1. «SAPPIAMO MOLTO PER LA PROSSIMA VOLTA» IL GENIO CHE (FINORA) HA SAPUTO RINASCERE DAI PROPRI ERRORI
Estratto dell’articolo di Paolo Ottolina per il “Corriere della Sera”
ELON MUSK
«Congratulazioni al team di SpaceX per l’emozionante lancio di prova di Starship! Abbiamo imparato molto per il prossimo decollo tra pochi mesi». Elon Musk ha twittato con entusiasmo e gratitudine, nonostante pochi minuti prima avesse visto andare in briciole il lavoro di mesi, in quella che è stata l’ennesima giornata non proprio entusiasmante dell’uomo che «progetta il futuro per non annoiarsi», come spiegò alcuni anni fa.
Secondo […] Forbes […], nella sola giornata di ieri il patrimonio di Musk si è ridotto di oltre 10 miliardi. Colpa dell’esplosione del suo razzo (il costo operativo di ogni missione è stimato in circa 2 milioni di dollari, poi ci sono quelli per la Starship andata distrutta) ma soprattutto del collasso delle azioni Tesla a Wall Street, che hanno sfiorato il -10%.
esplosione starship spacex
Il mercato non ha gradito la scelta […] di dare priorità alla crescita delle vendite rispetto ai profitti. Il fatturato nell’ultimo trimestre è salito del 24% ma l’utile netto è crollato della stessa percentuale (-24%) rispetto a un anno fa.
Musk è convinto che la sua scelta sia giusta: i listini di Tesla negli ultimi mesi hanno avuto ripetute sforbiciate e oggi una Model 3 (il modello meno costoso) in Italia si può acquistare anche a meno di 37 mila euro, incentivi inclusi. […]
E tuttavia, […] è sempre Twitter la spina nel fianco. Il piano per rendere a pagamento tutti gli account verificati prosegue come da volontà di Musk tra polemiche (tante), vip e aziende che rifiutano la nuova «spunta blu» (diversi) e abbonati (non moltissimi).
progetto starship di spacex
L’ultima grana è aver trascinato Twitter in uno scontro frontale con Microsoft. Il casus belli è legato ai nuovi tariffari voluti dal «Chief Twit». Prevedono che le aziende paghino 42 mila dollari al mese per accedere ai dati della piattaforma, analizzarli ed elaborarli. […] Microsoft ha risposto rimuovendo Twitter dalla propria piattaforma pubblicitaria aziendale Smart Campaign, utilizzata da molti inserzionisti per gestire le campagne sulle piattaforme social. Un potenziale danno enorme […].
2. FLOP MUSK
Estratto dell’articolo di Simona Siri per “la Stampa”
pubblico assiste al lancio di starship a boca chica
La sua reazione di fronte all'esplosione di Starship, l'astronave della compagnia SpaceX, il razzo più potente mai costruito, è già diventata un meme: sguardo fisso, occhi vuoti, immobile. Nonostante gli applausi e le dichiarazioni […] non c'è dubbio che Elon Musk ci sia rimasto molto male.
A decidere se quello di ieri […] sia un completo fallimento o davvero un mezzo successo lo dirà solo il tempo, ma una cosa è certa: questa continua alternanza di sconfitte e vittorie non fanno che alimentare il mito di Musk, quel suo essere a metà tra il genio assoluto e il pericoloso ciarlatano, visionario e folle allo stesso tempo.
progetto starship di spacex
«Se non stai fallendo, significa che non stai innovando abbastanza», è una delle frasi attribuite a lui che vengono riportate più spesso negli articoli che parlano dell'importanza dei fallimenti e che lo citano come esempio supremo di imprenditore in grado di non mollare mai, di rialzarsi dopo ogni caduta, di imparare dai propri errori.
Alcuni, però, incominciano a chiedersi: ma non staranno diventando un po' troppi, questi errori? Prendiamo Twitter: da quando Musk l'ha acquistata in ottobre, strapagandola 44 miliardi di dollari, la piattaforma ha perso metà del suo valore - ora di miliardi ne vale 20- e il patron ha licenziato una media di 36 dipendenti al giorno. […]
lancio di prova di starship con super heavy spacex 3
[…] Prima della sua ascesa allo status di genio, i fallimenti di Musk erano leggendari. Nel 1995, armato di prestigiose lauree in fisica e economia, fece domanda per l'allora popolare società web Netscape. Non solo la sua domanda rimase senza risposta, ma fu anche ignorato durante una visita di persona all'azienda.
Non si perse d'animo e, con il fratello, fondò Zip2, un servizio tipo pagine gialle online, vendendo il servizio alla vecchia maniera- cioè andando di persona, azienda per azienda - alle compagnie della Silicon Valley. Attrasse abbastanza investitori, ma il consiglio non aveva fiducia in lui come amministratore delegato: nel 1996 Musk fu così retrocesso dalla società da lui stesso fondata.
lancio di prova di starship con super heavy spacex
Mentre era in Zip2, incontrò Greg Kouri, con cui poi fondò PayPal, nel 1999 nominata una delle 10 peggiori idee imprenditoriali dell'anno. Come è andata a finire lo sappiamo: PayPal lo usiamo ancora oggi e dalla sua vendita a eBay nel 2002 – un affare da 1,5 miliardi di dollari – Musk si portò a casa centinaia di milioni di dollari, non prima di essere rimosso - nel 2000, mentre era in viaggio di nozze – dal suo ruolo di Ceo.
Fondata nel 2016, Neuralink è l'ultima sua impresa visionaria: creare «interfacce cervello-macchina» che possano essere impiantate direttamente nel cervello per trattare condizioni intrattabili come la paralisi e la cecità. Pur accompagnata dallo scetticismo dei neuroscienziati, Neuralink conduce dalla sua fondazione esperimenti sugli animali, con il progetto di iniziare la sperimentazione umana nel 2022. La richiesta presentata alla Food and Drug Administration (FDA) statunitense è stata però respinta l'anno scorso.
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