Foto di Luciano Di Bacco per Dagospia
1 – BANNON A ROMA: LA CINA È UN REGIME RAPACE, FA BENE SALVINI A DIFFIDARE
Alessandro Di Matteo per www.lastampa.it
intervento di steve bannon (11)
Il bersaglio numero uno è la Cina di Xi Jinping, poi il «Partito di Davos» e l’Ue che vuole vedere «in ginocchio» gli «stati-nazione», ma non viene risparmiato nemmeno il Papa. L’ex stratega della comunicazione di Donald Trump si concede per due ore ai «giornalisti conservatori» italiani, come li chiama lui. Steve Bannon è l’ospite d’onore di Lettera 22, l’associazione presieduta dal giornalista Rai Paolo Corsini: «il diavolo», come viene presentato, parla per quasi due ore alla Biblioteca Angelica, davanti a una folta rappresentanza della Rai sovranista. Ci sono il direttore del Tg2 Gennaro Sangiuliano, il consigliere di amministrazione Rai Giampaolo Rossi, il giornalista di Libero Alessandro Giuli - uno dei protagonisti della Rai 2 di Carlo Freccero con “Povera patria”. Anche Mediaset è rappresentata, con Maria Luisa Rossi Hawkins.
alessandro giuli
Bannon parla molto anche di Italia ed elogia soprattutto Matteo Salvini, mentre critica apertamente chi vuole firmare accordi con la Cina. Per il guru di Trump le prossime europee saranno le «più importanti di tutti i tempi in Europa. Credo che queste elezioni saranno l’evento che definirà i prossimi 10-20 o 30 anni di questo continente». Soprattutto, afferma, «partiti nazionalisti possono avere più del 50% dei seggi» e la Lega può diventare «il primo gruppo al Parlamento europeo». Insomma, c’è «la possibilità di una grande vittoria (del fronte sovranista, ndr)» grazie alle «stelle nascenti» come «Salvini, Orban e tanti altri». Un voto che sarà, per Bannon, una reazione dei cittadini «stufi di andare in ginocchio a Bruxelles».
steve bannon (5)
Ma il bersaglio preferito, appunto, è Xi Jinping, un «dittatore totalitario» che porta avanti una «strategia predatoria» nei confronti del resto del mondo, a cominciare da Usa e Europa. Per Bannon «Huawei è il cavallo di Troia della Cina nella fortezza europea, il braccio dell’Armata di liberazione popolare cinese». E’ lì che si gioca la partita, perché «il 5g non è la progressione lineare del 4g, il 5g è il 4g alla decima potenza. E’ la base della computazione dei ‘quanti’ e di qualsivoglia sviluppo tecnologico futuro». Secondo l’ex consigliere di Trump «i dati 5g sono come il plutonio e possono diventare armi e lo diventeranno. Tutti coloro che useranno Huawei saranno sotto il controllo dell’armata di liberazione popolare cinese».
Lo stesso vale per la “Via della seta” e per “Made in China 2025”, tutti strumenti per consegnare a Pechino «il dominio del mondo». Per questo, avverte, fa bene Salvini a mostrarsi prudente sul memorandum con la Cina, ed è «ironico che un partito che ha un così alto concetto dell’ambiente possa fare un accordo con il più grande inquinatore della terra».
gennaro sangiuliano (1)
Proprio per i rapporti con la Cina anche il Papa finisce nel mirino: «Papa Francesco ha firmato un accordo segreto con il governo più odioso del mondo. Praticamente ha concesso (al governo cinese, ndr) la facoltà di selezionare i vescovi all’interno della chiesa cattolica cinese. Faccio un appello al Papa, affinché renda questo accordo trasparente».
Non manca un accenno alle vicende Usa. Trump può vincere anche le prossime presidenziali, assicura, perfino con un «margine più ampio della volta scorsa, se supera le indagini dei prossimi sei mesi». Il candidato dei democratici è ancora un mistero ma, avverte, potrebbe essere di nuovo Hillary Clinton, «Ricordatevelo: non è stato ancora piantato il pugnale di legno nel cuore del vampiro e Hillary Clinton, in mancanza di altri candidati, potrebbe ricandidarsi».
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In occasione della recente visita del segretario di Stato degli Stati Uniti, Mike Pompeo, il premier israeliano Benjamin Netanyahu ha chiesto che la comunità internazionale riconosca la sovranità israeliana sulle alture del Golan. La scorsa settimana il dipartimento di Stato degli Stati Uniti non ha definito la Cisgiordania, Gaza e le alture del Golan «territori occupati», nel suo ultimo rapporto annuale sulla situazione dei diritti umani nel mondo: le alture del Golan, contese con la Siria, sono state definite «controllate da Israele» (rispetto alla precedente dicitura «occupate da Israele») mentre per i territori palestinesi non sono stati usati i termini «occupati» o «sotto occupazione».
steve bannon con l interprete
Israele ha conquistato nel 1967 il controllo di due terzi delle Alture del Golan durante la guerra dei sei giorni, mentre l’altro terzo è rimasto alla Siria. Il territorio è stato annesso nel 1981 in un passo che non è stato riconosciuto internazionalmente. Le Alture rappresentano il confine con la Siria in guerra, dove la crescente presenza militare dell’Iran è considerata una grave minaccia per Israele. «Hai fatto la storia», ha detto in una conversazione telefonica il premier israeliano al presidente americano ringraziandolo. Netanyahu ha anche diffuso un tweet in cui afferma: «In un momento in cui l’Iran cerca di usare la Siria come piattaforma per distruggere Israele, il Presidente Trump coraggiosamente riconosce la sovranità israeliana sulle alture del Golan. Grazie Presidente Trump! @realDonaldTrump».
mario vattani
Il riconoscimento americano, tuttavia, è destinato a creare ulteriore tensione in Medio oriente come è avvenuto, appunto, per lo spostamento dell’ambasciata statunitense a Gerusalemme. E non mancherà di pesare a favore di Netanyahualle elezioni israeliane del 9 aprile.aAnche perché l’annuncio di Trump arriva a pochi giorni della visita che il premier israeliano farà la settimana prossima in Usa in occasione dell’annuale convegno dell’Aipac, principale organizzazione degli ebrei americani.
