Alberto Zorzi per "corrieredelveneto.corriere.it"

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La segnalazione sarebbe arrivata dagli stessi colleghi. Poi a inchiodarla sono stati i video delle telecamere di sorveglianza, che l’hanno ripresa mentre si infilava le banconote all’interno del reggiseno. Una rappresentante sindacale del Casinò di Venezia, Rosanna Zanon, che un anno e mezzo fa aveva fondato la sigla Siam, è stata licenziata con la grave accusa di aver rubato parte delle mance dei clienti.

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Zanon, un passato già come sindacalista nella Cgil e candidata alle ultime elezioni di Mirano nel 2017 in una lista di sinistra, per un certo periodo, dopo l’estate, era stata spostata alla cassa delle slot. E proprio qui, secondo l’accusa, si sarebbe intascata il denaro. Immediato è scattato il licenziamento, che lei ha però deciso di impugnare di fronte al giudice del lavoro.

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L’azienda

La donna avrebbe approfittato del fatto che i clienti, quando vengono in cassa dopo aver vinto alle slot per avere i soldi in contanti, spesso lasciano una mancia, che dovrebbe finire in una cassa separata rispetto a quella «ufficiale».

Mentre quest’ultima è «blindata», l’altra è per sua natura aleatoria ed è proprio da lì che, secondo le contestazioni, i soldi sarebbero finiti all’interno della sua biancheria intima. L’azienda, sulla base delle segnalazioni ricevute, avrebbe seguito per un po’ Zanon con le telecamere e a inizio ottobre, quando si è presentata al lavoro come al solito, è stata convocata in direzione, dove le sono state fatte vedere le immagini.

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Da lì è poi partito il procedimento disciplinare che si è concluso con il licenziamento della dipendente. Se la procedura seguita sia stata legittima e se la sanzione massima applicata sia stata corretta, questo ovviamente lo deciderà il giudice del lavoro, che dovrebbe fissare l’udienza nelle prossime settimane.

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