ROBERTO CASTELLI UMBERTO BOSSI
(ANSA) - ROMA, 05 DIC - La Lega "è un partito spaccato in due, ormai è palese in tutti i territori dove finalmente si fanno i congressi. Ora, dopo questa batosta, dobbiamo assolutamente rialzarci in piedi ripartendo dal Nord, dalla nostra gente". Lo dice in un'intervista al Corriere della Sera Roberto Castelli, ex ministro della Giustizia.
"Io questo tema di doverci rifondare lo avevo posto già due anni fa, lanciando l'associazione Autonomia e libertà - spiega -. Dobbiamo tornare a essere un partito che sia il sindacato del Nord. Ma fino a prima della pandemia nessuno osava mettere in dubbio questa linea centralista, perché il segretario aveva un consenso troppo forte. Questo consenso è però svanito e ora Bossi ha riacceso gli animi dei militanti. Il nostro non è reducismo".
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"Letizia Moratti, dicendo 'Braccia aperte a Bossi': ha fatto "una dichiarazione assolutamente legittima - commenta Castelli - Deve recuperare i voti, perché ora i sondaggi la danno indietro e quindi apre a tutte quelle forze che possono aiutarla. Ma Bossi è stato chiaro: questo Comitato Nord è assolutamente all'interno della Lega. Anzi: con la mia associazione avevo aperto a tutti, mentre per aderire a questa nuova iniziativa di Umberto è obbligatorio avere la tessera della Lega. Alle Regionali l'indicazione è di votare per Fontana, non c'è il minimo dubbio". L'ex ministro stima "moltissimo Letizia, eravamo colleghi in Consiglio dei ministri. Per il valore della persona è un peccato. Ma se ha fatto la scelta di mettersi in contrapposizione con Fontana, io mi sento di appoggiare Attilio".
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