paolo mieli foto di bacco (2)
Ultima puntata prima delle elezioni di CartaBianca in onda su Rai 3 nella serata di martedì 20 settembre. Al timone della trasmissione, va da sé, la padrona di casa, Bianca Berlinguer. Ad offrire lezioni in studio, invece, uno scatenato ed impeccabile Massimo Cacciari. Uno che, è cosa nota, da sinistra dice sempre le cose come le pensa. Senza nascondersi dietro ad alcun tipo di bandiera politica.
E a CartaBianca si parla del presunto "pericolo fascista", tesi che Cacciari non condivide. E lo ripete da tempo. Ma non solo: il filosofo ed ex sindaco di Venezia punta il dito contro il Pd, contro la sinistra, contro quei progressisti che non sono neppure stati in grado di raccogliersi, di allearsi, pur sventolando la bandiera di una inesistente emergenza democratica.
massimo cacciari a cartabianca
"Quando c’erano i fascisti veri si erano messi insieme monarchici e comunisti. Oggi si grida al pericolo fascista e non si riesce a mettere in piedi nemmeno uno straccio di coalizione. Meglio tacere e stare zitti!", tuona Massimo Cacciari. Niente da eccepire.
Dunque, il fulminante botta e risposta con Paolo Mieli. Quest'ultimo, infatti, attacca in modo un poco scomposto e afferma che "la questione centrale è che il centrodestra non ha le competenze per poter governare". E Cacciari scatta: "Perché dall’altra parte che competenze vediamo? Le riforme finora non le ha fatte nessuno... e al governo non c'era la Meloni", tuona.
Infine, una risposta implicita a chi sostiene che poteri forti, Stati Uniti e cancellerie europee faranno crollare in tempi stretti l'eventuale governo Meloni. No, per il filosofo le cose non stanno così. "Se ci sarà una vittoria netta della coalizione di destra non si potrà sovvertire. Gli Stati Uniti cominceranno a trattare come si deve con la Meloni e si andrà avanti. Se la vittoria fosse striminzita, per il governo si aprirebbe una stagione molto confusa", conclude Cacciari.