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    LA CANNES DEI GIUSTI - SMALTITO IL GODARD DI HAZANAVICIOUS CON TANTO DI PISELLONE IN BELLA MOSTRA DI LOUIS GARREL, SI PIAZZA BENE PER GLI OSCAR ''THE MEYEROWITZ STORIES'' DI BAUMBACH, COMMEDIA NEWYORKESE CON GRANDE CAST DA DUSTIN HOFFMAN A EMMA THOMSON - ''HOW TO TALK TO GIRLS AT PARTIES'' È UNO SCOMBINATO SCHERZO MUSICAL-FANTASCIENTICO CON UNA NICOLE KIDMAN UN FILO IMBARAZZANTE


     
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    Marco Giusti per Dagospia

     

    1. THE MEYEROWITZ STORIES

     

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    Cannes quinto giorno. Smaltito il Godard di Hazanavicious con tanto di pisellone in bella mostra di Louis Garrel e i militanti sieropositivi di Robin Campillo, gia' ben piazzato tra i possibili premiati, e' piaciuto parecchio ai critici vecchi e giovani la meno trasgressiva commedia newyorkese di Noah Baumbach The Meyerowitz Stories (New and Selected), una delle opere piu' riuscite del regista, che non aveva mai avuto l'onore di essere invitato in concorso a Cannes con i suoi film minimali, sofisticati, un po' vecchiotti ma gradevoli tipo Frances Ha! e Greenberg.

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    In questo caso si presenta forte di un grande cast che va da Dustin Hoffman a Adam Sandler, da Emma Thompson a Ben Stiller, con cammei importanti di Adam Driver, Candice Bergen e perfino Sigourney Weaver nel ruolo di se stessa. Tutto gira attorno alla figura patriarcale dell'Harold Meyerowitz di  Dustin Hoffman, artista non troppo riconosciuto nel suo ambiente che e' vissuto facendo il professore e si ritrova ora nell'odioso confronto con vecchi colleghi omaggiato dal Moma, come L.J, Judd Hirsch.

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    Attorno a lui girano anche i suoi tre figli e le molte mogli, l'ultima, Maureen, e' una scatenata e perfetta Emma Thompson col birignao delle sciure alternative di New Work molto radical chic pariolo che provano sempre piatti improbabili. Dei tre figli, due, Danny e Jean, cioe' Adam Sandler e Elizabeth Marvel, si sono sacrificati per accudire un padre egocentrico e prepotente, mentre un terzo, Matthew, Ben Stiller, figlio di un'altra madre, Candice Bergen, si e' salvato scappando a Los Angeles e vivendo la sua vita.

     

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    Se Danny e' un musicista un po' fallito con un divorzio e una figlia simpatica che fa video d'arte un po' porno, Grace Van Patten, Matthew, anche lui divorziato, ha fatto i soldi con bussiness nell'edililizia e questo gli conferisce uno status di arrivato. Baumbach costruisce il film attorno a due eventi principali, la decisione di mettere in piedi una mostra del vecchio artista nella sua scuola e la sua malattia a causa di un ematoma che si rivelera' alquanto rischioso.

     

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    I tre fratelli avranno cosi' modo di confrontarsi e di rivelarsi nei loro non detti e non vissuti e nella piu' totale dipendenza dall'attenzione paterna. Mai drammatico, ma sempre ironico e divertente come e' piu' adatto alla scrittura di Bambach, che non a caso e' anche da anni lo sceneggiatore di Wes Anderson, il film ha una bella costruzione di personaggi e di struttura narrativa e offre a tutti i suoi attori una serie di momenti di gloria.

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    Adam Sandler ha una lunga scena, davvero memorabile, con Ben Stiller. Dustin Hoffman non era cosi' in forma da anni. Belle musiche per piano di Randy Newman. Da conservare per l'inverno è, probabilmente, per gli Oscar. Astenersi godardiani.

     

     

    2. HOW TO TALK TO GIRLS AT PARTIES

     

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    Beh, se le ragazze della terra sono facili anche quelle aliene, precipitate nella scena British Punk del 1977 in quel di Croydan, non scherzano. Malgrado una Nicole Kidman truccata da Spagna ai Migliori anni della nostra vita e qualche costumino in latex di troppo non puo' che essere un'operina divertente questo scombinatello scherzo musicalfantascientico How To Talk To Girls At Parties di John Cameron Mitchell, il regista di Hedwig, che riprende qui la sua vena piu' pazzarella e punkettona, mentre da Shortbus viene quella piu' gaia e penetrativa.

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    Un terzetto di ragazzini inglesi pazzi per la musica entra in contatto con una colonia aliena alquanto bizzarra che si prepara a un rito cannibalico per portare avanti la propria specie morente. Enn, Alex Sharp, si innamora della bella aliena Zan, un'adorabile Elle Fanning, che decide di seguirlo scappando dal gruppo alieno per 48 ore. Zan vuole conoscere il Punk, che vede come momento fondamentale per la sua crescita e la Punk Queen Boadicea, una Nicole Kidman un filo imbarazzante, la riveste da darkettona facendone una stella rock.

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    Ma le cose sono un po' piu' complesse e tutti i ragazzi, terrestri e alieni, devono risolvere qualche problemino coi genitori e con gli adulti. La trama cannibalica e' ovviamente metaforica, ma e' una risoluzione piuttosto originale per un film non riuscitissimo, ma sempre gradevole e molto divertente.

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    Ottima la scena di adescamento lesbo di un'aliena con Nicole Kidman, risolta con una geniale battuta della star, "ancora col sesso state?". Mentre trionfano figure gender come da generazione Hedwig. Per John Cameron Mitchell e' un buon ritorno a casa dopo il non riuscito e durissimo Rabbit Hole.  Grande colonna sonora. Produttore esecutivo Neil Gaiman. 

     

     

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