Fiorenza Sarzanini per il “Corriere della Sera”
emanuela orlandi cimitero teutonico
La Santa Sede «studierà le richieste della famiglia Orlandi» sulla tomba che si trova nel Cimitero Teutonico all' interno delle Mura. Sono le 13.51 di ieri quando il Vaticano risponde all' istanza depositata una settimana fa dall' avvocatessa Laura Sgrò. E conferma che il segretario di Stato Pietro Parolin «ha ricevuto la lettera» con la quale si chiedono «tutti i documenti custoditi negli archivi e relativi al loculo dove potrebbe essere stata sepolta Emanuela Orlandi», ma anche «l' apertura della stessa tomba». È il primo passo, certamente non definitivo, ma è comunque uno spiraglio di fronte alla «supplica» della famiglia che chiede ormai da 35 anni di conoscere la verità sulla fine della giovane sparita il 22 giugno 1983. E una nuova istanza è stata depositata ieri mattina al Governatorato.
La scorsa estate, dopo aver ricevuto la segnalazione, l' avvocatessa Sgrò e Pietro Orlandi - il fratello della giovane - avevano chiesto riservatamente alle gerarchie ecclesiastiche di esplorare la possibilità che i resti di Emanuela fossero stati nascosti nel loculo della famiglia Von Hohenlohe. «Cercate dove guarda l' angelo» era scritto sul messaggio. E loro sono entrati nel camposanto Teutonico per rintracciare la tomba e poi verificare se le indicazioni fossero concrete.
EMANUELA ORLANDI
Ma hanno anche parlato con alcune persone in Vaticano, hanno ottenuto alcune conferme quantomeno sul fatto che la voce fosse circolata già da tempo e alla fine hanno deciso di rivolgersi riservatamente alle gerarchie vaticane. Non hanno però ottenuto alcuna risposta concreta e per questo hanno depositato un' istanza formale alla segreteria di Stato. Un' altra l' hanno consegnata ieri al cardinale Giuseppe Bertello, presidente del Governatorato.
Sono quattro le richieste formulate dal legale: «Fornire ogni informazione geografica sul Cimitero Teutonico perché si deve stabilire se il Cimitero Teutonico appartiene o meno allo Stato della Città del Vaticano; e dunque se sia luogo soggetto a extraterritorialità a favore della Santa Sede e in caso di risposta affermativa di che tipo di extraterritorialità si tratta; rilasciare copia di una piantina dello Stato della Città del Vaticano, conforme a quella ufficiale allegata al Trattato firmato da Italia e Santa Sede nel febbraio del 1929».
emanuela orlandi mirella gregori
L' obiettivo dell' avvocatessa Sgrò è chiaro: verificare - nel caso la Segreteria di Stato della Santa Sede decidesse di non dare seguito all' istanza - se sia possibile rivolgersi alla magistratura italiana per ottenere le informazioni richieste oppure alle autorità tedesche da cui comunque dipende il Cimitero Teutonico. «Se non c' è la extraterritorialità completa - chiarisce - percorreremo ogni strada alternativa possibile per ottenere quello che chiediamo. Siamo però convinti che papa Francesco non ci negherà alcuna possibilità. Visto che ha deciso l' apertura degli Archivi Vaticani per il Pontificato di Pio XII nel 2020 gli rivolgiamo nuovamente l' appello di consegnarci tutto quello che c' è in Vaticano e riguarda la scomparsa di Emanuela».
LA FAMIGLIA DELLA ORLANDI
Franca Giansoldati e Cristiana Mangani per il Messaggero
ORLANDI GREGORI
Una lettera anonima con la foto di una tomba. E dal desiderio di una famiglia di trovare la verità, si apre un nuovo fronte investigativo sul caso di Emanuela Orlandi. Questa volta, al centro di una istanza presentata da Pietro, il fratello della ragazza scomparsa, c' è il cimitero teutonico. Dopo il bluff delle ossa recuperate a Villa Giorgina, sede della Nunziatura Apostolica, un altro luogo storico e appartenente al Vaticano finisce sotto accusa.