2 – STEVE BANNON A ROMA: "XI JINPING È QUI PER IMPORRE LA SUA POTENZA"
Maria Antonietta Calabrò per www.huffingtonpost.com
gennaro sangiuliano (2)
La definisce "una coincidenza ironica". Il fatto di essere a Roma, proprio mentre sta arrivando il leader cinese Xi Jinping "il dittatore totalitario del sistema più crudele del pianeta". Steve Bannon ha un'idea chiara sui motivi della storica visita del presidente cinese in Italia. "Xi non è venuto in Italia per un porto dell'Adriatico, ma per imporre la strategia della Compagnia delle Indie a parti rovesciate"... "un dominio sul mondo che si attuerà attraverso la Via della Seta, il 5G e la Huawei, il piano Cina 2025". Perché "il 5G è il 4G alla decima potenza, è uno strumento dell'esercito cinese, è come il plutonio, può diventare un'arma" con Huawei "cavallo di Troia dell'Occidente".
steve bannon (1)
Di qui, l'allarme che Bannon lancia ai Governi occidentali. In futuro, dice, "tutte le aziende di telecomunicazioni che useranno i sistemi Huawei saranno sottoposte al controllo dell'esercito cinese". Per questo "fa bene Matteo Salvini ad essere prudente". Ed è una coincidenza ironica il fatto che Steve Bannon parli nella prima Biblioteca aperta al pubblico - già quattrocento anni fa - disegnata dal Vanvitelli, per l'Ordine fondato da Sant'Agostino: 1200 volumi rari e rarissimi, e la prima edizione a stampa della Divina Commedia, grazie ad un'iniziativa promossa da "Lettera 22" un'associazione di giornalisti non mainstream, diciamolo, sovranisti.
intervento di steve bannon (15)
Nella Biblioteca sono state girate alcune scene del film "Angeli e Demoni" e sembra il backstage appropriato per l'ex capo strategist della Casa Bianca. Come se quegli antichi libri possano esorcizzare attraverso la cultura della civilizzazione giudaico-cristiana, la nuova barbarie totalitaria che sarebbe, secondo lui, rappresentata dai cinesi. "Non è il gioco la difesa etnica" dice, "Sant'Agostino era un africano, un berbero, abitava l'attuale Algeria".
locandina
Ma il secondo motivo per cui Xi è a Roma - spiega Bannon - "è il Vaticano, è Papa Francesco". Anzi, "è questa la parte ancora più enorme ("huge") del viaggio di Xi", secondo Bannon. Perché "l'accordo segreto firmato da Francesco rappresenta molto di più della firma di relazioni diplomatiche tra due Stati". È questo accordo, addirittura più di quello della Via della Seta, che preoccupa Bannon, che ben sa quanto la religione possa essere un fattore di geopolitica. E quindi è un'ironica coincidenza anche il fatto che la sua conferenza si svolga nella Biblioteca dell'Ordine di Sant'Agostino, il santo filosofo preferito da Benedetto XVI.
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"Secondo lei, Xi vedrà Papa Francesco?", gli chiediamo, quando lo incontriamo prima della conferenza. "Questo non lo so, ma potrebbero esserci incontri del seguito a Roma o in Vaticano". Quando parla pubblicamente, poi, Bannon lancia un guanto di sfida. "Mi appello a Papa Francesco a rendere noto l'accordo segreto che ha firmato con la Cina e che ha conferito alle frange più radicali del Governo cinese il potere di selezionare i vescovi all'interno della Chiesa cattolica cinese".
angelo mellone
Bannon arriva a Roma dal Giappone, e ha visto di recente a Washington, il nuovo presidente del Brasile Jair Bolsonaro e ovunque, sostiene, "tutti sono preoccupati di una sola questione : la Cina". Chiama insomma ad una riedizione della Santa Alleanza tutti i Paesi contro il Partito comunista di Xi (compreso il Sud Est asiatico, compresa la Malesia, le Maldive e gli Stati africani sub sahariani). Una santa Alleanza in cui prima o poi dovrà stringersi anche la Russia. "Come ex ufficiale dell'US Navy a bordo di un cacciatorpediniere davo la caccia i sottomarini russi, ai tempi di Reagan. Ero abituato a vedere la Russia come un nemico. Ma la sua economia non desta preoccupazione, spero che gli Usa riportino la Russia nella sfera occidentale ma il visto il clima che c'è a Washington ci vorranno decenni".
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Per questo le prossime elezioni europee saranno decisive. Secondo Bannon se vinceranno Salvini, Le Pen e Orban allora i paesi europei non saranno più sotto l'egida globalista di cui è espressione la Francia di Macron che fa pagare la tassa ecologica ai suo cittadini scatenando le proteste dei "Gilet gialli", mentre "è la Cina il Paese più inquinante del pianeta".
La piazza di Sant'Agostino, appena dietro il Senato, è blindata e non si può circolare. Un romano che passa chiede: "E' arrivato il cinese?". "No, è l'americano".
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