1. ZINGARETTI CACCI GOZI OPPURE IL PD DIVENTA UNA BARZELLETTA
Peppino Caldarola per www.lettera43.it
C’è un “caso Gozi”. L’ex sottosegretario, accanito cacciatore di posti e di riconoscimenti, dopo aver fallito l’elezione europea nelle fila del partito di Emmanuel Macron, ora ricopre l’incarico per il governo francese di consigliere per gli Affari europei. Lo stesso che ha ricoperto nei governi italiani.
DAL PRODISMO AL RENZISMO PER AMBIZIONE PERSONALE
PEPPINO CALDAROLA FOTO ANDREA ARRIGA
È l’Europa, bellezza, dicono i suoi amici. Non è l’Europa, carissimi, è semplicemente una spudorata ambizione personale che ha portato Gozi dal prodismo «senza se e senza ma» all’irrefrenabile renzismo pur di accumulare incarichi. La destra e Luigi Di Maio chiedono che gli venga revocata la cittadinanza e con tutta evidenza dice una cretinata. Nel centrosinistra, tranne Carlo Calenda, tutti fingono di non accorgersi dell’enormità della scelta di Gozi. Il buon Ivan Scalfarotto lo difende ma anche lui è un eterno cercatore d’oro negli stagni della politica.
TECNICAMENTE QUELLO DI GOZI È UN TRADIMENTO
Come si capisce, non ho simpatia per questo Gozi, personalmente non mi sono mai accorto della sua essenzialità nella politica italiana. Né suscita ammirazione questo passare da un campo all’altro dello schieramento del Pd senza dare uno straccio di spiegazione. Figuratevi quanta simpatia può fare il passare dall’essere al servizio di un governo a ricoprire lo stesso ruolo per un altro governo.
RENZI MACRON GOZI
Non c’è nessuna idea avanzata d’Europa che possa giustificare, come dice giustamente Calenda, un funzionario, che è a conoscenza della posizione italiana sui maggiori dossier europei, nel portare questa sua “sapienza” al servizio di un governo diverso da quello del suo Paese. Abbiamo conosciuto eroi che si sono battuti in terra straniera per la libertà di quei popoli. È la prima volta che ci imbattiamo in un signore che si batterà in Europa per conto di un governo che potrebbe avere interessi diversi dal governo italiano utilizzando le proprie conoscenze. Tecnicamente è un tradimento.
SANDRO GOZI EMMANUEL MACRON
IL PD STA ACCUMULANDO FASCINE CHE LO BRUCERANNO
C’è una questione di decenza. Mi dispiace che solo Calenda abbia protestato. Io non toglierei, ovviamente, la cittadinanza a Gozi ma lo allontanerei dal Pd. Questo partito sta accumulando fascine che lo bruceranno in campagna elettorale. Già gli dicono che ha taciuto su quegli sciagurati di Bibbiano per favorire la formazione di famiglie arcobaleno e non si è visto ancora un accenno di “vaffa” da parte della segreteria di Zingaretti.
Ci manca ora l’anatema di avere tollerato che un proprio ex sottosegretario si sia messo al servizio di uno Stato straniero, pur europeo ma sempre straniero. A questo punto si capisce come sarà la prossima campagna elettorale e come il Pd dovrà inseguire le proprie pagliuzze che la destra trasformerà un travi. “Morire” per Gozi è proprio da fessi. Scusami Nicola, ma volevo dirtelo così, francamente.
michele anzaldi sandro gozi graziano delrio
2. “GOZI HA TRADITO L’ITALIA, È UN VENDUTO - POTREBBE DARE DOSSIER SENSIBILI A PARIGI”
Alessandro Di Matteo per ''La Stampa''
Giorgia Meloni, lei chiede addirittura la revoca della cittadinanza per Sandro Gozi. È così grave che lui lavori per il governo francese?
«Sì, è molto grave: ha avuto un incarico molto delicato nei governi Renzi e Gentiloni, conosce informazioni sensibili per gli interessi italiani. E poi, prima della revoca della cittadinanza, ho chiesto un’altra cosa: a norma di legge, se una persona assume un incarico presso un governo straniero il governo può intimare di rinunciare. Ho chiesto che il governo gli intimi di rinunciare».
MARIO BENOTTI - ROMANO PRODI - SANDRO GOZI
Conte per ora tace.
«Vediamo cosa dirà Conte, altri autorevoli esponenti del governo come Di Maio sono intervenuti. Confido che convinceranno Conte. Mi chiedo perché Macron prenda un signore che era sottosegretario al governo italiano con delega agli Affari Ue e prima lo candida al Parlamento Ue nelle loro liste, e poi - essendo primo dei non eletti - gli trova comunque qualcosa da fare. Quali sono i meriti di Gozi dal punto di vista francese? Sembra come se ci fosse un debito da saldare».
Lo dica chiaramente: sospettate che abbia lavorato per la Francia anche quando era al governo italiano. Anche per lei, come dice Di Maio, Gozi ha tradito? «Assolutamente sì. Sospettiamo che gli mancasse... il quid patriottico - diciamo così - quando doveva rappresentare l’Italia. Abbiamo presentato interrogazioni per sapere di quali dossier si è occupato. Vogliamo sapere se su certe trattative l’Italia avrebbe potuto ottenere di più, per esempio nei famosi accordi di Caen che cedono arbitrariamente pezzi di mare italiano a largo della Liguria, uno dei più pescosi. Se ne è occupato Gozi?».
giorgia meloni
Ma se fosse come dice lei la Francia potrebbe ricompensarlo in mille modi senza che nessuno lo sappia. Qui parliamo di un incarico ufficiale. Non le sembra troppo maldestro come tradimento?
«E chi lo sa! Purtroppo tra il Pd e la Francia di cose maldestre ne ho viste accadere più di una... Non so se c’erano altri modi, io registro i fatti».
Il Pd dice che l’Italia dovrebbe essere contenta di avere «un alleato» nel governo francese.
«Non considero alleato chi si mette a fare gli interessi degli altri, non è che mandiamo qualcuno che si è venduto. Questo vuol dire essere una colonia. Non mi stupisce la posizione del Pd, hanno sempre atteggiamenti di sottomissione, in particolare con la Francia».
MATTEO SALVINI GIORGIA MELONI
Ma Francia e Italia sono legate dall’euro, sono nell’Ue. E Gozi ora non ha ruoli istituzionali qui. Pensi a Salvini: è vice-premier, tiene le foto di Putin in ufficio e dice che «a Mosca si sente a casa sua e in alcuni paesi Ue no...». Meglio essere amici della Russia che di Parigi?
«Io posso dire questo: io mi sento a casa solo in Italia. Ognuno ha il suo stile. Questa tendenza della politica italiana a presentarsi come “filo-qualcosa” non l’ho mai seguita. Dopodiché, attenzione a considerare i francesi così amici, in Europa difendono i loro interessi. La Francia ha avuto un atteggiamento predatorio nei nostri confronti in questi anni. Non sono così amici. Poi, si può andare benissimo d’accordo anche così, ma non c’è il colonizzatore e il colonizzato. Ci sono Stati sovrani che devono confrontarsi con pari dignità ».