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    “LA PACE O IL CONDIZIONATORE? DRAGHI NON FACCIA BATTUTE RIDICOLE. ORA CI DICA COME AIUTERÀ LE FAMIGLIE" – CACCIARI AZZANNA IL PREMIER: “IO, CON IL MIO REDDITO, AVREI PROBLEMI A LASCIARE ACCESO IL CONDIZIONATORE ANCHE CON LA BOLLETTA TRIPLICATA? PENSATE CHE SIA LA STESSA COSA L'INFLAZIONE AL 7% PER UNO COME ME O PER CHI PORTA A CASA 1500 EURO AL MESE, VALE A DIRE LARGA PARTE DELLA POPOLAZIONE? COME SI POSSONO DIRE CERTE ENORMITÀ? QUELLO DI DRAGHI E’ UN BLUFF TOTALE - LE SANZIONI? GIUSTE, MA IL PESO VA CONDIVISO. ORMAI L'UNICO TAVOLO POSSIBILE È QUELLO DIRETTO TRA RUSSIA E STATI UNITI…"


     
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    Andrea Malaguti per “la Stampa”

     

    Professor Cacciari, la pace o il condizionatore?

    «Stiamo parlando del ragionamento ridicolo di Draghi?».

    cacciari cacciari

    Stiamo parlando del ragionamento di Draghi.

    «È ridicolo, le spiego perché».

     

    Perché?

    «Lei pensa che io, con il mio reddito, abbia problemi a lasciare acceso il condizionatore anche con la bolletta triplicata? Pensa che sia la stessa cosa l'inflazione al 7% per uno come me o per chi porta a casa 1500 euro al mese, vale a dire larga parte della popolazione? Come si possono dire certe enormità?».

     

    Immagino che il punto fosse: la guerra in Europa è un dramma che costringe tutti noi a fare sacrifici per aiutare chi è aggredito.

    «Ma smettiamola. Non crede che il governo dovrebbe evitare di dire puttanate o di fare discorsi all'ammasso e spiegare piuttosto come interverrà per impedire la perdita di potere d'acquisto per le famiglie e le aziende in crisi? Come aiuterà chi non arriva alla fine del mese a non morire di freddo? Servono risposte concrete, non battute assurde».

     

    Al momento con cinque miliardi in più per intervenire sul caro bollette.

    «Le pare che bastino? Mi spiega concretamente che cosa si sta facendo per garantire che quei soldi arrivino con continuità alle famiglie e alle imprese?».

     

    Decreti che cercano di non scassare per sempre i bilanci pubblici e incontri internazionali per cercare soluzioni condivise?

    draghi cacciari draghi cacciari

    «Benissimo, si facciano. Ma non mi pare che tutto questo sia servito a molto. C'è bisogno di una strategia fiscale e finanziaria che protegga esplicitamente chi è in difficoltà. Perché Draghi non interviene? Il suo è un bluff totale».

     

    Che cosa dovrebbe fare?

    «Aumentare il debito pubblico, con tutto il dolore per i figli e i nipoti. Il piano nazionale è da rifare completamente. E l'Europa deve capire che le sanzioni pesano in modo diversissimo a seconda dei Paesi che le applicano. Ad esempio in Francia e negli Usa pesano molto meno che in Germania e in Italia».

    CACCIARI 22 CACCIARI 22

     

    Morale?

    «Morale se vale il principio di solidarietà chi soffre di meno deve aiutare gli altri».

    Un recovery di guerra dopo quello per il Covid.

    «La presa di coscienza che o se ne esce tutti assieme o non se ne esce».

     

    Professore, le sanzioni sono sbagliate?

    «Al contrario. Il fallimento di Onu e Ue è evidente, ma di fronte a un Paese che ne aggredisce un altro le sanzioni sono inevitabili e portano risultati. Non abbiamo sempre reagito così (basti pensare all'aggressione americana in Iraq) ma non importa. Il peccato di uno non lava il peccato di un altro».

     

    Sembra che ci sia un "ma".

    «Nessun ma, solo una riflessione ulteriore. Visto che gli Stati Uniti hanno larga disponibilità di materie prime, perché ce le vendono a prezzi doppi o tripli dei russi?».

     

    Perché le materie prime appartengono a fondi come BlackRock o Blackstone?

    «E allora? Basta che il governo intervenga. Quando sei in guerra fondi e privati contano poco».

     

    L'Europa fa bene a inviare le armi in Ucraina?

    «È una delle cose che vanno fatte, che logicamente vanno accettate».

     

    Che cos' è inaccettabile?

    massimo cacciari massimo cacciari

    «Che decisioni di questa portata vengano assunte senza un dibattito parlamentare serio ma semplicemente con un atto amministrativo».

     

    Emergenza bellica. Anche Mattarella e Amato sposano la linea Draghi.

