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    CAPELLI DA GALERA - DANILO COPPOLA DEVE UN MILIARDO AL FISCO, E SECONDO I PM INVECE DI PAGARE L'ERARIO AVREBBE MANDATO I FONDI IN LUSSEMBURGO - L'AVVOCATO: ''È INCOMPATIBILE CON IL CARCERE, SOFFRE DI CLAUSTROFOBIA'' - 10 ANNI DI TRAFFICI IMMOBILIARI, BANCAROTTE, PROCESSI


     
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    Giuseppe Guastella per il “Corriere della Sera

     

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    Meno di un mese fa il concordato preventivo sembrava aver ridato vita al megaprogetto immobiliare di Porta Vittoria a Milano e nuove speranze di rilancio e di rivincita a Danilo Coppola, ora le basi su cui poggiava l' operazione contribuiscono a portare in carcere per bancarotta fraudolenta l' immobiliarista accusato dalla Procura di aver truccato bilanci, distratto denaro in molti affari, di dovere 500 milioni al Fisco che, però, lo insegue chiedendogli per tutte le sue vicende qualcosa come un miliardo.

     

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    «Porta Vittoria ha superato i rilievi e le criticità», scrivevano i giudici fallimentari di Milano dopo che i pm Mauro Clerici Giordano Baggio avevano detto no al concordato chiedendo il fallimento della Porta Vittoria spa perché il valore del progetto era stato sovrastimato di un' ottantina di milioni: ne valeva 270 al massimo, non i 350 dichiarati. Non solo, la decisione si basava anche su un finanziamento bancario che, però, non è mai arrivato e che avrebbe dovuto far ripartire i lavori fermi da più di un anno nella zona est di Milano.

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    La Procura accusa Coppola anche di una serie di distrazioni, dissipazioni e falsi in bilancio nel crac da 500 milioni, dei quali ben 320 per esposizioni con il Fisco, del Gruppo immobiliare 2004 (ex Gruppo Coppola) fallito tre anni fa.

     

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    «Ritengo sia una grande ingiustizia proprio perché il tribunale fallimentare aveva ammesso il concordato. Coppola, che ad ottobre si era presentato in Procura per dare chiarimenti, ha già pagato al Fisco 180 milioni», dichiara l' avvocato Giuseppe Lucibello, che difende l' immobiliarista con il collega Fabio Lattanzi. Stessa accusa per la Mib prima, società creata per pagare i creditori con i 30 milioni di euro incassati dalla cessione della partecipazione in Ipi spa che, a sua volta, deteneva la proprietà degli immobili di Porta Vittoria e del Lingotto, a Torino.

     

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    Secondo le indagini della Guardia di Finanza, che portano anche a conti bancari in Lussemburgo, quei fondi sarebbero stati distratti deviandoli nelle casse del Gruppo Immobiliare 2004, ma la difesa sostiene che sono stati versati all' Agenzia delle entrate. Danilo Coppola deve rispondere anche di aver sottratto al Fisco 300 milioni di euro di tasse dovute dal Gruppo immobiliare 2004. Avrebbe poi mandato sempre su conti lussemburghesi a lui riferibili 100 milioni di plusvalenze ottenute tra il 2005 e il 2008 sul titolo Mediobanca, fondi distratti dal bilancio della holding.

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    Colui che fece parte del club dei «Furbetti del quartierino», definizione di un altro immobiliarista, Stefano Ricucci, intercettato nel 2005 nell' inchiesta Bnl, in primo grado ad aprile è stato condannato a Roma a 9 anni per un' altra bancarotta.

     

    Era stato arrestato anche nel 2007, ma allora tornò il libertà «per incompatibilità con il carcere perché soffre di claustrofobia», spiega Lucibello che ieri ha mandato agli inquirenti l' ordinanza del tribunale del riesame di Roma che lo certificò dopo una perizia. Stavolta l' hanno arrestato a Milano mentre usciva da un ristorante. Il gip Livio Cristofano esclude che possa fuggire o inquinare le prove, ma è convinto che possa continuare a commettere reati nella sua frenetica attività .

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    gguastella@corriere.it.

     

     

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