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    CAIO, CHE GUAIO! - SAIPEM ANNUNCIA LA TOTALE REVISIONE DEL PIANO INDUSTRIALE, PRESENTATO APPENA QUATTRO MESI FA, DOPO IL PROFIT WARNING, IL TAGLIO DEL RATING DI S&P E LA STANGATA DELLA MULTA DA 192 MILIONI PER UNA VECCHIA COMMESSA IN ALGERIA - IL GRUPPO ANNUNCIA RICORSO, MA LA VERA GRANA SONO LE PERDITE: SUI DATI CI SARÀ UFFICIALITÀ SOLO A METÀ MARZO, MA LE PREVISIONI SONO HORROR (2,4 MILIARDI…)


     
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    Sofia Fraschini per “il Giornale”

     

    FRANCESCO CAIO FRANCESCO CAIO

    A quasi quattro mesi di distanza Saipem annuncia la totale revisione del piano industriale presentato il 28 ottobre 2021 e rinvia di un mese il confronto con la comunità finanziaria. Effetto, a catena, della situazione causata dall'annuncio, il 31 gennaio, di un rosso superiore a un terzo del capitale sociale per il 2021, con mancati ricavi per un miliardo di euro.

     

    Il velo sui conti si alzerà in due step e su di essi impatterà la sanzione da 192 milioni comminata ieri dall'Algeria, ma contro la quale il gruppo guidato da Stefano Cao ha annunciato ricorso. Il prossimo 23 febbraio il cda esaminerà i dati consolidati adjusted di preconsuntivo 2021 e, in particolare, ricavi, ebitda, ebit e posizione finanziaria netta; nonchè le linee guida della revisione del Piano Strategico 2022-2025.

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    Gli occhi sono però tutti puntati sulle perdite, dato fondamentale per soci e banche prima di rinegoziare il debito. Ma sul quale ci sarà ufficialità solo a metà marzo. Le previsioni sono tutt' altro che rosee e, alla luce della grana algerina, la perdita netta di esercizio è stimata dagli analisti di Equita in 2,4 miliardi di euro.

     

    È di ieri, infatti, la multa da 192 milioni comminata dal Tribunale di Algeri per il progetto Gln3 Arzew, una vecchia commessa del 2008 in cui le società coinvolte sono accusate di «maggiorazione dei prezzi in occasione dell'aggiudicazione di contratti conclusi con una società pubblica a carattere industriale e commerciale beneficiando dell'autorità o influenza di rappresentanti di tale società» e di «false dichiarazioni doganali».

    STEFANO CAO SAIPEM STEFANO CAO SAIPEM

     

    Un contenzioso per il quale, però, il gruppo era stato assolto dal Tribunale di Milano nel dicembre del 2020. La cifra per il momento non verrà pagata, ma accantonata nel bilancio 2021, in quanto Saipem ha annunciato il ricorso in appello che fa scattare la sospensiva. A questi soldi si sommano i 500 milioni di perdita nel Mare del Nord, oggetto di indiscrezioni mai smentite, a fronte dei 160 annunciati per il primo semestre.

     

    Sullo sfondo poi c'è il blocco del progetto in Mozambico per conto di Total per attacchi terroristici, che vale complessivamente 3,6 miliardi. Oltre al nuovo piano industriale di «salvataggio» il cda del 15 marzo si dovrà occupare della manovra finanziaria, che vede protagoniste le banche creditrici per la revisione del debito e i soci (Eni e Cdp, la prima con il 30,54% del capitale e la seconda con il 12,55%) per un possibile aumento di capitale stimato in 1-1,5 miliardi.

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    Almeno 187 milioni saranno a carico delle casse pubbliche. Al lavoro, anche su questo fronte, sono due nuovi manager: il nuovo direttore generale Alessandro Puliti, ex-Eni, con «ampie deleghe operative e gestionali», a cui riporterà direttamente Paolo Calcagnini, vicedirettore generale e chief business officer di Cdp. Ieri il titolo ha chiuso in Borsa a +0,53% a 1,15 euro.

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