    «Ormai la deriva è quella. In una nave in tempesta è inevitabile che sia così. Con l'emergenza permanente tutti i poteri finiscono nelle mani del comandante in capo. Incredibile».

     

    Se la immagina la durata di un dibattito italiano su armi sì armi no?

    «Infinita. Ma andava fatto lo stesso. E andava fatto in Europa. Qui ormai siamo alla logica del fatto compiuto. La verità è che se non ragioni sulle cause dei mali non li curi».

     

    Von der Leyen sbaglia a volare a Kiev?

    «No, fa bene. Ma è in ritardo. Ormai l'unico tavolo possibile è quello diretto tra Russia e Stati Uniti. Se non la risolvono Washington e Mosca questa storia andrà avanti all'infinito e noi continueremo a imporre sanzioni e a spedire armi».

    massimo cacciari a piazzapulita 4 massimo cacciari a piazzapulita 4

     

    Sta dicendo che gli Stati Uniti sperano che la guerra continui?

    «Chi lo sa. È una domanda da un miliardo di dollari. Bisognerebbe capire meglio che cosa succede all'interno dell'establishment americano. Di sicuro la Russia con questa aggressione si è impantanata in modo tragico e gli ucraini da un punto di vista politico hanno perfettamente ragione a chiedere ancora più armi. Certo, più la guerra continua più aumentano i morti».

     

    L'alternativa è: prego accomodatevi.

    «Non so se l'alternativa è così secca, ma politicamente Zelensky fa bene a non arretrare di un millimetro».

     

    Professore, Putin andrebbe processato?

    «Certo, Putin può essere processato. Ma c'è un dettaglio che molti chiacchieroni di casa nostra trascurano. Per farlo prima bisognerebbe bombardare Mosca. Vincere la guerra e catturarlo. Come con Milosevic e Norimberga.

    Dunque di che cosa stiamo parlando?».

     

    cacciari draghi 19 cacciari draghi 19

    Stiamo combattendo una guerra che non è nostra?

    «Stiamo assistendo a una guerra civile europea. Per questo l'invasione dell'Ucraina da parte della Russia è diversa da tutti i conflitti precedenti. Dall'Iraq, dall'Afghanistan o dal Vietnam. Lei lo sa come sono cominciate la prima e la seconda guerra mondiale? Da guerre civili europee. È chiaro il pericolo che stiamo correndo?».

     

    Il terzo conflitto mondiale?

    «Lo scenario è apocalittico».

     

    Lei ha paura?

    «Molta. Perché vedo che la politica non ha memoria storica e non conosce le medicine preventive e io temo che dai peccati di omissione e di ignoranza si possa arrivare alla catastrofe».

    Putin può usare l'atomica?

    mario draghi. mario draghi.

    «Neanche per sogno. È surreale solo pensarlo».

     

    Che effetto le fanno le immagini che arrivano da Bucha?

    «Sono stragi tremende. Come quelle di Aleppo o di Baghdad. Fatte da popoli europei in guerra. Come eravamo noi e i nazisti».

     

    Secondo Garry Kasparov, ex campione del mondo di scacchi e dissidente politico russo, Putin guida la Russia come un boss mafioso.

    «Sì, è così. La Russia ha molte delle caratteristiche di uno stato mafioso. Ma l'Occidente ha assistito trionfante e sereno come una pasqua alla spartizione dell'ex Unione Sovietica da parte di una banda di mascalzoni negli anni Novanta. Vae victoribus, guai ai vincitori. Oggi scontiamo tutto questo, la miopia totale, senza memoria e senza sguardo sul futuro».

     

    Secondo i sondaggi l'83% dei russi sta con Putin.

    vladimir putin joe biden ginevra 2021 vladimir putin joe biden ginevra 2021

    «Ma lei crede ai sondaggi in tempo di guerra? Non valgono niente, si fidi».

     

    Perché nonostante la guerra del tiranno Putin, Orban torna a vincere in Ungheria, Le Pen vola in Francia e Meloni continua a crescere in Italia?

    «Guardi che i fascismi di oggi, e dico fascismi tra mille virgolette, non hanno niente a che vedere con quelli di ieri. Nessuno cerca un altro Mussolini, molti però sono disperatamente a caccia dello stato sociale scomparso. Se in Italia cresce l'inflazione e i ceti meno abbienti vengono lasciati al loro destino è ovvio che tra un anno la Meloni sarà il primo partito con il 25% dei voti, se non con il 30. Non è un fenomeno politico, è un fenomeno fisico. È l'inevitabile».

     

    Pd e 5 Stelle?

    «Chi lo sa. Il centrodestra sarà unito di sicuro. Il centrosinistra no. E saranno guai seri. Serve un accordo Letta-Conte che solo Dio sa se potrà avere successo. Ma sinceramente per me è l'ultimo dei problemi visto quello che sta succedendo nel mondo».

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