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    CAFONALINO - KEVIN COSTNER A ROMA TRA PREMI, PANZANELLA E ASCELLA PEZZATA, CELEBRATO DA VENDITTI E TONY RENIS - “LA PUBBLICITÀ DEL TONNO? LA FACCIO PER GIRARE I FILM CHE HOLLYWOOD SI RIFIUTA DI FARE E PER DIFENDERE L’AMBIENTE: HO SPESO 20 MLN DI DOLLARI PER RIPULIRE L’OCEANO’’


     
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    Kristina Radanovic per www.ilmessaggero.it

     

    Che serata con Kevin Costner nel giardino di un famoso hotel di via del Babuino, dove l'attore americano ha ricevuto il premio Legend Award dell'Ischia Global Film & Music Fest.

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    In onore del protagonista del film-cult “Balla coi lupi” è stato organizzato un party con molti ospiti famosi, da Antonello Venditti a Tony Renis e tanti altri. Il clou della serata è stato quando il fascinoso Costner, jeans, pizzetto e baffi, è stato chiamato sul palco dall'organizzatore del festival ischitano Pascal Vicedomini e ha parlato a ruota libera: «Ero un piccolo ragazzo, un ragazzo americano e ho vissuto tutti i sogni che ho avuto e mi domando come è stato possibile che tutto questo è successo. Io volevo fare solo un film di cow boy. Nessuno voleva fare Balla coi lupi, l'ho fatto io. È stata una scommessa, un po' come il film che sto facendo adesso “Black and white”, che parla delle radici del razzismo».

     

    Ha un pensiero per la moglie: «Vorrei fosse qui, è una bellissima serata». «L'Italia? Mi piace molto. Ah, gli italiani, sono più alti di quanto pensassi. Questo è un luogo leggendario». Accanto a lui ci sono Renis e Venditti, che dopo la premiazione canta “Ricordati di me”. Costner rimane ancora sul palco e qualcuno si aspetta che l'attore canti, dal momento che dal 2007 fa parte della band Modern West e che stasera si esibirà in piazza del Duomo ad Orvieto per la seconda edizione di Orvieto4Ever. Niente da fare.

     

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    Proprio per il concerto, l'attore e cantante country-rock aveva passato gran parte del pomeriggio in uno studio di registrazione di piazza Euclide per provare voce e chitarra.

     

    Al party c'erano anche la presidentessa dell'Ischia Global Film & Music Fest, Darina Pavlova, che ha ricevuto dal press agent Enrico Lucherini in regalo una confezione di tonno pregiato, Rita Rusic,i registi Carlo Vanzina e Paolo Genovese, Roberto D’Agostino e la moglie Anna, Amii Stewart, Antonella Mosetti, Eleonora Brigliadori, Clarissa Burt, Eliana Miglio, Renato Balestra, Francesca Ferrone, Antonella Salvucci, Gianni Bulgari, che ha realizzato il premio, Elettra Morini, Lorella Landi.

     

    Tra le ghiottonerie apprezzate da Costner, panzanella, filetto di San Pietro con carciofi, branzino servito su pietra e sale dell'Himalaya e tanti dolci. Premi e selfie con il divo, poi musica live con Agostino Penna. L'attore americano, arrivato nel primo pomeriggio con un jet da Barcellona, dopo aver provato a piazza Euclide, ha concesso un'intervista a Vicedomini per il programma di Canale 5 “Hit The Road Man”.

     

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    BALLA COI TONNI - IL RITORNO DI KEVIN COSTNER: “LA PUBBLICITÀ DEL TONNO? LA FACCIO PER GIRARE I FILM CHE HOLLYWOOD SI RIFIUTA DI FARE E PER DIFENDERE L’AMBIENTE: HO SPESO 20 MLN DI DOLLARI PER RIPULIRE L’OCEANO

     

    L’attore americano stasera ad Orvieto in versione rocker: “La musica? È stata la gente a convincermi. Piaceva quello che suonavo, altrimenti non avrei continuato” - “Nella mia vita non farò mai ciò che non voglio fare. Professionalmente però resisto: ad esempio ora ho fatto un film sul razzismo che ho finanziato da me e in cantiere ho una trilogia western”...

     

    2. COSTNER: “LA PUBBLICITÀ DEL TONNO? LA FACCIO PER GIRARE I FILM E PER DIFENDERE L’AMBIENTE”

    Carlo Moretti per “La Repubblica

     

    Kevin Costner in versione rock’n’roll. L’attore e regista premio Oscar per Balla coi lupi , l’indimenticabile agente federale degli Intoccabili, è in Italia con la sua chitarra per partecipare stasera con la band dei Modern West a “Orvieto 4 Ever”, i festeggiamenti per la festa dell’Indipendenza americana organizzati e condotti da Marco Bosco e Tony Renis.

     

    tony renis leslie kavanaugh tony renis leslie kavanaugh

    Con lui, sul palco montato di fronte al Duomo di Orvieto, anche la cantante country, premiata con due Grammy, Kacey Musgraves e la Independence Orchestra di 70 elementi e 35 coristi prodotta da Marco Patrignani, il patron dello studio Forum di Roma dove sono nate le colonne sonore del grande cinema italiano, da Morricone a Rota a Piovani, e dove l’attore ha provato i brani che eseguirà oggi nel suo unico concerto italiano.
     

