Giuliano Foschini per “la Repubblica”
GUIDO CROSETTO
La prima grana del governo Meloni arriva dalla Difesa. E la polemica non riguarda il posizionamento nel panorama internazionale, come alcune posizioni della Lega e di Forza Italia avrebbero potuto suggerire, ma un possibile conflitto di interessi del suo ministro, Guido Crosetto.
A sollevarlo ufficialmente è stato ieri il parlamentare dei Verdi, Angelo Bonelli, che ieri ha detto: «Crosetto non può fare il ministro della Difesa. Ha curato gli interessi dell'industria militare: un lobbista delle armi come può ricoprire quel ruolo? ». Il caso Crosetto era esploso già nei giorni immediatamente precedenti e, poi, successivi alla sua nomina.
I PRESUNTI CONFLITTI DI INTERESSI DI GUIDO CROSETTO - GRAFICA DOMANI
Tanto che il ministro aveva annunciato di aver lasciato tutti i suoi incarichi privati: Crosetto è stato, fino alla sua nomina, presidente dell'Aiad, la federazione confindustriale che cura gli interessi delle aziende del settore dell'aerospazio e della difesa. Da quella posizione - ha rivelato ieri Il Domani in un'inchiesta - ha svolto una serie di consulenze per Leonardo e per Orizzonti sistemi navali, società partecipata da Leonardo e Fincantieri, incassando tra il 2018 e il 2021 poco meno di due milioni di euro.
Crosetto, proprio per poter svolgere la sua attività privata, negli scorsi anni aveva rinunciato alla politica attiva e a un posto da parlamentare. Aprendo tra le altre cose anche una società di consulenza, la Csc & Partners, di cui Crosetto era rappresentante e principale azionista, con il 50 per cento delle quote.
stefano feltri
Gli altri soci sono sua moglie, Graziana Saponaro e suo figlio Alessandro, entrambi con il 25 per cento. L'azienda si occupava, si legge nella ragione sociale, di "servizi di lobbying, di consulenza strategica e per lo sviluppo di progetti nazionali ed internazionali, consulenza direzionale, studi di fattibilità" più altre decine di cose. Bisogna parlare dell'azienda al passato perchè Crosetto, mentre i giornali gliene chiedevano conto pochi giorni prima che fosse nominato ministro, ha deciso di metterla in liquidazione.
«L'ho fatto nonostante tutto fosse lecito» spiega oggi a Repubblica , «perché quello era il mio lavoro. E dico di più: non fatturerò nemmeno alcuni lavori che la società aveva già svolto per alcuni clienti privati proprio per evitare polemiche. Perderò dei soldi a differenza di quello che fece il presidente Giuseppe Conte che sei mesi dopo essere stato nominato premier continuò a fatturare vecchi lavori ».
GUIDO CROSETTO GIORGIA MELONI
Crosetto ieri ha annunciato querele nei confronti di chi parla di "conflitto di interessi". Cosa c'è di falso in quello che è stato scritto, ministro? È una censura preventiva? «Assolutamente no. Devo difendere l'istituzione che rappresento: nessuno può permettersi di parlare di conflitto di interessi nel mio caso, perché non esiste. E guardate: parliamo di una condizione non soggettiva ma oggettiva ».
Lei si troverà a decidere da ministro delle società con cui ha lavorato. «Falso: il ministro dà solo indirizzi politici e strategici. Le decisioni pratiche vengono prese tutte dagli uffici, così come prevede la Bassanini. Il ministro non può decidere nemmeno dell'acquisto di un proiettile.
GUIDO CROSETTO - LA FEBBRE DEL SABATO SERA – MEME
E poi io, nel mio lavoro da privato cittadino, promuovevo le aziende italiane all'estero: come si può parlare di conflitto di interessi? Tutto quello che ho fatto è sempre stato trasparente: la circostanza che lavorassi con Leonardo è su Linkedin, non mi sembra un segreto». Le cifre lo erano. «Le mie dichiarazioni dei redditi ora saranno pubbliche. Nulla da nascondere. Ma il mio ora è un obbligo istituzionale: devo difendere il Dicastero che rappresento».
GUIDO CROSETTO VISITA I MILITARI ITALIANI A HERAT, IN AFGHANISTAN - SETTEMBRE 2010 giancarlo giorgetti guido crosetto GUIDO CROSETTO - VIGNETTA FRANCESCO FEDERIGHI guido crosetto MATTEO RENZI GUIDO CROSETTO guido crosetto giuramento governo abbraccio tra guido crosetto e lorenzo guerini GUIDO CROSETTO ORAZIO SCHILLACI