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    "NON ERO NOSTRADAMUS..." - FABIO CARESSA, DOPO LA PROFEZIA DEL 2014, METTE IN FILA I PROBLEMI DEL CALCIO ITALIANO A PARTIRE DALLE SCUOLE CALCIO (“VOGLIO ESSERE SICURO CHE LA CONDIZIONE ECONOMICA DELLE FAMIGLIE NON INFLUISCA SULLE CARRIERE DEI GIOCATORI PIÙ GIOVANI. CI SIAMO CAPITI?”) AGLI ERRORI DI SPALLETTI: "IN NAZIONALE NON C’È TEMPO, DEVE FARE MENO FILOSOFIA ED ESSERE PIÙ PRATICO – ZAZZARONI: “UN SELEZIONATORE NON DEVE PORTARE IL GIOCO, SACCHI ARRIVÒ IN FINALE A USA ’94 GRAZIE A BAGGIO…” – VIDEO


     
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    FABIO CARESSA FABIO CARESSA

    “Non ero Nostradamus…”. Fabio Caressa, sul suo canale Youtube, torna sulle parole del 2014, quando dopo l'uscita degli azzurri dal mondiale in Brasile, mise in fila i problemi del calcio italiano parlando anche delle scuole calcio: “Devono cambiare e tornare a produrre calciatori. Troppa tattica. Ai bambini oggi si insegna la diagonale. No, il calcio è uno contro uno. Si deve lavorare sulla tecnica”.

     

    C’è anche il problema dei costi. “La prima selezione diventa sociale e questo non è ammissibile e dunque servono “borse di studio, aiuti economici, scuole gratuite federali” per aiutare i ragazzi più meritevoli. “Voglio essere sicuro che la condizione economica delle famiglie non influisca sulle carriere dei  ragazzi e dei giocatori più giovani. Ci siamo capiti?”. E anche i pischelli raccomandati nei settori giovanili sono sistemati.

     

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    Caressa è un fiume in piena: “Quella contro la Svizzera è stata una partita umiliante per il nostro calcio”. Troppi stranieri in serie A? “Il problema esiste da quando c’è la legge Bosman, inutile continuare a dirlo. Ce l’hanno tutti, gli inglesi, gli spagnoli. Dobbiamo abituarci a un mercato aperto. Basta cercare scuse e alibi. Non eravamo neanche la squadra più vecchia, forse eravamo scarsi, e io non sono convinto neanche di questo”.

     

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    E Spalletti? “Non si è adeguato al ruolo da ct, in Nazionale non c’è tempo, lui deve fare meno filosofia ed essere più pratico. La preparazione non ha funzionato, era stata calibrata male. Troppo confusione tattica. I calciatori sono stati bombardati di informazioni e non ci hanno capito nulla”

     

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    Anche Zazzaroni, ospite di “Tutti Convocati” su Radio 24, rifila una stoccata a Spalletti: “Lo stimo ma ha sbagliato le formazioni e ha fatto giocare giocatori che non stavano in piedi. Negli ultimi 20 minuti, la Svizzera è andata in difficoltà e noi non sapevamo cosa fare. Un selezionatore non deve portare il gioco, Sacchi arrivò in finale a Usa ’94 grazie a Baggio e ai colpi di fortuna. Lippi ha trovato delle alchimie. Ma nel 2006 stavamo uscendo se non ci fosse stato il rigore di Totti. Questi tornei brevi sono un momento a parte nella carriera di tutti. L’Italia di Spalletti ci è arrivata male…”

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