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    CADUTI SUL CAMPO - ASSEDIO AL DG DELLA RAI DOPO L'AVVIO MOSCIO DELLA STAGIONE TELEVISIVA. TRA GLI ATTACCHI DEL PD, I RILIEVI DELL’ANAC, LE SENTENZE PER COMPORTAMENTO ANTISINDACALE E IL FLOP DI ASCOLTI DI POLITICS, IL TALK DELLA RAITRE DI DARIA BIGNARDI, CHE DOVEVA RIVOLUZIONARE L’INFORMAZIONE RAI - IL CDA, FINORA SILENTE, È SUL PIEDE DI GUERRA


     
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    Goffredo De Marchis per “la Repubblica

     

    Troppi attacchi. Troppi fronti aperti. Per questo, all’inizio della settimana, il dg Antonio Campo Dall’Orto ha incontrato alcuni membri del governo targati Pd. In quell’occasione è stata siglata una tregua, ma con l’impegno di dare alla Rai «quella rivoluzione che non c’è, che non si vede », dicono a Palazzo Chigi.

     

    CAMPODALLORTO RENZI CAMPODALLORTO RENZI

    Il dem Michele Anzaldi, perenne inquisitore del direttore generale, è arrivato a definirlo «lo Schettino» della Rai. Ma qualcuno fa un altro paragone per descrivere il rapporto tra il dg e Matteo Renzi che lo ha scelto per quel ruolo: Ignazio Marino. Tradotto: lentamente si sta allargando una distanza tra i due simile a quella che si concluse con il dimissionamento del sindaco.

     

    renzi nomine rai 2 renzi nomine rai 2

    Le cose non stanno esattamente così. Lo dimostra l’elogio per l’offerta tecnologica della tv di Stato che il premier ha “regalato” pubblicamente a Campo Dall’Orto appena sei giorni fa durante il Wired Next Fest. Renzi non si comporta in questo modo quando vuole liberarsi di un suo uomo. Ma è vero il clima d’assedio che si respira al settimo piano di Viale Mazzini. Un assedio che passa dai rilievi dell’Anac, dalle sentenze per comportamento antisindacale e arriva al flop di ascolti di Politics, il talk della Raitre di Daria Bignardi, che doveva rivoluzionare l’informazione Rai.

     

    SEMPRINI BIGNARDI SEMPRINI BIGNARDI

    E che è anche un assedio politico. A Renzi non sono piaciute alcune scelte del vertice. Mettere gli stipendi online prima dell’estate, nel momento in cui arrivava il canone in bolletta, era una mossa giusta se accompagnata dall’impegno a ridurre gli stipendi. Bastava dire: «Finora è stato così, da oggi si cambia».

     

    Il cambiamento della tv pubblica, del suo linguaggio, delle identità delle reti, dei volti, è la mission che il premier si aspetta dal direttore generale. In particolare, quando il governo ti mette a disposizione i pieni poteri varando una legge sulla governance e combatte l’evasione del canone infilandolo nelle bollette della luce.

     

    ANZALDI 1 ANZALDI 1

    Il Cda, finora silente, è sul piede di guerra, anche per la paura di dover risarcire danni erariali. L’Autorità anticorruzione ha contestato 21 assunzioni esterne, non in linea con il piano di trasparenza. Qualche giorno fa è arrivata la sentenza del giudice del lavoro che condanna la Rai per comportamento anti-sindacale: l’assunzione di Gianluca Semprini, conduttore di Politics, ha seguito una via traversa e non corretta. «L’Usigrai non vuole ostacolare nessuno. Vuole il cambiamento promesso, che non c’è», sentenzia Vittorio Di Trapani, leader del sindacato dei giornalisti.

     

    Il punto di vista del settimo piano è che i segnali positivi ci siano. Nuovi programmi in prime time, da vero servizio pubblico, senza bambini ad esempio. Presa diretta e Report in prima serata. Più 13 per cento di pubblicità in nove mesi. L’offerta tecnologica a partire dalla App Ray play. Gli accordi internazionali con Netflix, Youtube, le partnership mondiali per la fiction.

     

    Sull’informazione, la «sensibilità di tono» riconosciuta da tutti nella copertura del terremoto di Amatrice. E il flop di Politics, la novità informativa? L’esperimento va avanti, occorre tempo, è la risposta. Raisport invece non riesce a innovare ed è un problema.

    CANTONE RENZI CANTONE RENZI

     

    I guai non sono pochi. E Renzi pensa che la differenza del prodotto, rispetto al passato, non venga percepita dalla gente. C’è anche il giallo del canone: a ora il gettito non arriva neanche a 100 milioni. Le aziende elettriche non hanno ancora girato l’incasso. E L’Espresso rivela che la presidente Monica Maggioni guiderà la Trilateral italiana, un’associazione privata simile al Bildenberg. Notizia destinata a provocare polemiche per la segretezza che circonda l’associazione.

     

    maggioni dall'orto maggioni dall'orto

     

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