    Costner, ha capito se preferisce recitare e dirigere film o fare musica?
    «Amo entrambe le cose. Nella mia vita non farò mai ciò che non voglio fare. Almeno dal punto di vista professionale, perché la mia vita privata non è certo perfetta e come tutti ho i miei problemi. Professionalmente però resisto: ad esempio ora ho fatto un film sul razzismo che nessuno ad Hollywood voleva fare, si intitola Black and white. L’ho finanziato da me.

     

    Poi ho deciso di fare musica e faccio musica. È stata la gente a convincermi a scrivere e suonare le mie canzoni dicendomi che gli piaceva la mia musica, altrimenti non avrei certo continuato al punto di incidere dischi, all’inizio suonavo solo per il piacere di farlo, senza piani. E certo non mi sarei mai immaginato di poter un giorno venire a suonare in Italia con una grande orchestra».
     

    toni renis e antonello venditti 4 toni renis e antonello venditti 4

    C’è una sua canzone che si intitola 5 minutes from America , sembra la sceneggiatura di un film.
    «Sì, parla degli effetti dell’uragano Katrina, di come tutto il mondo guardava a quel disastro in America e i potenti Stati Uniti non riuscivano ad aiutare gli sfollati. Ciò mi ha provocato molta rabbia. Ho voluto così descrivere ciò che la gente ha provato quando si è vista trasformata in una massa di rifugiati nel proprio grande paese».
     

    Che film sarà Black and white?
    «Come dicevo parla di razzismo e la tesi di fondo è la seguente: quando
    la gente non ha più argomenti, allora diventa razzista. E se non ha argomenti allo stesso modo può anche sentirsi vittima di razzismo. Quindi la coppia mista protagonista del
    film, come tutti gli altri intorno a loro, dovranno andare oltre il colore della pelle per arrivare a capire i veri sentimenti che li muovono. Io interpreto un nonno che difende sua nipote
    nella custodia di una figlia avuta dal figlio di una donna nera interpretata da Octavia Spencer».
     

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    Fare i film che davvero vuol fare è per lei sempre una lotta con gli studios?
    «Non sempre, ma qualche volta succede che per poter fare i miei film io mi debba battere. Ciò che Hollywood non capisce è che anche un film come Black and white è commerciale, solo che loro non vedono esplosioni e inseguimenti e tanto gli basta per non convincersene. Sfortunatamente ho dovuto pagare in prima persona per farlo, e non sono poi così ricco».
     

    Cosa dice a quanti sono rimasti male nel vedere l’eroe di Balla coi lupi nella pubblicità di un tonno?
    «Non faccio pubblicità per fare soldi ma per alimentare i miei sogni e poter fare le cose che più mi piacciono. Devo ringraziare l’azienda che mi ha ingaggiato, sono stato benissimo, e uso quei soldi per sviluppare tecnologie che ci aiutino nella difesa dell’ambiente oppure film sul razzismo o sui nativi americani che Hollywood si rifiuta di fare. Così se ne vanno i miei guadagni: fossi stato un uomo d’affari, oggi avrei un mucchio di soldi».
     

    Non si schermisca, lei è un uomo d’affari: possiede parte della società che ha venduto alla Bp per 16 milioni di dollari una macchina per ripulire l’oceano dopo il disastro nel Golfo del Messico.
    «Faccio ancora quel lavoro, solo che ho dovuto spenderne di tasca mia 20 milioni di dollari per poter produrre quella macchina. Dunque la verità è che non ho ancora recuperato quanto ho speso. Ma va bene: non ho mai iniziato nulla solo per fare soldi. Neanche quando finanziai Balla coi lupi lo feci per i soldi. Mi guida sempre il cuore in ciò che mi piace, che gli altri ci credano o no».
     

    rita rusic e renato balestra rita rusic e renato balestra

    Anche 3 days to kill l’ha girato per raccogliere soldi per i film che vuol girare?
    «No, volevo farlo, e sono molto fiero di ciò che ho fatto come attore. Avrei preferito che avesse un altro finale, meno commerciale, intendo, e non c’era alcun motivo per forzare la mano in quel modo ma è ok, non è il mio film, non l’ho diretto né finanziato io. Mi piace ancora sfidarmi come attore».
     

    Lei ha in progetto una trilogia western che intende girare tutta in una volta, ce ne può parlare?
    «Sì, è la stessa storia che prosegue nei tre film, anzi veramente sarebbero quattro parti, ma la quarta è un finale che girerei solo se la gente avesse piacere di saperne di più. E mi piacerebbe che i tre film iniziali uscissero in tre giornate molto importanti per l’America, a sei mesi di distanza una dall’altro: per il Memorial day a maggio, per il Thanksgiving in ottobre, e per il giorno dell’Indipendenza il 4 luglio. Sono giornate in cui la gente vedrebbe volentieri dei film che raccontano 30 anni della loro storia. Potrebbero anche andare in tv, non ne sono ancora sicuro».
     

    paolo genovesi eliana miglio e 001 paolo genovesi eliana miglio e 001

    Qual è il vero significato di esser qui in Italia per questo concerto del 4 luglio, ad Orvieto e non in America?
    «La verità è che in questo momento vorrei essere a casa mia in America per festeggiare la festa dell’Indipendenza con i miei figli, mi mancano, non mi è mai successo di essere lontano da loro in questa giornata così importante. Ma c’era in programma anche un film in Europa oltre a questo concerto, e sarei venuto con la mia famiglia. Poi il film è saltato ma guardando negli occhi la mia band non me la sono sentita di cancellare lo show».

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