Andrea Cuomo per “il Giornale”
carlos ghosn con la moglie
Un intrigo internazionale, che coinvolge quattro Paesi, fa scoppiare la guerra fredda tra la Francia e il Giappone, e rischia di minare il futuro di uno dei gruppi automobilistici più grandi al mondo. Il caso Ghosn è uno spy-movie rocambolesco i cui sviluppi potrebbero avere conseguenze imprevedibili sullo scacchiere politico, diplomatico e industriale.
la casa di ghosn a tokyo la fuga di carlos ghosn
Ricapitoliamo. Carlos Ghosn, 64 anni, è un manager con tre nazionalità (brasiliana, libanese, francese) e la fama di spietato risanatore di aziende (uno dei suoi soprannomi è «cost killer»).
In questa veste ha guidato per quasi un ventennio l' alleanza tra la Renault e la Nissan, che ha salvato e rilanciato la allora disastrata casa automobilistica giapponese e ha messo il gruppo (a cui poi si è unita anche Mitsubishi) oggi alla pari per vetture vendute dei giganti Volkswagen e Toyota.
il capodanno di carlos ghosn con la moglie a beirut
carlos ghosn emmanuel macron
Ma l' enorme potere detenuto da Ghosn in Giappone non lo ha mai fatto amare in un Paese in cui è quasi un oltraggio che uno straniero sia a capo di una grande azienda. Così l' imperatore dei due mondi automobilistici è caduto in disgrazia: l' arresto il 19 novembre 2018 con l' accusa di aver dissimulato parte dei suoi guadagni, le nuove accuse (evasione fiscale, truffa, malversazioni), oltre cento giorni di carcere e una libertà vigilata dietro una cauzione enorme (11 milioni di dollari) e con limiti molto stringenti. Ghosn si è sempre dichiarato innocente e ritiene la sua una persecuzione da parte di un «sistema giudiziario truccato». Poi il colpo di scena.
perquisizione della casa di ghosn a tokyo
Ghosn il 29 dicembre 2019 arriva a Beirut, in Libano, dopo un' avventurosa fuga avvenuta forse dentro la custodia di un contrabbasso, sei ore in auto da Tokyo a Osaka, un volo su un jet privato per Istanbul e poi un altro volo per Beirut. Una evasione da cinema, talmente complessa che il governo libanese - per cui l' ex ceo di Nissan-Renault rappresenta un orgoglio nazionale - potrebbe averla orchestrata, anche se ieri lo stesso «evaso» ha così smentito: «Sono il solo che ha organizzato la mia partenza. La mia famiglia non ha avuto alcun ruolo». Ghosn sarebbe entrato in Libano con un secondo passaporto francese (il primo, e quelli libanese e brasiliano, gli erano stati sequestrati dalla giustizia nipponica).
carlos ghosn 3
Carlos Ghosn, Dieter Zetsche, Sergio Marchionne
Fatto sta che ora Ghosn è in Libano, dove si sente al sicuro grazie all' assenza di un accordo di estradizione tra quel Paese e il Giappone. E che lo stesso Giappone è furioso per come si sia fatto beffare, al punto che ieri sui media giapponesi è partito il dibattito sul «permissivismo» di un sistema giudiziario che invece all' estero e dallo stesso Ghosn è ritenuto già di una severità quasi medievale. Ieri Beirut ha ricevuto dall' Interpol un mandato d' arresto internazionale per l' ex ad di Nissan-Renault. Il ministro libanese della Giustizia Albert Sernhan ha garantito che l' accusa di quel Paese «svolgerà le proprie funzioni». Ghosn dovrebbe comparire la prossima settimana davanti ai magistrati libanesi e sempre la prossima settimana, mercoledì 8, terrà anche una conferenza stampa.
Agnes Pannier-Runacher
E poi c' è la Francia. Paese di cui Ghosn è cittadino. E nel quale è probabile voglia far ritorno.
Ieri il ministro dell' Economia francese, Agnes Pannier-Runacher, ha tenuto a precisare che «se il signor Ghosn venisse in Francia, non lo estraderemmo, perché la Francia non estrada mai i suoi cittadini». Un vero atto di sfida, che ieri ha fatto fibrillare le due diplomazie e secondo gli analisti potrebbe provocare il divorzio tra Nissan e Renault, alleanza peraltro negli ultimi anni molto sofferta da Tokyo, che infatti ha chiaramente lavorato - riuscendoci - per boicottare il possibile accordo tra la casa francese e la Fca.
carlos ghosn 2
Quarto Paese coinvolto in questo Risiko automobilistico è la Turchia. Il governo di Ankara ha annunciato l' apertura di un' inchiesta su eventuali complicità vantate da Ghosn nel suo scalo a Istanbul provenendo da Osaka e prima di imbarcarsi per Beirut: sette persone sono state arrestate, tra cui quattro piloti, due addetti di terra e un funzionario di una compagnia di cargo privata. Il Ghosn movie sembra destinato ad avere molti sequel.
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