da quella parte non ballano il tango ma la breakdance», ha detto Lavrov in una conferenza stampa a Skopje, a margine del vertice Osce. Ne ha dato notizia la Tass.

    sergei lavrov al summit osce di skopje sergei lavrov al summit osce di skopje

    Lavrov: «Borrell e Blinken sono dei codardi, sono fuggiti da Skopje»

    Il ministro degli Esteri russo, Serghei Lavrov, ha accusato oggi l'Alto rappresentante per la politica estera della Ue Josep Borrell e il segretario di Stato americano Antony Blinken di essere dei «codardi» per essere «fuggiti» da Skopje senza incontrarlo in occasione della riunione dei ministri degli Esteri dell'Osce. «Sono solo dei codardi, hanno paura di qualsiasi conversazione onesta con i fatti alla mano», ha affermato Lavrov in una conferenza stampa dopo la fine dei lavori. Lo riferisce la Tass.

     

     

    La denuncia di Lavrov: «Piani di Usa e Gran Bretagna per installare basi militari nel Mar Nero e nel Mare d'Azov»

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    Lavrov ha denunciato i piani dell'Occidente di installare una base militare americana nel Mar Nero e un'altra britannica nel Mar d'Azov, e questo dopo la conclusione degli accordi di Minsk. «I piani erano di creare una base militare Usa nel Mar Nero e una britannica nel Mar d'Azov. Se guardate la mappa, potrete capire che si tratta di una cosa inaccettabile (per la Russia) in nessuna circostanza», ha detto Lavrov nel corso di una conferenza stampa oggi a Skopje, a margine del vertice Osce al quale partecipa. Ne ha dato notizia la Tass. A suo dire, si tratta di tentativi del'Occidente di creare una minaccia diretta per la Russia proveniente dal territorio ucraino, con gli accordi di Minsk ancora in vigore.

     

     

     

     

    Nel 2022 Putin voleva lasciare la Germania senza gas ma fallì

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    Putin voleva creare il caos energetico in Germania poco dopo l'invasione dell'Ucraina nel 2022, chiudendo la filiale tedesca di Gazprom e lasciando i tedeschi senza gas. Solo la rivelazione a Berlino del piano, da parte di due manager russi, permise di rispondere all'operazione. Lo sostiene oggi una lunga inchiesta di Handelsblatt. Un «uomo di paglia» di Mosca avrebbe agito nella primavera del 2022 in Germania, con suoi rappresentanti, in nome della neonata società Jsc Palmary, il cui solo scopo era rilevare Gazprom Germania e tagliare l'approvvigionamento sul territorio tedesco.

     

    I russi volevano scatenare così una reazione di piazza tra i tedeschi e sabotare il sostegno a Kiev. Due manager russi hanno però avvertito Berlino del piano. Ancora oggi queste due persone «devono temere per la loro vita» a causa della loro scelta, riporta il giornale. L'operazione su Gazprom da parte russa aveva diverse debolezze, ma a inizio aprile Berlino ha dovuto ugualmente trovare subito una soluzione e rispondere al pericolo. Gazprom Germania è stata così messa sotto amministrazione fiduciaria e poi nazionalizzata dallo Stato tedesco.

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