1 – APPENDINO E RAGGI, TORNATE A CASA A PETTINARE LE BAMBOLE. FIRMATO: GRILLO – “L’ELEVATO” HA CHIARITO A DI MAIO E FICO CHE SI VA A SBATTERE IMPUNTANDOSI SULLE LORO RICANDIDATURE, MEGLIO TROVARE UN ACCORDO SU UN CANDIDATO "NEUTRO" CON IL PD
2 – CASALEGGIO GELA RAGGI E APPENDINO: NO AL TERZO MANDATO
Federico Capurso per “la Stampa”
DAVIDE CASALEGGIO A PORTA A PORTA
Il limite dei due mandati «venga rispettato». Davide Casaleggio, da mesi nel mirino di parlamentari e vertici del M5S, passa al contrattacco e durante la presentazione del bilancio di Rousseau si schiera in difesa dell'ultimo totem grillino.
«Noi sostanzialmente gestiamo, lato Rousseau, tutti i processi e quando ci sono delle regole facciamo in modo che vengano rispettate - ha detto -. Ma ovviamente abbiamo un punto di vista esterno».
DAVIDE CASALEGGIO VIRGINIA RAGGI
Una posizione, quella del figlio del fondatore del partito, che cala come una mannaia sulle prospettive di ricandidatura delle due sindache di peso del Movimento, Virginia Raggi e Chiara Appendino, per le quali il capo politico Vito Crimi aveva aperto a una possibile deroga per dare «continuità» all'esperienza governativa.
RAGGI E APPENDINO AL BALCONE DEL PALAZZO SENATORIO
L'operazione mirata a far cadere il limite dei due mandati per chi amministra Comuni M5S viene vista da molti, nel partito pentastellato, come il grimaldello per arrivare all'eliminazione di vincoli anche per parlamentari ed europarlamentari. Non solo.
virginia raggi e nicola zingaretti 1
Luigi Di Maio - ragionano fonti interne ai 5 Stelle - attraverso la candidatura della sindaca di Roma avrebbe scardinato una possibile alleanza tra Pd e M5S alle prossime elezioni comunali, visto il veto fatto cadere da Zingaretti su Raggi.
LUIGI DI MAIO E DAVIDE CASALEGGIO
E in questo modo, avrebbe allontanato il Movimento dal campo progressista, dando nuova linfa alla strategia della «terza via», equidistante da destra e sinistra. Così, Casaleggio apre lo scontro con Di Maio, che - come anticipato da La Stampa - avrebbe già pensato di appoggiare una mozione, ai prossimi stati generali di novembre, per estrometterlo dallo statuto del partito, lasciandogli un ruolo da gestore esterno delle piattaforme.
di battista taverna lombardi i deputati m5s romani
E in questo modo, di fatto, privarlo del potere interno e delle remunerazioni mensili che gli eletti sono costretti a versare sul conto dell'associazione. Al fianco di Casaleggio, nel dire di no a una deroga al secondo mandato, si schierano anche Roberta Lombardi, che da tempo lavora alla possibilità di costruire un asse con i Dem a Roma.
Diverso il discorso per Torino: Appendino doveva ancora decidere se ricandidarsi, ma nel caso avesse scelto di tornare in campo, il Pd non avrebbe escluso un suo appoggio.