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    LA CARTA E’ STRACCIA - CENTINAIA DI GIORNALISTI IN SCIOPERO NEGLI STATI UNITI IN SEGNO DI PROTESTA CONTRO IL GRANDE EDITORE AMERICANO GANNETT, ACCUSATO DI AVER DISTRUTTO LE REDAZIONI LOCALI - IL GRUPPO, CHE POSSIEDE PIÙ DI 200 QUOTIDIANI IN TUTTO IL PAESE, È STATO ACQUISTATO NEL NOVEMBRE 2019 PER CIRCA 1,2 MILIARDI DI DOLLARI DA NEW MEDIA INVESTMENT GROUP: DOPO LA FUSIONE, LE REDAZIONI "SONO STATE SVUOTATE, LA COPERTURA DELLE NOTIZIE LOCALI È DIMINUITA E I PREZZI DELLE AZIONI DI GANNETT SONO SCESI DI QUASI IL 70%"


     
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    SCIOPERO CONTRO L EDITORE GANNETT SCIOPERO CONTRO L EDITORE GANNETT

    (ANSA-AFP) - NEW YORK, 05 GIU - Centinaia di giornalisti in sciopero negli Stati Uniti in segno di protesta contro il grande editore americano Gannett, accusato di aver distrutto le redazioni locali. Stando a quanto segnalato dal sindacato di NewsGuild-CWA, gli scioperi dovrebbero durare un paio di giorni, coinvolgendo circa due dozzine di redazioni in vari Stati, tra cui California, Texas, Florida, New Jersey e New York. Gannett, che possiede più di 200 quotidiani in tutto il Paese, è stato acquistato nel novembre 2019 per circa 1,2 miliardi di dollari da New Media Investment Group.

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    Dopo la fusione, le redazioni "sono state svuotate, la copertura delle notizie locali è diminuita e i prezzi delle azioni di Gannett sono scesi di quasi il 70%", ha detto NewsGuild-CWA. Il sindacato ha incolpato il ceo Mike Reed per "cattiva gestione": ha "demoralizzato le redazioni e reso impossibile per i giornalisti avere le risorse per produrre giornalismo di qualità".

     

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    Il big dell'editoria ha in effetti tagliato quasi il 20% dei servizi nell'ultimo anno, istituito permessi non pagati, e ha sospeso i contributi aziendali ai piani pensionistici. E mentre la corporazione ha chiesto agli azionisti riuniti nella sede di Gannett in Virginia di votare un voto di sfiducia nei confronti di Reed, tramite il suo portavoce l'editore ha fatto sapere che "il nostro obiettivo è preservare il giornalismo e servire le nostre comunità in tutto il Paese, mentre continuiamo a contrattare in buona fede per finalizzare i contratti che forniscono salari equi e benefici per i nostri stimati dipendenti".

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