Giuseppe Guastella per il Corriere della Sera
Norberto Confalonieri
Non erano altro che «chiacchiere da bar», quando diceva (intercettato) di aver rotto il femore a un' anziana paziente mentre si «allenava» per un intervento da fare privatamente su una giovane, che finì anche lei con lo stesso osso rotto, ed erano solo parole «goliardiche» le sue, di cui ora si scusa, quando consigliava a un collega di allungare le liste di attesa nell' ospedale pubblico, che gli dava lo stipendio, così i pazienti si rivolgevano alle cliniche private, dove operava pagato profumatamente a consulenza.
Norberto Confalonieri, il chirurgo ortopedico del Cto di Milano agli arresti domiciliari per corruzione e turbativa d' asta e accusato di lesioni, dà la sua versione e rivendica con orgoglio i successi di 35 anni di attività con «8/9.000 pazienti» operati e «nessun contenzioso aperto».
Norberto Confalonieri
Per la Procura di Milano, Confalonieri avrebbe impiantato alle ginocchia e alle anche di centinaia di pazienti le protesi prodotte dalla Johnson&Johnson e dalla B.Braun, le aziende che poi avrebbero ricambiato finanziando i suoi congressi e la sua attività scientifica. Era così che la sua fama di luminare della chirurgia computerizzata aumentava e con essa le file dei pazienti che, però, si allungavano a dismisura nel Centro traumatologico grazie a una precisa strategia che penalizzava il pubblico per favorire le cliniche private dove si faceva operare chi poteva permettersi di pagare e che in meno di quattro anni gli hanno versato 302 mila euro.
PROTESI CONFALONIERI
«Non sono un mostro, né un money-maker come sono stato descritto», dice il chirurgo nell' interrogatorio di fronte al gip Teresa De Pascale, il primo dopo l' arresto. I quasi 30 mila euro e il pagamento di viaggi per congressi ricevuti tra il 2012 e il 2015 dalle due aziende non sono, come sostengono i pubblici ministeri Letizia Mannella ed Eugenio Fusco in base alle indagini della Guardia di Finanza di Milano, le tangenti ricevute per impiantare sempre più protesi a carico del Servizio sanitario (al costo di oltre 393 mila euro), ma «rimborsi per prestazioni scientifiche di divulgazione e aggiornamento» del tutto trasparenti che sarebbe una «prassi comune» così come lo sarebbe il fatto che tutte le ditte hanno «i loro chirurghi referenti».
Norberto Confalonieri
In ogni caso, al Cto c' era un' intera scala burocratica che sarebbe intervenuta se ci fossero state irregolarità, e non l' ha mai fatto. «Se il mio comportamento è disdicevole, allora tutto il sistema di divulgazione e aggiornamento scientifico è coinvolto», scrive Confalonieri nella sua memoria.
Nessuna lesione: la frattura all' osso fu un incidente collaterale: «Non l' ho rotto apposta, ma si è rotto nell' impiantare la protesi». Quelle contestate dall' accusa su due pazienti operati? Non esistono. Si trattava di casi «complessi e problematici» risolti con la «guarigione», come era un «caso difficile e umano» la ragazza disabile morta dopo un intervento.
Norberto Confalonieri
A fianco del suo legale, l' avvocato Ivana Anomali, il medico si definisce «uno dei maggiori esperti mondiali di chirurgia mininvasiva» e chiede che gli si «conceda la possibilità lavorare ancora» perché è lui che sostiene la famiglia». Poi si rammarica con i giornalisti: «Voi mi avete distrutto».