BEPPE GRILLO E GIUSEPPE #CONTE
Matteo Pucciarelli per "la Repubblica"
Raccontano i ben informati che una bozza del nuovo simbolo del M5S sia stata già preparata, come a dire che il processo di trasformazione è già bello avanzato. Ma se sarà solo una questione di simbolo, o addirittura di denominazione e quindi di una nuova struttura e associazione partitica, non è ancora deciso.
grillo conte casaleggio
Quale che sia la scelta finale, a Beppe Grillo per prima cosa tocca chiarire una volta per tutte il rapporto con Davide Casaleggio e l' associazione Rousseau. Per dire, ieri, come se domenica non fosse accaduto nulla, come se insomma non fosse divenuta di dominio pubblico l' investitura di Giuseppe Conte a nuovo leader del M5S, sempre sul "Blog delle Stelle" è apparso un post di Rousseau con regole e istruzioni per candidarsi al direttorio dei cinque che dovrebbe (anzi, avrebbe dovuto) superare la figura del capo politico.
GIUSEPPE CONTE E MARIO DRAGHI
Organo che per Grillo, così com' è stato pensato, adesso non ha più senso di esistere. «Finge di non sapere che con ogni probabilità questa elezione dell' organo collegiale, o perlomeno com' era prevista, non ci sarà più: questo dialogo tra sordi adesso è il punto dirimente », spiega un alto in grado del M5S.
BEPPE GRILLO CON IL CASCO DA ASTRONAUTA
Per chiarire il "dialogo tra sordi" serve quindi un contratto di servizio tra M5S e Casaleggio associati, cioè tra il partito e un fornitore di servizi. Con la piattaforma telematica controllata direttamente dal Movimento. Per arrivare al dunque servono soldi - girano anche delle cifre, qualcosa come mezzo milione di euro l' anno per garantirsi i servigi e soprattutto i dati dell' azienda milanese - e siccome servono soldi occorre anche ricucire con i parlamentari che sono stati espulsi a seguito della contrarietà in aula alla fiducia per il governo di Mario Draghi.
beppe grillo giuseppe conte luigi di maio
Infatti in via informale agli espulsi è stato fatto sapere che la via del perdono c' è, soprattutto per chi al netto del disagio per le larghe intese ha dimostrato di tenere comunque all' appartenenza ai 5 Stelle. Recuperare così nelle prossime settimane 20-30 parlamentari vorrebbe dire limitare i rischi per le possibili cause contro le espulsioni, aumentare il peso parlamentare in aula e come detto anche i contributi alle strutture del M5S. Basti un calcolo: da qui alla fine della legislatura le 40 espulsioni, se confermate, varrebbero un ammanco di 5 milioni di euro ai gruppi parlamentari, visto che alla Camera per ogni eletto vanno 48 mila euro di fondi, al Senato 65 mila.
di maio conte
L' altra buona novella che Conte porterà con sé, oltre al proprio consenso personale che sta facendo risalire subito i 5 Stelle nei sondaggi dopo due anni e mezzo di calo continuo, è il superamento di uno degli ultimi tabù rimasti: cioè il tetto ai due mandati. È un argomento che da solo placa più di un mal di pancia e anzi fa prefigurare ai singoli, in cambio della fedeltà e dell' impegno nel supportare il nuovo corso, ricandidature e ruoli anche dopo il 2023. Da tempo si pensava di superare il limite, quale migliore occasione se non la rifondazione?
luigi di maio giuseppe conte by osho
Infine, ma non ultimo in tema di importanza, c' è l' impianto politico della proposta contiana, il quale segue su grandi linee l' impostazione del "fronte progressista" che ha sostenuto il Conte bis. L' ex presidente del Consiglio ha chiesto ampie garanzie di unità in questo senso e l' ha avute. In Italia e in Europa il nuovo Movimento sarà quello della transizione energetica, dei temi ambientali insomma; e della solidarietà sociale, difendendo ad esempio il reddito di cittadinanza e sul breve termine il blocco dei licenziamenti. Una delle prime proposte sarà quella di scorporare le spese per ridurre l' impatto ambientale dal patto di stabilità, che in teoria tornerà attivo dal 2022. Un modo per liberare risorse in deficit, allentando così il ritorno del temuto pareggio in bilancio. Una strada che «si collocherà sul solco del socialismo liberale», come aveva profetizzato lo studio al quale aveva lavorato lo scorso autunno il professor Domenico De Masi, su commissione dello stesso M5S.
Zinga di Maio Conte Renzi