STEFANO CUCCHI
R. I. per “la Stampa”
Una lite furibonda e uno scambio di accuse tra il carabiniere Raffaele D' Alessandro - indagato secondo la procura di Roma per il pestaggio di Stefano Cucchi - e la sua ex moglie: le frasi choc pronunciate dal militare sulla morte del giovane arrestato il 15 ottobre 2009 e morto dopo una settimana di detenzione. Per capirle meglio è senz' altro necessario fare il quadro della litigata. D' Alessandro e la sua ex moglie stanno discutendo del mantenimento dei figli: lei sostiene che lui dà troppo poco, lui che lei invece cerca di marciare sulla separazione per spillargli soldi.
Stefano Cucchi
A un certo punto la donna perde la pazienza e dice che deve pensare anche al futuro, a «quando ti arrestano», e lei non saprà come sbarcare il lunario. «Mi arrestano? Non mi arrestano per una cosa che non ho fatto» le risponde duro D' Alessandro. «Arriveranno - ribatte la donna -. Hai raccontato a tanta gente quello che hai fatto». A questo punto che il carabiniere si infuria e le grida contro: "Ma che ho fatto? Cosa ho detto?". È qui che l' ex moglie rivela: «Raccontavi di quanto vi eravate divertiti a picchiare quel drogato di merda. Sai a quante persone lo hai raccontato?».
Stefano Cucchi
La lite degenera con D' Alessandro che urla sovrastando le parole della donna.
Secondo gli inquirenti D' Alessandro mente due volte: all' ex moglie e anche a chi lo intercetta. Perché il carabiniere, sapendo di essere sotto inchiesta da tempo, certo sapeva anche che era probabile che lo ascoltassero.
La sua sfuriata, insomma, sarebbe stata costruita a uso e consumo delle intercettazioni, per insinuare il dubbio che la donna non fosse lucida o che lo accusasse per opportunismo: nei giorni successivi D' Alessandro avrebbe ripetuto questa teoria in numerose telefonate con altri conoscenti. La manovra non ha convinto per nulla chi indaga sul caso Cucchi.