Paolo Rodari per ''la Repubblica''
MARIELLA ENOC
Mariella Enoc, neopresidente dell' ospedale e della Fondazione Bambino Gesù, ha sostenuto ieri a Tv2000, commentando il contributo della Fondazione nella ristrutturazione dell' appartamento del cardinale Tarcisio Bertone, che «ormai stiamo superando tutto», ma pure che «non si faranno sconti».
Presidente, nelle scorse settimane Bertone ha assicurato di non aver preso soldi per la ristrutturazione, mentre l' ex presidente dell' ospedale Giuseppe Profiti ha ribadito di avere pagato i lavori lui: l' attico del cardinale sarebbe poi stato utilizzato per attività di fundraising in favore del Bambino Gesù. Quando lei dice che non ci saranno sconti a chi si riferisce?
«Mi riferisco al supposto finanziamento da parte della Fondazione ai lavori di ristrutturazione dell' appartamento. La Santa Sede, insieme a noi, sta facendo tutte le verifiche con serenità e rigore. Alla fine, se delle responsabilità saranno appurate, non ci saranno sconti, in questo senso andremo fino in fondo ».
MARIELLA ENOC
Quanto tempo ci vorrà?
«È questione di pochi giorni. L' ospedale, ripeto ancora se ci saranno delle responsabilità, chiederà quanto impropriamente dato e esigerà anche i danni morali, perché tutto quello che è uscito, tutto quello che è stato detto, ha avuto un impatto negativo a cui occorre rimediare».
ATTICO DI TARCISIO BERTONE
Si è fatta un' idea di queste responsabilità?
«Attendo come tutti che la Santa Sede, nei suoi enti economici e finanziari, faccia il suo lavoro. Poi tutto verrà comunicato. Non abbiamo intenzione di nascondere niente sotto il tappeto. L' ospedale, mi creda, merita di essere trattato bene. Glielo dico con grande libertà di giudizio, essendo arrivata qui dopo le vicende di cui stiamo parlando. Fa grandi cose di cui nessuno parla. Per questo sostengo che se qualcuno ne ha approfittato, pagherà».
ATTICO DI TARCISIO BERTONE
Con Francesco ha mai parlato di queste vicende?
«No. Ho scambiato con lui soltanto una battuta durante la sua visita a Torino. Ho come riferimento il cardinale Pietro Parolin, è un po' il nostro "azionista".
BERTONE DA LIBERO
Con Parolin si lavora molto bene, siamo in grande sintonia, abbiamo la medesima visione della mission e lo stesso desiderio di fare le cose bene. Non vogliamo essere né primi né secondi né terzi. Semplicemente vogliamo fare le cose bene. E in ogni caso credo che anche lui, come tutti noi, sia addolorato per quanto avvenuto».
Ci sono aspetti del vostro lavoro che quasi nessuno conosce.
«Come Fondazione Bambino Gesù stiamo per dare il via alla campagna "Vite coraggiose" che vuole stimolare la ricerca sulle malattie orfane e "ultra rare" al momento prive di diagnosi e cure. Prenderà il via in occasione del Giubileo e durerà tre anni. Ci sono tanti bambini affetti da malattie rare e spesso i genitori non sanno che, al posto di intraprendere viaggi della speranza costosi all' estero o in altre parti d' Italia, hanno da noi a Roma la possibilità di curarsi. Ci sono bimbi come Simone che è affetto da progeria e vede il suo corpo invecchiare precocemente. O come Giulia, affetta da una rara malattia dello sviluppo chiamata sindrome di Aymè- Gripp. Per fortuna gli sponsor ci sono sempre vicini. Temevo che qualcuno, dopo i fatti di queste settimane, dicesse "aspettiamo e vediamo come vanno le cose". Invece questo ospedale continua ad essere credibile ».
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