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    CHE ROTTURA DI MARÒ – DOPO LA DECISIONE DI RICORRERE A UN ARBITRATO INTERNAZIONALE L'INDIA VUOLE TRASFERIRE GIRONE DALLE CAMERE DA LETTO DELL'AMBASCIATA ALLE CELLE DELLE PATRIE GALERE – IL GOVERNO È INTENZIONATO A TENERSI LATORRE IN ITALIA MENTRE GIRONE È PRONTO A BLINDARSI IN AMBASCIATA


     
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    I DUE MARO GIRONE E LATORRE I DUE MARO GIRONE E LATORRE

    A Palazzo Chigi sono sempre più preoccupati per la situazione dei due Marò. Dopo la decisione (tardiva) di rivolgersi a un arbitrato internazionale, è chiaro che qualunque forma di dialogo con l’India è compromessa e d’ora in poi bisognerà agire con scaltrezza.

     

    Il 15 luglio scade il permesso per Massimiliano Latorre, in Italia per curarsi i postumi di un’ischemia, e l’opinione prevalente al governo è di non farlo rientrare in India. Ci si aspetta anche la prevedibile reazione delle autorità di Nuova Delhi, ovvero la revoca degli arresti in ambasciata per Salvatore Girone. Ma anche qui la soluzione, se soluzione si può chiamare, è già chiara: Girone si sottrarrà al mandato d’arresto indiano blindandosi in ambasciata in stile Assange. Per altro i bene informati giurano che lì dentro ci stia da papa. 

    MASSIMILIANO LATORRE SALVATORE GIRONE IN INDIA MASSIMILIANO LATORRE SALVATORE GIRONE IN INDIA alda d eusanio con i due maro girone e latorre jpeg alda d eusanio con i due maro girone e latorre jpeg

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