Pietro Orlandi è convinto che questa volta la Santa Sede darà risposte concrete alle sue richieste. «L' istanza che abbiamo fatto - dice - non è passata nell' indifferenza. Era auspicabile dopo 35 anni una collaborazione effettiva del Vaticano al di là dei risultati a cui si potrà arrivare.
Potrebbe essere l' ennesimo buco nell' acqua - aggiunge quasi rassegnato a un' altra eventuale delusione - ma non si puòlasciare intentata nessuna strada, soprattutto per come è nata questa nuova istanza, frutto di approfondimenti fatti con fonti interne. Anche se non ci dovesse essere Emanuela andranno fatte delle indagini perché qualcuno ci ha portato su questa strada».
la famiglia orlandi con papa wojtyla
E, mentre per la Procura di Roma il caso è chiuso, per tentare di saperne di più, l' avvocato Laura Sgrò, che assiste la famiglia, ha presentato formale istanza al segretario di Stato, il cardinale Pietro Parolin. Quello che è certo è che da anni sollecitano un' apertura della Santa sede affinché il dossier Orlandi venga reso pubblico. Ma finora così non è stato. E allora, vanno avanti percorrendo ogni possibile strada. «Quest' ultima del cimitero teutonico - chiarisce il legale - deriva da una lettera anonima inviata a me l' estate scorsa, nella quale viene mostrata una tomba. Appoggiato a una parete del cimitero c' è la statua di un angelo che tiene un foglio con la scritta in latino Requiescat in pace, Riposa in pace.
pietro orlandi
Cercate dove indica l' angelo, è il messaggio dell' anonimo». A quel punto sono state avviate indagini difensive e si è scoperto che la tomba è stata aperta almeno una volta e che la datazione della statua è diversa da quella della lastra. Ma si è soprattutto verificato che alcune persone erano state informate della possibilità che i resti di Emanuela Orlandi fossero stati nascosti nel cimitero teutonico. «Alcune fonti - è scritto nell' istanza depositata alla fine di febbraio - riferiscono che più persone sono solite deporre i fiori in segno di pietà nei confronti della Orlandi che lì sarebbe seppellita. Per fugare ogni dubbio sul contenuto, si ritiene opportuno una ricerca negli archivi di ogni documento relativo a tale loculo per individuare chi vi risulti essere stato sepolto. In ogni caso si chiede l' apertura della tomba».
pietro orlandi quarto grado
SCETTICISMO Oltretevere, l' istanza è stata recepita con scetticismo. «Verranno studiate le richieste rivolte nella lettera», dichiara il direttore della Sala Stampa, Alessandro Gisotti. «Visto che il Papa ha deciso l' apertura degli Archivi Vaticani per il Pontificato di Pio XII nel 2020 - insiste la famiglia Orlandi - facciamo un appello al Pontefice affinché ci dia accesso al fascicolo». La reazione è di chi crede di trovarsi davanti all' ennesima bufala. «Se la prossima segnalazione indica che la povera Emanuela Orlandi è sepolta nei giardini, ci mettiamo a scavare per tutti i 44 ettari?», è la replica. Mentre l' arcivescovo, già reggente della Penitenzieria apostolica, Gianfranco Girotti, non usa mezzi termini: «Capisco il desiderio dei familiari di tenere alta l' attenzione ma non è più il caso di arrampicarsi sugli specchi. Siamo alla pura leggenda che a questo punto diventa anche stucchevole.La vicenda è surreale».
EMANUELA ORLANDI
PAPA BERGOGLIO E PIETRO ORLANDI EMANUELA ORLANDI Pietro Orlandi PIETRO ORLANDI EMANUELA ORLANDI IN PIAZZA SAN PIETRO CHIEDONO CHE IL PAPA PARLI DI EMANUELA ORLANDI EMANUELA ORLANDI