da www.independent.co.uk
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Jaiyah SaeluaIl suo nome è Jaiyah Saelua, il primo transgender al mondo a diventare calciatore professionista. Se non è abbastanza, aggiungiamo che dovrà risollevare le sorti della peggiore squadra del globo.
Il 25enne gioca per la polinesiana "American Samoa" che in 17 anni ha segnato solo una manciata di volte e che è stata battuta dall'Australia 31 a zero, la più grande sconfitta registrata nel calcio internazionale. Quando è arrivata una vittoria, il titolone ha campeggiato in prima pagina sui giornali locali.
La squadra è riuscita ad avere la meglio sulla rivale Tonga, grazie alla presenza di Saelua, una sorta di eroina nazionale che adesso è protagonista del documentario "Next Goal Wins", in uscita mercoledì nelle sale inglesi.
Il documentario, realizzato dagli inglesi Mike Brett e Steve Jamison, è una sorta di studio sul concetto di "inclusione". Nelle Samoa Americane, Saelua è una delle 500 "fa'afafine", cioè appartiene al terzo sesso, nata uomo ma cresciuta come donna, destinata a dedicarsi alla famiglia o ad esibirsi come cantante e ballerina.
Il nuovo allenatore Thomas RongenLa cultura del luogo si basa sul rispetto degli altri, inclusi i transgender, che qui non sono vittime di pregiudizio e discriminazione. Queste due categorie Saelua le ha conosciute quando si è trasferita alle Hawaii per frequentare il college. Dopo 15 minuti di riscaldamento era già fuori dal campo. Non è riuscita nemmeno a mostrare quanto fosse brava. E' stata rifiutata subito in quanto "imbarazzante per i compagni".
Jaiyah Saelua a WembleyL'arrivo del nuovo allenatore olandese Thomas Rongen, ha trasformato la squadra. Ex calciatore con una carriera negli Stati Uniti, è stato l'unico a proporsi per il lavoro. Il documentario racconta il legame che si è stabilito nel tempo fra i due e con il resto dei giocatori. Gli altri coach riconoscevano delle qualità a Saelua, ma non la ritenevano all'altezza della situazione. Fu Rongen il primo a darle fiducia, a giudicarla solo in base alla prestazione su campo, e a decidere di farla giocare nella partita che è finita con il trionfo sul Tonga nel giro di qualificazione per i Mondiali 2014.
Il film racconta la sua parabola iniziata da comparsa insignificante, quasi da scambiare per la massaggiatrice di turno, una che correva come una femminuccia e che aveva il ruolo di tenere alto il morale dei compagni maschi. Quando il nuovo coach le riconosce l'impegno e la bravura, Saelua diventa elemento portante della difesa e diventa una star.
Solo quando viene intervistata dalla stampa inglese, scopre di essere la prima trans del calcio: «Cosa? Non ce ne sono altre in campo? E' triste sentire che gli esseri umani possono limitare la vita di altri esseri umani. Il mondo deve imparare ad accettare gli altri come ha fatto la mia squadra». Alcuni sognano di vincere i mondiali, per altri basta una partita di calcio.
Jaiyah Saelua primo calciatore transgender