Estratto dell’articolo di Massimo Pisa per www.repubblica.it

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Si è costituito a mezzanotte in questura a Monza, accompagnato dal suo avvocato. Ai poliziotti, Michele Di Rosa ha spiegato di essere uno dei ragazzi del cavo d'acciaio, la micidiale trappola tesa la notte del 4 gennaio in viale Toscana, a Milano, e che solo per coincidenze fortuite non ha fatto vittime. Il giovane ha raccontato di aver letto sul web di essere già stato identificato dai carabinieri.

Il pm Enrico Pavone ne ha disposto il fermo in carcere. E sarebbe imminente il provvedimento a carico del terzo ragazzo, "Emanuele", cui i carabinieri della compagnia Monforte hanno ormai dato un'identità completa.

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Era stato lo stesso Alex Baiocco, arrestato dai militari del Radiomobile pochi minuti dopo lo schianto di un automobilista in viale Toscana, a mettere gli investigatori sulle tracce di Di Rosa. Il 24enne aveva fornito i profili Instagram dei due complici, specificando che per la loro notte brava avevano noleggiato uno scooter Cooltra con matricola 0247. Ed era stato proprio Michele Di Rosa ad effettuare la prenotazione con il proprio account.

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La misura cautelare per il 24enne era stata motivata dalla "concretezza e l’attualità del pericolo che il Baiocco, se libero da misura restrittiva, possa reiterare il reato o commettere ulteriori delitti della stessa specie". Motivazioni per le quali Michele Di Rosa, escluso il pericolo di fuga (si è costituito con il legale), per il momento è finito in carcere.

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