Gloria Satta per “il Messaggero” - Estratti
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Il film "fantasma" che nessuno ha mai visto, l'ultima apparizione di Tomas Milian e l'ultima regia di Giuseppe Ferrara, il grande romanzo criminale della Città Eterna prima delle scellerate imprese della Banda della Magliana: s'intitola Roma nuda e sarà una delle sorprese del 41esimo Torino Film Festival che lo presenterà il 30 novembre in anteprima mondiale.
Girato nel 2011, mai arrivato nelle sale a causa di una complicata vicenda produttiva e sindacale che ha congelato (fino ad oggi) le paghe di attori e troupe, il film è ambientato tra il 1968 e il 1972: protagonista è la malavita romana che, prima dell'esplosione del business della droga, prosperava grazie a furti, rapine, estorsioni, prostituzione, bische clandestine.
ROMA NUDA FRANCESCO VENDITTI FRANCO CALIFANO
Tomas Milian, tornato in Italia dopo 11 anni di assenza e per la prima volta impegnato a recitare con la propria voce anziché attraverso il doppiaggio del mitico Ferruccio Amendola (sua la voce anche del mitico Er Monnezza), interpreta Brigante, un ex ispettore acciaccato che dà la caccia a Er più, criminale pugile portato sullo schermo da Francesco Venditti e ricalcato sul boss di Tormarancia Sergio Maccarelli morto ammazzato nel 1972. Fanno parte del cast anche Franco Califano nel ruolo di un gangster, Eva Henger tenutaria di una bisca, Francesco Quinn.
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Milian se n'è andato nel 2017, Ferrara l'anno prima, Califano nel 2013, Quinn addirittura nel 2011 appena finite le riprese. A raccontare quell'avventura è rimasto Venditti: «Il film non l'ho mai visto e anch'io, come tutti gli altri, non venni pagato», racconta l'attore 47enne, figlio di Antonello Venditti e Simona Izzo, «ma quando il produttore Massimiliano Caroletti mi ha chiesto la liberatoria per poter presentare Roma nuda a Torino, ho detto subito di sì: girarlo per me è stata un'esperienza umana fantastica perché sul set c'era una grande armonia, ma il festival potrebbe essere l'occasione per far rinascere il film e magari consentire che tutti ricevano il dovuto. Il produttore stesso ci tiene.
Di fronte a questa possibilità, da sostenere tutti insieme, i problemi produttivi passano in secondo piano». I ricordi si affollano: «Ho avuto la fortuna di lavorare con mostri sacri che mi hanno dato tanto. Al primo incontro in un albergo romano, Milian mi strinse forte e mi sussurrò: "Ti prego aiutami". Dopo tanti anni nessuno lo riconosceva più, non era in grandissima forma e aveva paura di non farcela», racconta Francesco.
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Califano? «Abbiamo condiviso il set in un momento doloroso della sua vita del resto sempre segnata dalla sofferenza: non ricordava le battute e per fargliele pronunciare disseminavamo la scena di bigliettini. Prima di ogni ciak mi abbracciava forte cercando la mia energia». Roma nuda è stato anche l'ultimo film di Ferrara, il regista di film "scomodi" come Il caso Moro, Segreto di stato, I banchieri di Dio: «In casa sua i mobili erano contrassegnati dalle notifiche dell'ufficiale giudiziario perché pignorati: a causa dei suoi film aveva preso una raffica di querele ma andava avanti senza paura».
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