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    CE LA FARÀ ELLY SCHLEIN A FAR FUORI “CACICCHI E CAPI BASTONE”? – LA NUOVA SEGRETARIA DEL PD AVEVA PROMESSO DI DIRE ADDIO ALLA “LOGICA DELLA COOPTAZIONE”, MA GROSSA PARTE DELLA VECCHIA “DITTA” L’HA SOSTENUTA, E CHIEDERÀ QUALCHE CONTROPARTITA IN CAMBIO – IL PROGRAMMA CHE “CAMBIERÀ TUTTO” NEL PARTITO DEMOCRATICO: GIUSTIZIA SOCIALE E CLIMATICA, SALARIO MINIMO E SANITÀ PUBBLICA. PIÙ 5 STELLE, MENO TERZO POLO


     
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    Estratto dell’articolo di Niccolò Carratelli per www.lastampa.it

     

    elly schlein nel suo comitato dopo la vittoria alle primarie del pd 7 elly schlein nel suo comitato dopo la vittoria alle primarie del pd 7

    […] Schlein aspetta, non vuole dire nulla prima di vedere dati ufficiali diffusi dal Nazareno, […] ma i numeri ufficiosi […] rafforzano la sensazione di avercela fatta, di aver battuto Stefano Bonaccini, sovvertendo il voto degli iscritti per la prima volta in 15 anni. Poco prima di mezzanotte, quando finalmente prende la parola esordisce con una battuta divertita: «Anche questa volta non ci hanno visto arrivare». Ma l’emozione è grande: «Abbiamo vinto, sono immensamente grata. Abbiamo fatto insieme una piccola grande rivoluzione – dice – il popolo dem è vivo e ci chiede di cambiare. Bisogna ricostruire credibilità e fiducia».

     

    PREMARIE DEL PD STEFANO BONACCINI ELLY SCHLEIN POSTER BY MACONDO PREMARIE DEL PD STEFANO BONACCINI ELLY SCHLEIN POSTER BY MACONDO

    È un risultato per certi versi clamoroso, ma meno sorprendente di quanto si possa pensare. Ad alimentare la speranza dei sostenitori di «Elly» (tutti la chiamano così), è stata la partecipazione superiore alle aspettative, soprattutto nelle città, dove il voto di opinione poteva favorire la sua rimonta. «Se, come auspico, siamo avanti nelle grandi città, la partita è aperta», spiega Francesco Boccia, coordinatore politico della mozione Schlein, poco prima delle 20 e, quindi, della chiusura delle urne nei circoli e nei gazebo.

     

    Con lui nella sede del comitato ci sono già altri esponenti Pd, come Alessandro Zan, Cecilia D’Elia o Michela Di Biase. Sorrisi prudenti quando si scambiano i primi dati parziali dello spoglio, secondo cui Schlein «è nettamente davanti a Milano e Roma, province comprese».

     

    elly schlein a oggi e un altro giorno 8 elly schlein a oggi e un altro giorno 8

    Boccia si augura di «fare notte», scommettendo su un effetto presidenziali americane su queste primarie. Il tema è la composizione della nuova Assemblea nazionale: ogni regione ha un peso elettorale diverso e, quindi, elegge un numero di delegati differente. Quindi, conta vincere non tanto in senso assoluto, ma nelle regioni più forti elettoralmente, proprio come la Lombardia e il Lazio. Mentre qualcuno si avventura in calcoli complessi, arriva lei.

     

    Non sono ancora le 21 ed Elly Schlein entra nel teatro, accolta dagli applausi di amici e volontari, sorridente saluta anche i giornalisti, «ma parliamo dopo, è presto». […]

     

    nicola zingaretti foto di bacco nicola zingaretti foto di bacco

    In generale, Schlein va benissimo al Nord, ma rischia di restare dietro a Bonaccini al Sud, «ad esempio in Campania mi sa che andiamo male», dice con una smorfia un membro dello staff, pensando alla polemica sull’ipotesi di terzo mandato per il presidente della Regione Vincenzo De Luca. In realtà, poco dopo, il portavoce di Schlein comunica che «dai nostri dati a Napoli abbiamo vinto».

     

    Nella saletta riservata continuano ad arrivare altri big del partito, dall’ex presidente del Lazio, Nicola Zingaretti, al vicesegretario uscente Peppe Provenzano. Espressioni eloquenti, ma nessun commento: «Direi bene, siamo ancora all’inizio, però bene», butta lì Provenzano. «La notte è lunga», è la frase ricorrente, segno che la profezia benaugurale di Boccia potrebbe avverarsi.

     

    elly schlein nel suo comitato dopo la vittoria alle primarie del pd 6 elly schlein nel suo comitato dopo la vittoria alle primarie del pd 6

    Nell’attesa, c’è chi va a riguardarsi il programma di Schlein, tornato in un attimo attuale. Con lei al timone, nel Pd «dovrà cambiare tutto», come ha già annunciato. Sarà un partito in cui non ci sarà più posto per «cacicchi e capi bastone, né per la logica della cooptazione». Un partito centrato su giustizia sociale e climatica, «che sono inscindibili», come c’è scritto all’inizio del programma firmato da Schlein.

     

    E poi salario minimo, diritto alla casa, sanità pubblica. Un profilo convintamente di sinistra, si fa notare nelle chiacchiere della sala stampa. [...]

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