1. SUPERBONUS, NUOVO SALASSO SUL PNRR?
Estratto dal “Foglio”
giorgia meloni raffaele fitto 2 giugno 2023
Sapevamo già, per averlo appreso dalla Ragioneria generale la scorsa settimana, che la spesa sui bonus edilizi era esplosa di oltre 45 miliardi rispetto alle stime previste. Da 71 miliardi a 116: ed era solo l’ultimo aggiornamento in un desolante rosario di resoconti su spese lievitate in modo abnorme.
Ora, però, potrebbe esserci un ulteriore salasso. E’ il rischio paventato a pagina 75 della Relazione sul Pnrr presentata due giorni fa dal ministro Fitto. E’ lì che si dà conto di come, il 19 aprile scorso, durante una riunione con la Commissione europea sugli obiettivi del Pnrr del primo semestre 2023, i tecnici del ministero dell’Ambiente abbiano “chiesto alcune modifiche per evitare l’ineleggibilità di alcune tipologie di spesa” legate ai bonus edilizi.
giuseppe conte manifestazione esodati del superbonus 2
[…] In sostanza, si è capito che per i parametri della Commissione molte sostituzioni di caldaie finanziate con l’Ecobonus non rispondono ai requisiti del Recovery. Ennesima dimostrazione di come aver ceduto alle pressioni grilline per inserire in modo imponente i bonus edilizi nel Pnrr sia stato un errore da parte del governo Draghi.
Errore che potrebbe costare caro. La necessità di chiarire questi aspetti critici e di farlo in fretta, si fa notare nella Relazione, “è molto rilevante dato che la misura ha un costo imputato al Pnrr pari a 15 miliardi di euro che, in caso di non ammissibilità, inciderebbe negativamente in misura significativa sul bilancio dello stato”.
I NUMERI DEL SUPERBONUS - INFOGRAFICA LA REPUBBLICA
2. SUPERBONUS, OMBRE SUL PIANO IN GIOCO 15 MILIARDI DI BRUXELLES SE NON CAMBIANO GLI OBIETTIVI
Estratto dell’articolo di Federico Fubini per il “Corriere della Sera”
La relazione sull’attuazione del Piano nazionale di ripresa (Pnrr) finalmente c’è. […] un punto spicca: i 15 miliardi di euro di fondi europei del piano — presi dal portafoglio dei sussidi da non rimborsare — per il Superbonus del 110%. Qui ci sono problemi, più d’uno.
Il 19 aprile il governo ha chiesto alla Commissione Ue, si legge, «alcune modifiche per evitare l’ineleggibilità di alcune tipologie di spese». In sostanza l’Italia vuole cambiare alcuni obiettivi di performance per non perdere i fondi europei ad essi legati. In gioco qui ci sono appunto i 15 miliardi del Pnrr di trasferimenti diretti da Bruxelles destinati ai crediti d’imposta immobiliari.
giorgia meloni pedro sanchez raffaele fitto
In primo luogo in qualche punto dell’amministrazione si dev’essere fatta confusione, afferma la relazione, perché «non è stato possibile distinguere puntualmente gli interventi relativi al Sismabonus da quello di Ecobonus (al 110%)». Ma non è solo un problema di come scrivere il rendiconto, c’è anche la sostanza.
Si chiede di «modificare la condizionalità prevista, indicando un dato numerico per il costo delle caldaie ed escludendo il riferimento alle caldaie a gasolio, con il rinvio a sistemi più efficenti conformi alla normativa». Sembrano dettagli tecnici, ma sono in gioco 15 miliardi.
SUPERBONUS
Per usare i fondi europei nel Superbonus, l’Italia aveva infatti preso due impegni: che la spesa in caldaie fosse «limitata» rispetto alle somme totali delle ristrutturazioni e che di installassero caldaie a gas solo per sostituire caldaie a gasolio e non altre caldaie a gas.
Invece soprattutto la seconda condizione non è stata rispettata, forse è stata inserita incautamente. Ma ora, appunto, si legge nella relazione del governo: «La necessità di chiarire questi due aspetti è molto rilevante dato che la misura ha un costo imputato al Pnrr pari a 15 miliardi che, in caso di non ammissibilità, inciderebbe negativamente in misura significativa sul bilancio dello Stato».
giorgia meloni e raffaele fitto
In altri termini l’errore sul Superbonus rischia di costare caro, se Bruxelles non si mostrerà flessibile. I sussidi europei non potrebbero più essere usati e i costi andrebbero interamente a pesare sul debito pubblico italiano. Si può immaginare che allora l’Italia chiederebbe di usare i 15 miliardi di sussidi ormai liberi per qualche altro piano che finora è stato finanziato con prestiti di Bruxelles, in modo da attutire l’impatto sul debito. Ma è una partita delicata. […]
report intervista giuseppe conte sul superbonus SUPERBONUS FRODI SUPERBONUS 110