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    CAFONALINO ALL’OLIMPICO - TOTTI E DEL PIERO, GERONTOCRAZIA AL COMANDO - LA JUVE DEVE RICHIAMARE NONNO ALEX PER DEBELLARE LA LAZIO, LA ROMA DEI “GGGIOVANI” SI ATTACCA AL CATETERE DEL PUPONE PER VINCERE - LA SCOSSA DI STRAMACCIONI ALL’INTER - IL LECCE DI MURIEL HA LA MIGLIOR SQUADRA DI FINE CAMPIONATO - LE FOTO DI ROMA-UDINESE…


     
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    Mario Sconcerti per il "Corriere della Sera"

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    Il Milan viene subito rimesso alle spalle, Del Piero spinge una Juve che meritava di più fin dal primo tempo. Non succede niente in fondo a questa giornata, come era stato abbastanza previsto, ma il niente è comunque mosso. Le cose che restano sono due: le capacità di resistenza del Milan, a Chievo davvero ridotto ai minimi termini, e l'insistenza della Juve, ancora rapida, ancora aggressiva contro un avversario che non vuole altro che difendersi. È la quinta vittoria consecutiva della Juventus, il trentaduesimo risultato utile consecutivo. Ma c'è di più: ha segnato quattordici reti nelle ultime cinque partite con dieci giocatori diversi. È un segno del tempo e del destino che tra i bianconeri ad aver segnato due gol ci sia il vecchio Del Piero diventando il cannoniere dello scudetto.

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    Non è chiaramente un campionato chiuso, ma la Juve sta meglio fisicamente e ha una fede in se stessa che il Milan ha un po' perduto. A Chievo sono stati irritanti Ibrahimovic e Robinho, c'erano in campo 5 giocatori intorno ai 35 anni (Gattuso, Nesta, Yepes, Zambrotta, Seedorf). Non vedo per contro molti errori di Allegri, capisco il bisogno di colpevoli, ma nella gestione del Milan mi sembra ci sia anzi una forte continuità. Quello che è stato un anno fa come gioco e schieramento, è rimasto nel complesso anche quest'anno. Le assenze (18 totali della Juve, 60 nel Milan) avrebbero fatto dovunque molto più di un punto di differenza.

    L'Inter si vede porgere la partita dal Siena e con piccolo merito se la porta via. Diventano 7 i punti di Stramaccioni in 3 partite. Sarebbe troppo dire che è cambiato qualcosa, compresa la speranza per il terzo posto. Ma una scossa c'è comunque stata. Stramaccioni è rigido davanti ai microfoni, anche troppo corretto politicamente, preoccupato dell'immagine. Mi dicono che negli spogliatoi soprattutto ascolti, che non è solo un difetto. Continuo a pensare che sia un falso scopo. Il problema è l'Inter così com'è, anche dopo le molte variazioni, non il suo tecnico, chiunque sia. Comunque, andiamo avanti aspettando davvero la corsa per il terzo posto.

    La sconfitta della Lazio riapre come previsto un po' di strada a tutti, anche alla Roma dove Osvaldo si conferma dopo Di Natale il miglior centravanti italiano. Raramente con questi punteggi si poteva in passato pensare al terzo posto. Ora siamo tutti dentro una specie di livella che ci fa contenti del minimo indispensabile. Lazio, Udinese, Napoli e Roma nelle ultime sei partite, 24 gare complessive, hanno perso 12 volte, una volta su due. Ma sono sempre tutte insieme.

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    Il Lecce alza potentemente la quota salvezza andando a vincere in modo avventuroso a Catania. Soffrono soprattutto Genoa e Fiorentina, si salva l'Atalanta, resta sospeso il Parma aspettando oggi Cagliari-Bologna. Cosmi ha, con la Juve, la squadra più in forma del campionato.

     

     

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