Mauro Favale per “La Repubblica”
GRILLO RAGGI 6
In pubblico, per ora, la difende: «La Raggi e gli assessori sono determinati, e ce la faremo», ha detto l' altra sera dal palco di Giulianova al fianco di Alessandro Di Battista e Luigi Di Maio. In privato le manda sms per correggere la rotta: «Vai in strada, stai tra la gente. Una volta a settimana prendi un bus, una metro».
DIRETTORIO ROMANO 5 STELLE VIRGINIA RAGGI PAOLA TAVERNA ROBERTA LOMBARDI
A due mesi dal trionfo elettorale a Roma, la giunta a 5Stelle procede a tentoni, tra pochi atti concreti e molte polemiche, fuori e dentro il Movimento. Beppe Grillo lo sa e mette le mani avanti: «Abbiamo trovato una stratificazione di merda galattica di tutte le qualità», è la giustificazione che dà all' esterno. Al netto del prevedibile avvio con l' handicap, però, le prime mosse di Virginia Raggi continuano a non convincere il fondatore dell' M5S, sempre più intenzionato a riprendere in mano la sua creatura. Cominciando proprio da Roma, vetrina e trampolino per qualsiasi velleità di governo nazionale a 5Stelle.
VIRGINIA RAGGI E MARIA ELENA BOSCHI
E così, nei giorni scorsi, Grillo ha recapitato via sms due-tre precisi suggerimenti alla Raggi che, complice agosto, i suoi 3-4 giorni di ferie lontano dalla città, in giro per Roma s' è vista poco. L' ultima volta a contatto coi cittadini è stato il 31 luglio, quando ha aperto le porte del Campidoglio per una visita guidata di Palazzo Senatorio.
Su Twitter la sindaca non "cinguetta" dal 4 agosto, su Facebook l' ultimo video riprende la sua visita di ferragosto al comando dei vigili urbani. Per questo, l' invito di Grillo è quello di «stare tra la gente, per strada», usare i mezzi pubblici che alla ripresa della scuola, coi rallentamenti sulla manutenzione già denunciati, potrebbero rappresentare un nuovo scoglio per la sindaca.
VIRGINIA RAGGI
L' altolà di Grillo, però, nasconde soprattutto l' insofferenza e le frizioni tra la Raggi e i vertici del Movimento: il "direttorio" (con l' asse Carla Ruocco-Roberto Fico, i più critici) e il "mini-direttorio" (Paola Taverna in testa) continuano a puntare i piedi sul suo staff, e specie sulla figura di Raffaele Marra, attuale vicecapo di gabinetto della Raggi, nonostante da luglio Grillo in persona ne avesse chiesto la rimozione.
Sul dirigente capitolino si è aperto un vero e proprio "processo": da una parte il direttorio che considera «inopportuna» la presenza in quel ruolo così delicato di un uomo che, in passato, ha collaborato sia con Gianni Alemanno sia con Renata Polverini.
RAFFAELE MARRA
Dall' altra, la difesa della Raggi che, col vicesindaco Daniele Frongia, ha scelto Marra. Nelle scorse settimane c' è stato un confronto di fuoco tra Marra e il direttorio che ha avviato un' istruttoria, chiedendo ufficialmente notizie su di lui a procura e Corte dei conti. Lui si difende con i denti: «Sono onesto, Salvatore Buzzi è entrato in Campidoglio quando sono andato via io, sbattendo la porta ai tempi di Alemanno», ha detto agli esponenti del direttorio che lo accusavano di essere vicino al centrodestra.
RAGGI FRONGIA
Il veto su di lui, però, resta e pesa nei rapporti con la sindaca, ora davanti a un bivio: assegnargli l' ambita delega alla sicurezza (rapporti con le forze dell' ordine, supervisione sul corpo dei vigili urbani), sfidando Grillo, i vertici del M5S e anche un pezzo della sua giunta, critico nei confronti di Marra. Oppure rimuoverlo dal suo gabinetto e destinarlo ad un incarico meno in vista.
Intanto, il 24 agosto, in giunta dovrebbero arrivare le delibere con il "ritocco" agli stipendi dello staff della Raggi, a partire dal suo capo segreteria Salvatore Romeo che dagli oltre 105 mila euro dovrebbe scendere a 88 mila. Un piccolo segnale, da parte della sindaca, per cercare di siglare una tregua con i vertici del Movimento.