Estratto dell’articolo da “la Repubblica”
raffaele fitto presenta le modifiche al pnrr 4
Il nemico del Piano di ripresa e resilienza si chiama definanziamento. La sua azione va a colpire soprattutto le infrastrutture. Alta velocità, ponti, valichi, ma anche nuovi alloggi e polmoni verdi sembravano dovessero diventare il cuore della ricostruzione italiana post pandemia, il volano di un'Italia nuova, un Piano Marshall bis.
Da Nord a Sud passando per il Centro, il Terzo Valico ferroviario Genova-Tortona, l'alta velocità Palermo-Catania, la linea su ferro Roma-Pescara, il consolidamento del Pontelungo a Bologna, l'abbattimento delle Vele di Scampia, la realizzazione del “Parco della Rinascita” a Bari, del nuovo polo sanitario di Novara, di un collettore di scarico a Firenze o il progetto digitale “Citizen Inclusion” erano dei must, sono diventati dei “forse” e poi grandi opere di cui si favoleggia da decenni e che, ancora una volta, non saranno realizzate perché depennate dal governo Meloni.
roma stazione tor di quinto
Nella revisione del Pnrr i fondi sono stati spostati o lo saranno su altri programmi. Perché, ha spiegato il ministro per gli Affari europei Raffaele Fitto, c'è il rischio di non raggiungere il risultato entro i tempi stabilità. […]
Il primo progetto della rete ferroviaria Roma-Pescara risale al 2002. Vent'anni dopo l'opera, che avrebbe dovuto raddoppiare i binari abbattendo i tempi di percorrenza fino a due ore, è stata inserita nel Pnrr nel capitolo di spesa che fa capo al dicastero dei trasporti. Tuttavia lo stesso ministro Matteo Salvini, a causa di ritardi autorizzativi, ha deciso di spostare su altre opere i 620 milioni stanziati.
[…] E un miraggio, per la Capitale, è anche la chiusura dell'anello ferroviario, quindi la realizzazione di binari intorno a tutta la città. Il tratto Vigna Clara-Tor di Quinto, dal valore di 382 milioni di euro, di cui 262 europei, non si farà perdere a Roma un treno fondamentale per il Giubileo.
Liguria, il Terzo Valico
genova terzo valico di giovi
Il termine ultimo dei lavori doveva essere il 2024, la data è stata spostata al 2026, ma c'è già chi parla già di 2030. Non c'è pace per il cantiere del Terzo Valico di Giovi, la linea ferroviaria che dovrebbe creare un collegamento veloce tra Genova e Tortona, e più in generale, tra la Liguria e la Pianura Padana. I ritardi, dovuti al rincaro delle materie prime, agli ostacoli geomorfologici incontrati lungo il tragitto e alle inchieste della magistratura, hanno messo in discussione i 3,97 miliardi essenziali per il completamento dell'opera.
Sicilia, la Palermo-Catania
palermo alta velocita
Se ne parla da vent'anni, per questo il Pnrr era vissuto come il momento magico. E invece anche l'alta velocità Palermo-Catania rientra nel travaso di fondi che coinvolge molte grandi infrastrutture.
Si tratta di 787 milioni di euro, nello specifico 470 per il tratto Caltanissetta Xirbi-Lercara e altri 317 per Enna-Caltanissetta Xirbi, presi dalla Sicilia e dirottati altrove malgrado il commissario dell'opera per conto di Rfi, Filippo Palazzo, aveva assicurato che le cadenze di tutti i lotti sono state rispettate. Campania, le tre Vele Niente più palazzoni che raggiungono i 45 metri ma “edifici a scala umana” di altezza tra i 3 ei 6 piani rispetto agli attuali 14.
Quindi, due Vele da buttare giù e una che resterà in piedi, ma riqualificata. L'obiettivo è cancellare i simboli di Gomorra: le tre Vele rimaste a Scampia, i casermoni che il Comune di Napoli vorrebbe abbattere con 70 milioni del Piano di ripresa per costruire 433 nuovi alloggi. Ma questo è uno dei piani urbani che rischia di finire sotto la tagliola del governo. Anche perché i soldi messi a gara ad oggi sarebbero lo 0,88%.
firenze campi bisenzio
Toscana, il collettore
Un collettore di scarico che permetterebbe di raccogliere l'acqua piovana del centro abitato di Campi Bisenzio, alle porte di Firenze, e rigettarla nel fosso Chiella, che nemmeno due mesi fa si ruppe in due punti riempiendo, per giorni, di acqua e fango la città. Il progetto vale 6,4 milioni, di cui 4,6 stanziati dal Pnrr. Il completamento è previsto per ottobre 2025, ma la realizzazione del collettore è ancora in fase di progettazione. […]
Puglia, l'ex fabbrica Fibronit
napoli vele di scampia
A distanza di 38 anni dalla chiusura, la fabbrica continua a mietere vittime tra cittadini e dipendenti. Oltre settecento uccisi dall'amianto che era prodotto nello stabilimento. Per la ex Fibronit, un'area di 118 mila metri quadrati, però era finalmente arrivato il momento di una nuova vita, grazie al progetto del “Parco della Rinascita” che il Comune aveva deciso di realizzare utilizzando 11 milioni e 445mila euro di fondi ministeriali e regionale, per un investimento totale di oltre 16 milioni. Nonostante l'iter per far partire i lavori sia a buon punto, i fondi per questo polmone verde con pista ciclabile sono stati rimodulati.
Lombardia, il digitale
raffaele fitto giorgia meloni
Migliorare l'accessibilità dei servizi pubblici digitali attraverso la diffusione di vari strumenti tra questi test di usabilità, attività di comunicazione, sviluppo di kit dedicati. Milano sperava nel “Citizen Inclusion”. Su questo piano digitale sono stati indirizzati 900 mila euro, ma il progetto è in ritardo poiché non è stata rispettata l'ultima scadenza, prevista per lo scorso luglio, in cui si sarebbe dovuto dare il via ai fornitori.
Emilia-Romagna, le Fonderie
La bonifica dell'area delle ex Fonderie di Modena, destinata a diventare la sede del Distretto per l'accelerazione e lo sviluppo della tecnologia, rischiando di perdere undici milioni di euro.Ha bisogno di manutenzione e di interventi di consolidamento invece il Pontelungo di Bologna, i cui lavori sono partiti il 30 agosto del 2021. Il cronoprogramma è cambiato in corso d'opera anticipando il cantiere del tram. Inizialmente la riapertura di questo collegamento su antiche arcate era prevista per febbraio 2025. La nuova data è febbraio 2026, motivo per cui sono a rischio i cinque milioni di euro dell'Europa.
Piemonte, il polo sanitario
novara citta della salute
In Piemonte si è di fronte a un paradosso. Il nuovo polo sanitario di Novara, 125.031 metri quadrati per 671 posti letto, non è finanziato con i fondi del Pnrr. Ma la gara per la scelta del progetto migliore continua ad andare deserta perché le imprese sono tutte impegnate sulle opere previste invece dal Piano di ripresa e resilienza. In fondo la Città della Salute prevede un partenariato pubblico-privato, uno strumento complesso su cui è dovuto intervenire un commissario straordinario nominato dal governo Meloni, e che con ogni evidenza sta incoraggiando potenziali progettisti e costruttori.
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