Daniela Mastromattei per "Libero quotidiano"
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Le cavallette che hanno invaso i campi coltivati (e non), i giardini delle ville e di ogni abitazione, mettendo in ginocchio gli agricoltori della Sardegna, chissà perché mi fanno tornare in mente Gli uccelli di Hitchcock.
Impossibile dimenticare le scene inquietanti dei corvi che attaccano i bambini all' uscita da scuola o dei passeri che cercano di entrare nelle case attraverso i camini. Mentre fuori, appollaiati ovunque, migliaia di gabbiani osservano, immobili e minacciosi gli abitanti di un piccolo centro vicino San Francisco.
Non siamo a questi livelli nell' isola dal mare color smeraldo. Ma non si sa mai. La natura è imprevedibile.
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Le cavallette hanno preso d' assalto i campi coltivati della Sardegna mettendo in difficoltà gli agricoltori. Se qualche anno fa qualcuno ci avesse anticipato che sarebbe arrivata una pandemia, causata da un virus sconosciuto, incurabile e mortale, che ci avrebbe rinchiusi in casa per mesi, avremmo immediatamente pensato che quel qualcuno avesse preso un colpo di sole. L'Immobilismo non è di questo mondo.
cavallette
Tornando alle cavallette, le avete mai viste da vicino o sotto una lente di ingrandimento? Hanno sul capo due corte antenne per orientarsi e avvertire la presenza di predatori, le usano anche per annusare e gustare; ai lati due grandi occhi neri formati da tanti piccoli ommatidi (ciascuno vede una parte dell' oggetto osservato e insieme ricostruiscono l' immagine).
Non hanno le orecchie, ma sono dotate di tre paia di zampe: le prime due per camminare, le altre per saltare. (Le cavallette, ovviamente in miniatura, somigliano un po' alle strane creature aliene dei film di fantascienza di Ridley Scott, inseguite dalla meravigliosa Sigourney Weaver).
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A milioni le locuste si sono concentrate nei campi lungo il Tirso dove stanno divorando le colture nelle campagne dei Comuni di Noragugume, Ottana, Bolotana, Orotelli, Orani ed Escalaplano. A rilevarlo è Coldiretti con una prima ricognizione sui problemi causati alle aziende agricole sarde da quella «che è una vera e propria catastrofe biologica, che sta mettendo in ginocchio centinaia di aziende con molti agricoltori costretti ad anticipare il raccolto o addirittura a destinarlo ad alimentazione degli animali».
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Gli agricoltori in pochi giorni hanno visto sparire il frutto del lavoro di mesi, e si sono ritrovati costretti ad ulteriori spese per l'acquisto di foraggio e mangime per sostenere il bestiame. Essendo polifaghe le cavallette colpiscono non solo le coltivazioni dei campi, ma anche orti e giardini. L' unica speranza è nei predatori naturali, come gli uccelli che potrebbero aiutare a contenere le popolazioni di locuste - che dalle terre incolte, abbandonate a causa della crisi delle campagne per i prezzi dei prodotti agricoli sotto i costi di produzione - partono all' assalto dei raccolti devastando tutto quello che trovano sul loro cammino.
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Un fenomeno - informa Coldiretti - «contro il quale sono stati chiesti inutilmente interventi di prevenzione», il più importante dei quali, secondo gli esperti del settore, è l' aratura dei territori interessati. In effetti, come spiega a Libero Lorenzo Bazzana agronomo di Coldiretti, «i campi abbandonati che non sono coltivati diventano il luogo di moltiplicazione ideale di questi insetti dannosi che depongono le loro uova nel terreno».
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Se questi venissero lavorati «verrebbero distrutte almeno in parte le ovature limitando così il numero degli insetti». Ecco perché l' unica soluzione è quella di stanziare dei fondi affinché allevatori e agricoltori possano praticare la cosiddetta lotta biologica, con l' aratura del terreno in autunno, in modo che vengano distrutte le uova destinate a schiudersi nella primavera successiva.
La Coldiretti ha chiesto un incontro urgente con gli assessori all' Ambiente e all' Agricoltura della Sardegna perché visitino le zone interessate e condividano con il territorio la strategia da adottare per trovare soluzioni immediate.