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    DOPO AVER VINTO IL "PREMIO DELLA CRITICA", CARLO CALENDA ANCORA NON HA CAPITO CHE LA POLITICA NON E' EGOLATRIA MA COMPROMESSO: "SI POTEVA FARE DI PIU'? SI POTEVANO ACCETTARE COMPROMESSI. CI SI POTEVA ALLEARE CON TANTE LISTE DIVERSE, DIRE MENO COSE SULLE MUNICIPALIZZATE. MA IO NON HO VOLUTO E ADESSO LAVORERÒ PER PORTARE A LIVELLO NAZIONALE QUESTO MODELLO. HO PRESO PIU' VOTI DEL PD, CHE MI RITENEVA UNO DI DESTRA. LA PROSSIMA VOLTA SARÀ BENE CHE CI PENSINO IN CAMPAGNA ELETTORALE PRIMA DI DARMI DEL LEGHISTA - DARO' UN'INDICAZIONE DI VOTO E SARÀ DEL TUTTO PERSONALE"


     
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    Alessandra Arachi per il "Corriere della Sera"

    CARLO CALENDA AL SEGGIO CARLO CALENDA AL SEGGIO

     

    Carlo Calenda soddisfatto del risultato?

    «Molto dell'andamento della lista».

     

    La sua lista si sta battendo con Fratelli d'Italia per essere la prima di Roma e ha superato di diversi punti il Movimento Cinque stelle di Virginia Raggi.

    «Questo mi riempie di orgoglio. Ho preso anche più voti del Pd».

     

    Quindi una bella soddisfazione?

    «La mia lista civica ha avuto un risultato mai avuto prima da una lista civica in Italia. Ma non basta questo a rendermi soddisfatto».

     

    Cos' altro allora?

    comizio di chiusura di carlo calenda a piazza del popolo 8 comizio di chiusura di carlo calenda a piazza del popolo 8

    «Io mi sono candidato per fare il sindaco di Roma. La mia non era una corsa di testimonianza. Volevo andare al ballottaggio e questo non è successo. E di questo non posso essere soddisfatto».

     

    Come vede il voto di Roma?

    «Noto che c'è ancora un voto molto radicato dal punto di vista ideologico. Si vede dai voti che ha preso il candidato del centrodestra Enrico Michetti che non aveva uno straccio di programma».

     

    E adesso che pensa di fare? Ha comunque un bel capitale di voti, verso chi li indirizzerà?

    «Io ho avuto voti di destra, di sinistra, di centro. Non posso fare apparentamenti, alleanze o accordi con qualcuno. Sarebbe un tradimento verso i miei elettori».

    comizio di chiusura di carlo calenda a piazza del popolo 6 comizio di chiusura di carlo calenda a piazza del popolo 6

     

    Vittorio Sgarbi ha detto a Michetti che deve riflettere in vista del ballottaggio per farle avere un assessorato nella prossima giunta...

    «Ho detto che non posso accettare, soprattutto se dovessi ricevere qualcosa in contraccambio».

     

    Il segretario del Pd Enrico Letta ha detto che vorrà rivolgersi a lei, che lo vede come un interlocutore.

    «Non ho nessun problema ad avere come interlocutore Letta. Non gli ho candidato nessuno contro nel collegio di Siena, eppure avrei potuto. Dunque va bene parlare. Però...».

     

    comizio di chiusura di carlo calenda a piazza del popolo 5 comizio di chiusura di carlo calenda a piazza del popolo 5

    Però?

    «Avevo capito che il Pd mi riteneva uno di destra. La prossima volta sarà bene che ci pensino in campagna elettorale prima di darmi del leghista o addirittura di ispirazione di Fratelli d'Italia».

     

    Va bene: non farà apparentamenti né accordi né alleanze. Però ai suoi elettori vorrà dare un'indicazione di voto o no?

    «Ci penserò nei prossimi giorni, non lo dico oggi. E comunque deve essere chiara una cosa».

     

    Quale?

    «La mia indicazione di voto sarà del tutto personale e non sarà della lista che rappresenta».

     

    MATTEO SALVINI CARLO CALENDA MATTEO SALVINI CARLO CALENDA

    Si sente stanco?

    «Sì, ho lavorato tanto per un anno. Ho davvero lavorato per farcela. Ma comunque sono contento».

     

    Di cosa?

    «Di aver fatto un lavoro impeccabile, davvero bello. La campagna elettorale si è conclusa con una piazza del Popolo piena. È stato gratificante».

     

    Qualche rimprovero?

    «No, non lo trovo. E questo vuol dire, appunto, che il lavoro è stato impeccabile».

     

    Dunque non si poteva fare di più?

    «Per vincere sì, certo si poteva fare di più».

    un selfie con carlo calenda foto di bacco un selfie con carlo calenda foto di bacco

     

    E che cosa?

    «Si potevano accettare compromessi. Ci si poteva alleare con tante liste diverse, dire meno cose sulle municipalizzate. Ma io non ho voluto e adesso lavorerò per portare a livello nazionale questo modello».

     

    Quale modello?

    «Il riformismo pragmatico».

     

    Cosa intende per riformismo pragmatico?

    «Avere lo stesso tipo di approccio che ha Draghi con il governo. Lavorare per amministrare, per far accadere le cose piuttosto che scontrarsi tutti i giorni con l'avversario».

     

    carlo calenda foto di bacco (4) carlo calenda foto di bacco (4)

    Da domani tornerà a fare l'eurodeputato nel Parlamento europeo?

    «Tornerò ad andare anche in presenza, come ho fatto prima della pandemia. Ma voglio sia chiaro che non mi sono mai assentato, su questo si sono dette tante sciocchezze. Ho sempre seguito i lavori virtualmente e ho partecipato al 96 per cento delle votazioni».

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