madonna del ghirlandaio
In occasione del mese Mariano, maggio per il mondo cattolico, nella seconda puntata della serie web “Dieci capolavori della Fondazione Sorgente Group in cinque secoli”, Claudio Strinati, direttore scientifico della Fondazione presieduta da Valter Mainetti, racconta il dipinto Madonna con il Bambino, San Giovannino e Angeli della metà del XVI secolo, realizzato da Michele Tosini, detto Michele di Ridolfo del Ghirlandaio.
L’opera, che Strinati intitola “La Madre dell’Amore”, è un’importante testimonianza della scuola fiorentina del secolo sedicesimo. Dietro una scena di profonda sacralità si cela un sentimento di affetto quasi familiare. “Lo sguardo di Maria – rileva Strinati - è immerso in un pensiero profondo, che sembra meditare sui rapporti familiari, non guarda solo verso Gesù.
Siamo di fronte ad una delicata poesia di affetti’’. In questo sguardo sono sintetizzate le preghiere che i cattolici rivolgono a Maria, soprattutto nel mese di maggio, per chiedere protezione, è lo sguardo verso cui l’intera Umanità tende, nella ricerca di un abbraccio materno che sempre è concesso.
VALTER MAINETTI
In particolare, La Madonna con il Bambino, San Giovannino e Angeli è un’opera molto significativa della cultura artistica e religiosa nella prima metà del Cinquecento a Firenze, quando dopo la predicazione di Girolamo di Savonarola, che aveva duramente affermato la laicità delle arti, ritorna una produzione artistica religiosa carica di affetti e di sensibilità interiore.
L’autore, Michele Tosini, decise di farsi chiamare anche con il nome del suo grande maestro, Michele di Ridolfo del Ghirlandaio, uno dei più grandi artisti dei primi anni del Cinquecento, grande amico e coetaneo di Raffaello Sanzio, da cui prese grande ispirazione. La composizione della scena della ‘’Madonna con il Bambino’’, il dominio sicuro e armonioso della struttura disegnativa, sono propri della scuola raffaellesca.
paola e valter mainetti foto di bacco (1) claudio strinati foto di bacco