Maurizio De Santis per www.fanpage.it
antonio cassano su arthur melo al liverpool
‘Delicate' quanto una testata in bocca. L'effetto delle parole di Antonio Cassano è più o meno questo a giudicare dalle cose che dice alla sua maniera. Le pensa e le butta fuori. Così, di getto. Sincero, verace, diretto. Non c'è rischio che sia frainteso. Non gli importa di piacere per forza. Se avesse voluto, avrebbe gestito con maggiore diplomazia e un po' di tatto il suo talento sfruttando le tante, buone occasioni meritate (e sprecate) in carriera. Ma non sarebbe stato lui.
Ne ha per tutti, senza alcuna distinzione. Senza remore. Senza rete come sempre. Habla Antonio è il format che s'è inventato per parlare di calcio e fare opinione al di là del recinto della Bobo TV. Sulla sua pagina Instagram condivide riflessioni che sembrano repliche a domanda fuori campo. Alle spalle ha un drappo scuro, è seduto su uno sgabello. La postura è un po' impacciata, dà l'impressione dello studente che si trova dinanzi alla cattedra per l'interrogazione e comincia con un argomento a piacere. Ma da quello scranno mena fendenti a destra e a manca.
arthur melo al liverpool
In questo caso la Juventus e Massimiliano Allegri sono il bersaglio della sue considerazioni fuori dai denti. Il gioco dei bianconeri che gli sembra un poco "alla carlona", la difficoltà da parte del tecnico a trovare soluzioni alternative, l'identità tattica caratterizzata dal pragmatismo estremo, il risultato prima di tutto perché fare punti è meglio che essere bellini: nulla risparmia Cassano nella critica che fa al tecnico livornese, compreso una cosa "gravissima". Aver lasciato partire Arthur, ceduto in prestito al Liverpool, dopo essere arrivato in bianconero nell'operazione finanziaria col Barça (per lo scambio di plusvalenze con Pjanic) a fronte di un rendimento al di sotto delle attese anche per questioni fisiche.
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Una scelta che l'ex talento di Bari Vecchia ritiene inaccettabile, inconcepibile. "Non lo teneva in considerazione, per lui non era un giocatore", rincara la dose sollevando obiezioni nei confronti dell'allenatore e lo mette in controluce rispetto a Jurgen Klopp, "uno dei migliori della storia del calcio".
Il senso è presto detto: possibile che un club come il Liverpool e il suo allenatore siano così pazzi da prendere il brasiliano? possibile che in Italia, in Serie A, a Torino non ci fosse spazio per lui? E conclude con un'amara e molto efficace riflessione: "Che in questo paese di incapaci e di mediocri bisogna iniziare a guardarsi allo specchio e a sputarsi negli occhi". Però dice che non ce l'ha Juventus e nemmeno con Allegri.
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