Elena Panarella per ''Il Messaggero - Roma
L' ALLARME Alcuni vivono al Casilino, all' Appio o a Cinecittà. Mimetizzati nei condomìni, attenti a non dare nell' occhio.
carabinieri droga pongo
Altri nei comuni dell' area nord, Rignano Flaminio, Morlupo. Sono camorristi, mafiosi o adepti della ndrangheta che occupano i gradini più alti delle cosche. La Capitale è il loro capolinea, il terminale economico dei traffici e delle attività malavitose. Al primo posto c' è la droga: soldi facili. È gente che non si sporca le mani. In strada mandano i loro pusher, meglio se giovani. Così come il 18enne fermato ieri dai carabinieri al Tuscolano, trovato con involucri pieni della nuova super droga pongo.
GLI EFFETTI Il nome, quasi innocuo, maschera una realtà ben diversa: pongo (o hashish in crema) in questo caso è sinonimo di droga, hashish dal principio attivo molto più alto rispetto al fumo tradizionale e molto più pregiato per i palati dei consumatori. Ma anche più pericoloso. Da piazzare nelle zone della movida, e più semplice da nascondere. Ma soprattutto di facile utilizzo perché può essere inserita in una sigaretta artigianale e non necessita di preparazioni particolari come il normale «fumo».
I carabinieri della stazione Cinecittà l' hanno trovata nelle tasche del giovane pusher che è stato arrestato per detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti. Insospettiti dai suoi movimenti su via Tuscolana, hanno fermato il giovane per un controllo e nei jeans hanno rinvenuto un ovulo, contenente 10 grammi di pongo, e una busta con all' interno molte dosi, già pronte allo spaccio, per un peso complessivo di 50 grammi: tutti della particolare sostanza cremosa.
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La successiva perquisizione a casa, poco distante, ha permesso ai militari di trovare bilancini di precisione e materiale vario per il confezionamento della droga. Il giovane arrestato è stato sottoposto agli arresti domiciliari, in attesa del processo. Chi prova il pongo non riesce a farne più a meno, perché rispetto all' hashish tradizionale «ha tutto un altro sapore e ti sballa alla grande». In più, dettaglio da non sottovalutare, sembra anche più semplice e facile da spalmare per poi essere fumata. Una specie di primizia, da quanto dicono. Perché rispetto alle tradizionali saponette in cui viene trovato l' hashish, il Pongo è droga decisamente più fresca.
IL PERICOLO Probabilmente non subisce quel processo di stagionamento di qualche mese che generalmente avviene con l' hashish più comune, ma di fatto appena prodotto viene chiuso in ovuli e subito inviato ai grossisti dello spaccio con cui i produttori sono in contatto. E proprio questa freschezza sarebbe il motivo di un alto principio attivo e dunque di uno sballo decisamente maggiore con conseguenze ancora più negative della normale droga. Ogni epoca ha le proprie droghe e ogni sottocultura giovanile ha le sue preferite: tutte pericolosissime.
Nella classifica delle sostanze stupefacenti più diffuse tra i giovani, emersa dallo studio dell' Istituto di fisiologia clinica del Consiglio nazionale delle ricerche (Ifc-Cnr), al primo posto c' è la cannabis, seguita dalla spice e dalle Nps, ovvero le nuove sostanze psicoattive. Ma sul mercato ne girano (purtroppo) davvero tante: l' hashish (un altro derivato della cannabis, con gli stessi effetti); l' anfetamina (che si assume sotto forma di pasticche).
carabinieri
L' ecstasy (derivato dell' anfetamina, molto popolare nelle discoteche). E la cocaina. Ma l' elenco è davvero lungo: yaba (polvere che arriva dal sud-est asiatico); shaboo: (anfetamine fumate per provocare un' eccitazione di maggior durata rispetto all' ecstasy); popper: (venduto in forma di fialette, manda su di giri in pochi istanti); ketamina (liquido usato dai veterinari come anestetico); speed (miscela di anfetamina e cocaina). E poi ci sono le droghe da stupro: il Ghb (Gamma-idrossibutirrato) e alcuni tipi di benzodiazepine, come il Rohypnol che affiancate all' alcol sono un mix terribile. Una vera e propria roulette russa per la salute fisica e mentale. «I ragazzi non devono minimizzare, si muore», dicono gli investigatori.
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