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Foto di Luciano Di Bacco per Dagospia
Valerio Cassetta per "il Messaggero"
luca cordero di montezemolo (4)
Una serata in cui la mondanità incontra lo sport. Teatro dell' evento è stato il circolo Canottieri Aniene, i cui salotti spesso si prestano a occasioni molto glamour. Ieri ad attirare molti volti noti anche del mondo dello spettacolo è stata la presentazione del libro Ignazio Giunti, un pilota, un' epoca, scritto da Vittorio Tusini Cottafavi, Rubbettino editore.
l editore florindo rubbettino con l autore vittorio tusini cottafavi
Un' opera che ripercorre le tappe di un ragazzo nobile e coraggioso, pilota talentuoso, dalle prime scorribande fino all' epopea con l' Alfa Romeo e all' approdo in Ferrari. Una vita interrotta dal drammatico incidente di Buenos Aires in cui perse la vita nel 1971, privando l' Italia di un potenziale campione del mondo, titolo che dopo Ascari nessun pilota italiano è più riuscito a conseguire.
vittorio tusini cottafavi autore del libro su ignazio giuntiinvitati
All' evento, tra gli altri hanno partecipato il presidente del Coni, Giovanni Malagò, Luca Formili Fendi, Franco Chimenti e l' ex presidente della Ferrari, Luca Cordero di Montezemolo.
Tutti appassionati dello sport in generale, ma soprattutto della Formula 1 in particolare e della Ferrari. L' ex presidente di Maranello, Luca Cordero di Montezemolo, ha ricordato con nostalgia gli anni trascorsi alla Ferrari e i tanti titoli dei mondiali piloti e costruttori conquistati nell' era Schumacher.
ALONSO E SCHUMI
Da autosprint.corrieredellosport.it
A giocare la partita sul piano dei numeri, non c’è storia. Ma, si sa, Fernando Alonso ha raccolto in Formula 1 molto meno di quanto non avrebbe potuto per doti di pilotaggio. Verrebbe da dire che il raccolto è conseguenza anche di quanto seminato negli anni. Così, tocca ammirare le gesta in altre categorie, altri trionfi, anziché saperlo al via di un mondiale con una monoposto davvero competitiva. Di vere Cadillac in F1 ve ne sono una manciata e la gestione di un pilota come Fernando non è tra i desideri in cima alla lista. Uno scenario che, inutile negarlo, ha contribuito a tracciarlo il diretto interessato.
“Fernando non ha mai avuto un carattere facile, ma ha sempre dato tutto”, commenta Luca Cordero di Montezemolo ricordando gli anni ferraristi che lasciarono non poche delusioni all’asturiano. Daytona lo proietta nella storia, che proverà a rendere unica inseguendo la Indy 500. “Sono davvero molto contento (del successo nella 24 Ore; ndr) perché è un grandissimo pilota e ho dei bei ricordi con lui. Mi dispiace soltanto che nel 2010 e nel 2012 non sia riuscito a vincere il mondiale di Formula 1. La soddisfazione amara è che lottò fino all’ultimo giro dell’ultimo gran premio”.
Una soddisfazione che, Alonso, decise non essere sufficiente e scelse il ritorno in McLaren, dove la mortificazione del talento ha raggiunto i massimi storici. Va oltre i numeri, le vittorie, i titoli mondiali, Montezemolo, per dire: “Ho ricordi di vittorie bellissime, come quella del 2010 a Monza o quella del sessantennale del Cavallino a Silverstone. E ora gioisco per lui. È stato un grandissimo pilota che spesso ha avuto difficoltà nell’essere uomo squadra. Tuttavia, penso che insieme a Schumacher sia stato il pilota più forte della Ferrari nel dopo Lauda”.
Da uno Schumacher leggenda alle attenzioni, naturali, che ha scatenato l’ingresso di Mick nella Ferrari Driver Academy, che dovrà ancora maturare: “È un ragazzo serio e intelligente, ma occorre farlo crescere in pace, senza dargli troppa pressione. Di padre in figlio? Lo spero”.
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