sahara
Paolo Virtuani per il Corriere della Sera
L' Italia non è divisa in due: il caldo anomalo accomuna sia il nord che il sud. Le differenze sui termometri sono dovute solo ai 1.200 chilometri che separano le Alpi dalla Sicilia. «Lunedì si sono battuti numerosi record delle temperature massime di gennaio a causa delle correnti calde di libeccio e scirocco che soffiavano dal Nord Africa», spiega Nikos Chiodetto, meteorologo di 3Bmeteo. Il clima nordafricano si è trasferito da noi, mentre in Algeria è nevicato sulle dune del Sahara.
La situazione, però, è in rapida evoluzione: tra oggi e domani incomincerà a farsi sentire l' afflusso di correnti fresche di maestrale dal nord Atlantico e per le prossime due-tre settimane ci saranno elementi di «spiccata variabilità», aggiunge Chiodetto, con possibili nuove nevicate a quote medio-alte sull' arco alpino e temperature di qualche grado sopra la norma.
NEVE DESERTO
«Grandi ondate di gelo? Per ora non sono in vista».Gli esperti non si sbilanciano sulle previsioni a breve.
«Stiamo vivendo eventi estremi: l' anno scorso c' è stata una siccità mai vista da due secoli e un gran caldo estivo. Adesso sulle Alpi, specie in Piemonte e Valle d' Aosta, abbiamo assistito a nevicate intense, anche se non a livelli da primato», prosegue.
I record sono quelli delle temperature massime di gennaio: a Roma due giorni fa si sono registrati 22 gradi (battendo il limite di 20,2 °C del '94), a Napoli sempre 22 (superati i 20,4 °C del '97). Non è stato esente il Nord: a Trieste si sono toccati i 18 gradi, surclassando di 1,4 gradi il primato del 1994. Come in Italia, ci sono stati primati di caldo nei giorni scorsi in Australia (dove però è estate): a Sydney domenica si sono raggiunti i 47,8 ° oltrepassando di mezzo grado il record che durava da 1939. Nella costa atlantica degli Stati Uniti, invece, sono stati polverizzati i record delle temperature più fredde. A Boston con -19 uguagliata la minima stabilita nel 1896.
roma caldo record
Qualcuno parla di clima impazzito. Uno studio australiano ha verificato che nelle uova con il caldo gli embrioni maschi delle tartarughe cambiano sesso e diventano femmine. «Impazzito no, si è approfondita una sorta di "altalena" a scala globale nell' emisfero nord: da una parte scende aria polare, dall' altra risale aria calda», spiega Chiodetto. «L' Europa è l' area che sta risentendo di più di questi cambiamenti». L' aria calda e umida ha portato nevicate sulle Alpi e pioggia a quote più basse. Nella Carnia friulana ieri sono caduti fino a 110 millimetri di pioggia in 12 ore e il vento da sud ha raggiunto i 130 chilometri all' ora sul monte Rest, informa la Protezione civile del Friuli Venezia Giulia.
cervinia
Resta alto per i prossimi giorni il pericolo di valanghe.
Le forti nevicate, con fiocchi umidi e bagnati, e l' assenza di gelo provocano instabilità nel manto nevoso fresco con forti rischi di distacchi sui pendii.
In Valtellina pioggia battente nel fondovalle e neve in alto. A quota 1.300 metri in 24 ore si è accumulato un manto bianco di 25 centimetri. Sull' arco alpino lombardo il rischio frane è a livello tre su una scala di cinque. Elevato anche il pericolo di frane.
Nessuno però si aspettava i temporali che hanno interessato il Centro-Nord. Ieri c' è stato un violento temporale nel Grossetano, precipitazioni a carattere temporalesco sono attese oggi al Sud. «In questo periodo i temporali sono rari - conclude Chiosetto - ci siamo trovati in una configurazione autunnale». Ci ricorderemo a lungo di questo inizio 2018.
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