Estratto dell’articolo di Paolo Berizzi per “la Repubblica”
MATTEO SALVINI GIORGIA MELONI
Il nuovo fronte della destra omofoba è aperto e Matteo Salvini si intesta il ruolo di frontman. La mossa del capo leghista — che abbraccia il generale Vannacci per mettere in contropiede la silente Giorgia Meloni – è il sigillo in ceralacca su un “libro” nero – giustappunto. Un libro alla cui scrittura contribuiscono, da anni, prime, seconde e terze file di FdI e Lega. Ma anche Fi.
E non è un caso che dagli archivi emerga l’iperattivismo – sul tema gay, unioni civili, gender – proprio del ministro delle Infrastrutture. «No ai matrimoni gay», Pontida 2015. «Il matrimonio si fa fra l’uomo e la donna e i bimbi vengono adottati dalla mamma e dal papà».
roberto vannacci 3
È lo stesso Capitano che, a una festa della Lega, insieme all’attuale sottosegretario all’Economia Alessandro Morelli, tra bevute e crasse risate intona la canzone Amici gay, battute intonate. In seguito verrà la crociata per l’appello per cognome nelle scuole. «Elsa di Frozen non deve diventare lesbica».
«Non votare con il culo». È uno spot elettorale di FdI in Veneto per le elezioni regionali 2013. «Domenica e lunedì vota con la testa e con il cuore… non votare con il culo» (il video-parodia omofobo diffuso su YouTube da due candidati padovani riprendeva l’esibizione a Sanremo della coppia omosessuale Stefano e Federico). Meloni si scusò a nome del partito.
Il caso Vannacci, adesso, fa riaffiorare scorie depositate sui fondali: dichiarazioni, gaffe più o meno volute, offese agli Lgbtq. «L’omosessualità è contro natura», dice in aula, il 14 settembre 2020, il consigliere e vicesindaco di Potenza, Michele Napoli […] Richiamato? Punito? Macché. Il ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso lo ha nominato consigliere del ministero per lo sviluppo del Mezzogiorno.
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Un altro ultrà: Carlo Ciccioli, capogruppo meloniano in Regione Marche. Nel 2016 pubblica un articolo sul Secolo d’Italia, house organ di FdI. Titolo: “Il suicidio dell’Europa di oggi è come quello dell’Impero romano”. Scrive che il crollo dell’impero romano è dovuto anche ai “maschi effemminati” e alla “pansessualità”. Musica per le orecchie di Joe Formaggio, consigliere regionale veneto di FdI.
Dopo avere avanzato l’idea di una tassa sui gay “perché non si riproducono”, Formaggio interviene in aula mentre si discute una mozione delle opposizioni sull’adesione della Regione alla rete Ready e ai Pride. “Io non ho nulla contro gay, lgbt, però non dobbiamo portarli al circo. Perché tra poco c’è Carnevale”.
E ancora: “Vestiamo gli assessori di Zaia da drag queen e li mettiamo sopra il carro”.
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Tra i “patrioti” che oggi si dividono sul libro-shock di Vannacci, le derive omofobe sono diffuse. Il senatore Lucio Malan l’anno scorso definì l’omosessualità “un abominio… lo dice anche la Bibbia”. Bignami (quello che si travestì da nazista), Donzelli, Montaruli (croci celtiche e saluti romani): i pro-Vannacci – all’estrema destra ci sono poi gli Alemanno, gli Storace, i Fiore – si muovono su un terreno bene arato.
[…] Ignazio La Russa in un’intervista del 2013: «Genitori gay? Anche il bambino crescerebbe gay». Due mesi fa a Lissone (Monza-Brianza) la consigliera comunale Felicia Grazia Scaffidi ha argomentato: «I gay li tratto come qualsiasi altra persona normodotata…ho più amici gay che amici normali».
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Nell’album omofobico — come detto — un posto di assoluto rilievo lo occupa la Lega. A partire dal suo segretario federale neo tifoso di Vannacci. Un messaggio a Meloni, certo. E la linea da dare ai suoi. Che pure sono già rodati. Gianmarco Centinaio, vicepresidente del Senato: «Le unioni civili? Di questo passo sposeremo il cane». «Dire a qualcuno frocio non è offensivo»: Andrea Ostellari, sottosegretario alla Giustizia.
[…] Da menzionare infine le uscite dei forzisti. Al netto del Berlusconi del «meglio guardare una bella ragazza che essere omosessuali», Licia Ronzulli si scagliò contro il Pride: «Non voglio vedere Cristo in tacchi a spillo». Più in là si spinse Maurizio Gasparri, che etichettò così le coppie omogenitoriali: «Trafficanti di bambini».
giorgia meloni e ignazio la russa ignazio la russa in versione barbie maurizio gasparri foto di bacco (4) il mondo al contrario roberto vannacci