Estratto dell’articolo di Patrizia De Rubertis per “il Fatto Quotidiano”
concessioni balneari
Anche se le concessioni balneari sono scadute e le proroghe generalizzate agli stabilimenti sono illegittime, come riaffermato dal Consiglio di Stato, nel primo weekend quasi estivo c’è l’immancabile certezza: sotto l’ombrellone è già iniziata la stagione dei rincari. Il costo medio per un giornaliero festivo quest’anno è arrivato a 24,55 euro durante la bassa stagione, con un aumento del 3,98% rispetto all’anno scorso.
E non parliamo di lettini all’ultimo grido, come quelli gazebo, ma del costo per una famiglia media italiana, composta da 2 adulti ed 1 bambino per un ombrellone e due semplici lettini in terza fila ipotizzando la settimana dal 9 al 15 giugno.
concessioni balneari
A fare i conti per i bagnanti è l’Istituto ricerche sul consumo ambiente e formazione (Ircaf) che ha presentato un’indagine su 65 stabilimenti balneari delle località più rinomate in tutta Italia, dal quale emerge che per un giornaliero si va dai 25 euro sborsati lungo la costa romagnola ai 40 della costiera Amalfitana (Campania) […]
Anche il costo medio nazionale di un pacchetto settimanale è salito: 159,85 euro, vale a dire un aumento dell’1,73% (pari a 2,71 euro) rispetto al giugno 2023. Insomma, l’ennesimo aumento che anno dopo anno viene imposto ai bagnanti dai gestori e che non è imputabile neanche all’aumento dell’inflazione.
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twiga
Intanto continuano i blitz del coordinamento “Mare Libero” per combattere la privatizzazione delle spiagge e “restituire il mare alla collettività”. Ieri una ventina di attivisti hanno montato ombrelloni, sdraio e steso gli asciugamani tra i lettini dello stabilimento Twiga, la spiaggiavip di Marina di Pietrasanta.
Si tratta del bagno di Flavio Briatore – e un tempo della ministra del Turismo Daniela Santanchè – che a fronte di un canone demaniale da poche migliaia di euro ne fattura milioni.
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