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    QUANTA "NEVE" SULL’ETNA! MAXI SEQUESTRO DI QUASI 400 CHILI DI COCAINA ALL’AEROPORTO DI CATANIA: LA DROGA ERA PARTITA DALLA COLOMBIA ED ERA DESTINATA AL NORD ITALIA E ALLA SPAGNA - FERMATI DUE EMISSARI DEI NARCOS MESSICANI, CHE ORMAI USANO L’ITALIA COME HUB PER RIFORNIRE TUTTO IL CONTINENTE DI COCA. ERANO SICURI DI POTER CONTARE SU COMPLICI ALLO SCALO, MA… - VIDEO


     
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    Salvo Palazzolo per www.repubblica.it

     

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    I cartelli messicani della droga avevano scelto l’aeroporto di Catania per spedire in Europa un grosso carico di cocaina: 386 chili, sul documento di viaggio avevano segnato “libri”. Evidentemente, erano sicuri di potere contare su insospettabili complicità allo scalo di Fontanarossa. Ma le mosse di alcuni emissari dei narcos in Italia hanno messo in allerta gli investigatori del nucleo di polizia economico finanziaria di Catania diretto dal colonnello Francesco Ruis: una stretta collaborazione fra la procura etnea guidata da Carmelo Zuccaro e la procura di Bogotà ha consentito di seguire il carico e individuarlo all’aeroporto siciliano a metà gennaio. Il viaggio era iniziato in Colombia, a Bogotà, con scali a Madrid e Roma; i magistrati hanno deciso di non intervenire subito per continuare a seguire gli emissari, due cittadini del Guatemala, che stavano curando le trattative di vendita dello stupefacente in Italia.

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    Un’indagine complessa, gli emissari dei cartelli messicani erano molto accorti nei loro spostamenti e nelle comunicazioni, perdinarli non è stato davvero facile. L’inchiesta è stata condotta sul campo dal Gico, il gruppo antimafia del nucleo Pef di Catania, con la collaborazione della “Dcsa”, la Direzione centrale per i servizi antidroga, e dello “Scico”, il Servizio centrale investigazioni criminalità organizzata della Guardia di finanza. 

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    Nei giorni scorsi, gli ambasciatori dei narcos messicani sono stati fermati ad Affi (Verona): si tratta di Daniel Esteban Ortega Ubeda, detto Tito, 35 anni; e di Felix Ruben Villagran Lopez, detto Felix, 48 anni. Ieri, un blitz è scattato invece in Spagna, dove sono stati arrestati i referenti dei due gruppi che avrebbero comprato la droga arrivata dal Sud America: si tratta di un italiano originario di Sanremo, Mauro Da Fiume, 56 anni, gestisce un ristorante a Barcellona, è ritenuto in affari con le ‘ndrine calabresi radicate al Nord Italia; il secondo indagato è un cittadino spagnolo, Sergio Garcia Riera,  42 anni, anche lui residente a Barcellona.

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    Altri tre trafficanti sono ricercati, su di loro pende un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip di Catania, con contestuale mandato di arresto europeo. A capo del gruppo, ci sarebbe il messicano Jose Angel Rivera Zazueta, 33 anni, detto El Flaco, uno dei manager più in vista del potente Cartello di Sinaloa. Sono ricercati un altro cittadino del Guatemala, Luis Fernando Morales Hernandez, 33 anni, detto El Suegro; e il messicano Salvador Ascencio Chavez, 53 anni.

     

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    L’inchiesta prosegue, per individuare i complici siciliani dei cartelli messicani. Chi poteva assicurare ai narcos un passaggio sicuro all'aeroporto di Catania?

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