Stefano Boldrini per “il Messaggero”
ancelotti champions
Artigiano, bravo, paziente, fortunato, fuoriclasse, bonario, leggendario. La quarta Champions in carriera, primo allenatore della storia a calare il poker nel calcio europeo, consegna Carlo Ancelotti alla fenomenologia dei vincitori. E' una corsa alla definizione più appropriata, a quella più sorprendente, a quella inedita.
Eppure, se esiste al mondo un tecnico di questo livello capace di non perdere mai la testa e restare con i piedi piantati a terra, quasi a non perdere il contatto con le origini contadine, questo signore è Carletto, da due giorni convertito in don Carlo, in omaggio al Triplete del ritorno a Madrid: Supercoppa di Spagna, Liga, Champions.
Richiamato a Madrid il 1° giugno 2021 e sì immediato perché c'è il Real e poi c'è il calcio, in 362 giorni ha portato a quota 23 la stanza dei suoi trofei, centrando il doppio record di primo manager a conquistare il titolo nei cinque campionati europei più importanti e primo tecnico a sollevare quattro volte la Champions.
ANCELOTTI
Ancelotti è oggi il miglior allenatore italiano e va collocato sul podio dei più bravi al mondo. L'affannosa ricerca dell'aggettivo più pertinente non deve far perdere di vista la materia prima, ovvero il suo lavoro. Ha ereditato un Real non al top della sua dimensione tecnica e l'ha riportato in vetta all'Europa. Ha vinto la Liga con 13 punti di vantaggio sul Barcellona. Ha trionfato in Champions, eliminando via via colossi come PSG, Chelsea e Manchester City.
liverpool real ancelotti
Ha domato in finale il Liverpool. Grazie soprattutto a Courtois, vero, ma essendo il portiere belga un giocatore del Real, dov' è la stranezza? Il gol decisivo è stato firmato da Vinicius, 21 anni, l'uomo che renderà meno amaro il no di Mbappé. «Courtois ha parato, Vinicius ha segnato, fine della storia», le parole di don Carlo dopo l'1-0 al Liverpool.
A completare l'analisi, i numeri di questo Real: 56 gare, 39 vittorie, 8 pari, 9 ko, 119 gol fatti e 50 subiti. Il +69 nella differenza reti consiglia una riflessione quando si sproloquia sul calcio all'italiana: semmai, Ancelotti propone una versione più moderna, dove il centrocampo è il cuore del sistema. Dai giocatori i 44 gol di Benzema per dire - ottiene sempre il massimo: perché è credibile nella sua onestà. Ha saputo confrontarsi con proprietà ingombranti: Agnelli, Tanzi, Berlusconi, Abramovich, Perez, Al-Khelaifi.
IL CARRELLO VUOTO
Don Carlo e Mourinho, 121 anni in due, sono la rivincita sulla storiella del carrello dei bolliti, altra fesseria figlia dei tempi mordi e fuggi. Hanno riproposto il loro copione, fondato su equilibrio, attenzione alla difesa, rispetto dei valori umani. Poi, chiaro, hanno stili differenti: più infiammabile il portoghese, più ironico Ancelotti.
mourinho ancelotti
In entrambi predomina la sicurezza. Dopo lo 0-4 incassato con il Barcellona, Carletto disse a Florentino Perez: «Tranquillo presidente, vinceremo Liga e Champions». La prima era già a buon punto, la seconda è maturata strada facendo: il ritorno con il PSG il match-chiave, quello al Bernabeu con il Manchester City l'esaltazione del madridismo. Poi Parigi. Una camminata sotto l'Arco di Trionfo è doverosa.
liverpool real ancelotti CARLO ANCELOTTI VINCE LA LIGA 2022 MOURINHO ANCELOTTI 4 carlo ancelotti real madrid vince la liga 2022 5 carlo ancelotti real madrid vince la liga 2022 3 carlo e davide ancelotti 6