Estratto dell'articolo di Massimo Novelli per “il Fatto quotidiano”
NORBERTO BOBBIO
Un peccato di gioventù, ossia una "stentorea dichiarazione di fede fascista" a 25 anni, è alla base del giudizio drastico che Norberto Bobbio espresse negli anni 70 sulla "inesistenza di una cultura fascista"?
Tutto ebbe origine da una lettera inviata a Mussolini nel 1935, venuta alla luce solo nel 1992 su Panorama. Ora lo storico Giovanni De Luna, nell'introduzione al saggio di Bobbio Trent' anni di storia della cultura a Torino (1920- 1950), riedito da Aragno, rilegge e cerca d'interpretare ciò che il filosofo sostenne nel '77 nel libro, ma che aveva accennato nel '72.
bobbio cover
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benito mussolini marcia su roma
Sostenere, 40 anni dopo, l'inesistenza di una cultura fascista, dice De Luna, può anche sembrare un "mantello assolutorio" sulle "compromissioni di moltissimi intellettuali" col regime, che dopo l'8 settembre '43 cambiarono bandiera.
Ma non è questo il caso del filosofo: forse fu "l'ansia di rimuovere quel gesto che non si era mai perdonato ad aver influito sull'enfasi posta nella demolizione della cultura fascista e sul suo dare rilievo a personaggi della galassia antifascista scevri da ogni compromesso", come Gobetti e Ginzburg.
giovanni de luna bobbio