Da “repubblica.it”
MACUMBA CALDEROLI
"Non sono mai stato superstizioso ma dopo la macumba che mi ha fatto il papà della Kyenge mi è capitato di tutto e di più". Roberto Calderoli insiste e rilancia una storia che assomiglia sempre di più alla sceneggiatura di un film tragicomico. Intervistato dal settimanale Oggi l'esponente leghista rilancia le accuse rivolte al padre dell'ex ministro dell'Integrazione Cecile Kyenge.
"Sei volte in sala operatoria, due in rianimazione, una in terapia intensiva, è morta mia mamma e nell'ultimo incidente mi sono rotto due vertebre e due dita" ricorda l'ex ministro, reduce dalle fatiche parlamentari dove è stato relatore di maggioranza del ddl Riforme al Senato e sono in molti a ricordarlo con il braccio fasciato durante le sedute.
calderoli con il serpente
Dopo le disgrazie che gli sono accadute nei mesi scorsi, l'ex ministro leghista lancia un appello al padre della Kyenge: "Forse è il caso di mandare un messaggio distensivo a papà Kyenge per chiedergli la revoca del rituale che mi fece".
Pochi giorni fa Calderoli era stato protagonista di un altro episodio inquietante: aveva diffuso in rete le foto di un serpente di due metri trovato nella sua cucina e prontamente ucciso.
MACUMBA CALDEROLI
"Non sono mai stato superstizioso ma dopo la macumba che mi ha fatto il papà della Kyenge mi è capitato di tutto e di più", aveva postato su Fb alcuni giorni fa l'ex ministro, che continuava: "Non so se devo mettere un annuncio sul giornale o chiamare direttamente Bergoglio, sempre che non sia troppo occupato a sistemare gli immigrati a casa nostra, ma io devo trovare assolutamente un esorcista. Se qualcuno ha numeri di telefono o mail di esorcisti li aspetto con gratitudine...".
Il rituale del padre della Kyenge arrivò dopo le dichiarazione shock del luglio scorso dell'ex ministro leghista, che alla festa leghista di Treviglio paragonò l'allora ministro dell'Integrazione "ad un orango", salvo poi scusarsi pubblicamente.
IL PADRE DI CECILE KYENGE CON LA FOTO DI CALDEROLI
Clement Kikoko Kyenge, raggiunto in Katanga (Repubblica democratica del Congo) dal settimanale Oggi, decise allora di compiere un rito tribale su di lui "affinchè gli avi lo liberassero da cattivi pensieri e parole offensive, usando parole di tolleranza e non di vendetta".
Evidentemente le rassicurazioni sull'effetto positivo del rituale non sono bastate a Calderoli, che insiste: "Le foto e i video di Oggi erano inquietanti: avevano messo una mia foto in mezzo ai termitai. Non è un messaggio amichevole. Dopo quel rito alcuni colleghi napoletani mi regalarono un cornetto di corallo: due giorni dopo, senza una pressione di nessun genere si è spezzato in due. Una maga ha visto forze tremende in azione attorno a me".
ROBERTO CALDEROLI BRACCIO FASCIATO
Il settimanale ha raggiunto telefonicamente lo stesso Clement Kikoko Kyenge, che dice: "Un serpente in casa non è un bel segnale e non sono sicuro che Calderoli abbia fatto bene a ucciderlo... Se quando lui ha chiesto scusa a Cecile era sincero, può stare tranquillo. Se invece quelle scuse sono state frutto di calcolo e convenienza, gli antenati potrebbero innervosirsi".