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Il 42enne cameriere marsalese Francesco Castoro è stato condannato a un anno di reclusione, per violenza privata. Il Castoro è stato processato davanti al giudice monocratico Matteo Giacalone per la vicenda relativa alle avances sessuali fatte a una collega moldava (R.V., di 40 anni) all’interno del bagno del ristorante dove entrambi lavoravano, il “Fior di Sale” (in contrada Ettore Infersa).
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Il fatto è accaduto il 18 agosto 2015. Subito dopo il fatto, il titolare del ristorante, Massimo Stalteri, allontanò il 42enne, licenziandolo in tronco. Lo scorso marzo, davanti al giudice Giacalone, il titolare del ristorante ha dichiarato: “Ho visto la donna uscire in lacrime dal bagno. E con lei è uscito anche Castoro, il cui alito puzzava di alcool. Poi, dentro il bagno ho trovato una bottiglia di grappa vuota”.
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Il cameriere, difeso dall’avv. Gabriele Pellegrino, fu accusato anche di atti osceni. Il procedimento penale è stato avviato a seguito della querela che la donna decise di sporgere dopo averci riflettuto qualche giorno. R.V. si rivolse ad un legale, l’avvocato Vincenzo Forti, che l’ha rappresentata come parte civile. R.V. denunciò di essere stata vittima di atti di libidine violenta all’interno dei bagni del ristorante.
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Raccontò di essere stata aggredita dal collega, che dopo averla fatta entrare nel bagno delle donne con un pretesto, l’avrebbe seguita e dopo essere entrato anche lui, con mossa fulminea, avrebbe chiuso la porta a chiave. A questo punto, visibilmente ubriaco, si sarebbe abbassato i pantaloni, mostrando i suoi genitali e iniziando a masturbarsi. La cameriera si mise ad urlare, invitandolo a smetterla. In suo soccorso arrivarono un altro cameriere e il titolare del locale. Francesco Castoro è stato condannato anche a risarcire la parte civile con 6 mila euro.
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