Simonetta Sciandivasci per “La Verità”
carla bruni vintage
Domani compirà 50 anni e lo sappiamo da tre mesi, cioè da quando è uscito il suo ultimo disco (di cover, grazie al cielo), promosso con una sequela di interviste sull'invecchiamento. Sarà che è piaciuto a Mick Jagger (suo ex, peraltro).
carla bruni nuda
Il conto alla rovescia per il mezzo secolo di Carla Bruni - e smettetela di dire Carlà, «mi chiamo Carla e non ho la erre moscia», ha detto - è cominciato nel segno dell' onestà, quando ci ha informati che i cinquanta non sono un' età divertente e si è concluso, coerentemente, con un'intemerata a Emily Ratajkowski, secondo i lievi modi dello sprezzo alla francese, che i raffinati chiamano grandeur e i cafoni romani denominano, invece, «sentirsela calla» (su Google trovate la traduzione esatta, promesso) - una di quelle grette semplificazioni che maturarono, nella ex first lady, il sollievo di essere diventata francese (lo disse, come di certo ricorderete, già quando Silvio Berlusconi diede dell' abbronzato a Barack Obama: correva l' anno 2008).
carla bruni vintage
«Il suo unico interesse è mostrare il corpo», «cosa c'entra la salsa?», «non conosco il femminismo ma lei pure che ne sa?», ha detto Carla Bruni a Good Morning Britain, dove qualche giorno fa era ospite (collegata da Francoforte: il Corriere ci ha tenuto a sottolinearlo, in effetti fa molto fico), naturalmente per parlare del suo disco, ovvero della sua saggezza.
carla bruni
Si è così espressa perché quella ragazzaccia della Ratajkowski non solo ha girato un video in cui beve vino e si struscia tra gli spaghetti in omaggio all' Avvento (non cercate metafore, per piacere), ma ha osato dire che tale video era un manifesto femminista perché una donna che sa servirsi felicemente del proprio corpo, può sentirsi ed essere molto potente.
Nella pioggia di lettere aperte, crucifige, «come hai potuto!» e «svergognata, copriti» che, come di certo immaginate, è piovuta addosso all' innocua, ma non innocente, modella, Carla non ha potuto esimersi dal ricordare che i grandi messaggi sulla libera disposizione del proprio corpo, le femmine li devono recapitare con un maglione addosso. Lo stesso che, in trent' anni di vita pubblica, su e giù da una passerella, non le abbiamo visto indossare mai, neanche per fare la spesa.
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