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CAFONAL! DARIO BALLANTINI CELEBRA I 40 ANNI DI CARRIERA E IMITAZIONI AL BRANCACCIO DI ROMA E RIVELA: “A FURIA DI VESTIRMI IN ABITI FEMMINILI PER I MIEI PERSONAGGI COME MARIA VITTORIA BRAMBILLA HO COMINCIATO AD AVERE PROBLEMI DI IDENTITÀ. SONO ANDATO DALLO PSICOLOGO PER CAPIRE I MIEI GUSTI E MI HA DETTO ‘QUANDO SEI LO STILISTA VALENTINO SEI PIÙ GAY DI ME, CHE LO SONO DAVVERO!’. E MI HA MANDATO VIA SENZA FARMI PAGARE” – AD ASSISTERE ALLO SPETTACOLO UNA SFILATA DI AMICI SVIPPATI, DA ANDREA RONCATO A NADIA RINALDI DIMAGRITISSIMA, DA DANIELA MARTANI A LUBAMBA IN STILE SCIURA MILANESE. IN QUOTA “NON È LA RAI” MIRIANA TREVISAN, LAURA FREDDI E ALESSIA MANCINI…

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Gabriella Sassone per Dagospia

 

dario ballantini (3)

Che succede se passi 40 anni mascherato da altri per lavoro, sia in tv che in teatro? Succede come minimo che finisci dall’analista perché tu stesso ti senti un tantinello confuso. “A furia di vestirmi in abiti femminili per i miei personaggi come Maria Vittoria Brambilla ho cominciato ad avere problemi di identità. Così sono dovuto ricorrere allo psicologo per capire i miei gusti. E lui mi ha detto “Quando sei lo stilista Valentino sei più gay di me, che lo sono davvero! E mi ha mandato via senza voler essere pagato”.

 

Il trasformista-imitatore di “Striscia la notizia” Dario Ballantini da Livorno, classe 1964, sposatissimo per la seconda volta con Barbara Biscardi, 3 figli avuti da 2 donne diverse, è salito per la prima volta sul palco del teatro Brancaccio con “Lo spettacolo di Ballantini - Conseguenze di 40 anni nei panni di altri”, regia di Massimo Licinio.

 

Tutto esaurito per questa one-night, risate e applausi a scena aperta, sfilata di amici svippati ad applaudire il geniale Dario (è anche attore e pittore apprezzato) che per due ore incanta non solo proponendo dieci suoi cavalli di battaglia legati perlopiù al mondo della musica, ma raccontando aneddoti e retroscena esilaranti, sia degli incontri faccia a faccia con l’imitato, sia le relative conseguenze, spesso tragicomiche, di una fortunata carriera televisiva vissuta completamente nei panni (e nelle anime) di altri.

 

sylvie lubamba

“Una volta uscendo dagli studi del Palatino sempre vestito dalla rossa Brambilla incontro Renato Zero che vedendomi così mi dice: “A Ballantì vestito così stasera 200 euro li fai sicuro!”. Sul palco con lui Marcello Fiorini con la sua fisarmonica e alle sue spalle una sorta di camerino portatile con specchio, luci, parrucche, nasi e colle dove via via si trasformerà da solo nei suoi personaggi cult.

 

Inizia con Gino Paoli (è identico davvero) per poi far sfilare come in un concerto Vasco Rossi, Adriano Pappalardo (quello meno somigliante all’originale a mio avviso), Lucio Dalla, Paolo Conte, Zucchero, Ray Charles e via di questo passo. E mentre lui si gira di spalle per cambiare trucco e parrucco velocemente lo schermo proietta tutti i suoi incontri con il cantante imitato, ovviamente messi a disposizione dall’archivio di “Striscia”.

 

Il pubblico applaude e ride. Tra i retroscena raccontati c’è n’è uno letteralmente bombastico che lascia tutti a bocca aperta: “Stavo partendo per la Sicilia, arrivato in aeroporto mi accorgo di aver lasciato la mia valigia con le parrucche e i trucchi in piazza. Chiamo subito mia moglie e le dico di correre e andare a vedere se la trova. Quando lei arriva in piazza la trovata transennata e con la polizia che la avvisa: “Si allontani, c’è una bomba in una valigia!”. Mia moglie non ha fatto in tempo a dire che la valigia era mia che l’hanno fatta brillare con il robottino. Ho perso tutto!”.

 

laura freddi (3)

Indistinguibile dall’originale, sia nelle pose che nei gesti che nella voce, il suo Gianni Morandi che si presenta con la scopa per pulire il palco, come il Gianni nazionale fece a Sanremo dopo l’exploit di Blanco che distrusse a calci le rose della sua scenografia. Altro aneddoto cult, stavolta su Papa Francesco: “Passavo in macchina dalle parti del Vaticano vestito e truccato da Papa per vedere l’effetto che faceva. Un gruppo di pellegrini peruviani vedendomi ha cominciato a chiamarmi e salutarmi. Io imbarazzatissimo ho fatto un piccolo saluto e poi via di corsa.

 

Un’altra volta andando a Castel Gandolfo con la troupe ci siamo accodati alla scorta di Papa Ratzinger per superare il traffico. Ma la polizia ci ha fermato: per fortuna ero nei panni di Valentino Garavani e i poliziotti guardandomi hanno detto “A Valentì sei troppo simpatico, fai morì dal ride, vattene và!”.

 

E proprio nei panni dello stilista, l’imitazione che gli ha dato il grande successo, appare nel gran finale, in giacca bianca e sciarpa rosa. E racconta: “Sono andato una vita in giro abbigliato dal lui ma l’unica volta che l’ho incontrato ero nei panni di un altro Valentino: Rossi”.

 

miriana trevisan (2)

Nel parterre ad applaudire una marea di volti noti. Ecco Luca Manfredi, Andrea Roncato con l’amico Max Finotti, i cantanti Amedeo Minghi e Donatella Pandimiglio, la vedova di Stefano D’Orazio dei “Pooh” Tiziana Giardoni in pantaloni di pelle neri, Nadia Rinaldi dimagritissima in tailleur black&white, Laura Freddi in abitino nero con punte di rosso, Pino Ammendola, Stefano Masciarelli con la moglie Emilia, Miriana Trevisan, la splendida Alessia Mancini.

 

Roberta Beta con l’amica Sabrina Consolini racconta del suo nuovo podcast “Su la maschera”, incentrato sul teatro e i suoi protagonisti dove racconta storie dietro le quinte e sul palcoscenico, fra aneddoti e curiosità di una vita in tournée.

 

E ancora, ecco Beppe Convertini, l’attore Roberto Fazioli in ciabatte di plastica da doccia o da mare, lo scrittore Niky Marcelli, il make up artist Gennaro Marchese, Claudia Campagnoli e Piji Sicilianj, Leontine Snell, Mara Keplero, Graziano Scarabicchi con Myriam Somma, Daniela Martani. Ci sono anche il regista Marco Simeoli e Sarah Maestri.

 

alessia mancini

Ma i flash impazziscono all’arrivo di Sylvie Lubamba, alta come un corazziere, riccioli ribelli, smaltata come una vasca da bagno e un tantinello ritoccata come le foto che pubblica sui social: impossibile non notare comunque la sua svolta da sciura milanese in tutina blu elettrico da quando affianca a “Striscia” il Roberto Vannacci targato Ballantini. Complimenti davvero Dario, uno, nessuno e centomila!

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